Halloween 2023: le maledizioni della Formula 1

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Buon Halloween a tutti dallo Staff di Cup of Green Tea! Per festeggiare la festa più spaventosa dell’anno concludiamo con un ultimo articolo a tema: oggi parleremo delle maledizioni che hanno colpito il Circus della Formula 1.

Se invece volete spulciare in mezzo a curiosità e consigli terrificanti, trovate qua sotto alcuni link che potrebbero fare al vostro caso:

Le maledizioni della Formula 1

Ride bene chi non ride per primo

Ride bene chi come Max Verstappen questa maledizione è però riuscita a spezzarla, giusto quest’anno, ufficialmente in occasione del Gran Premio del Qatar 2023. Eppure questa credenza ha accompagnato la categoria regina per tante stagioni, lasciando sempre perplessi i suoi piloti.

In particolare, ad esserne caduti vittima fino a ora sono stati il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, il quattro volte iridato Sebastian Vettel, Valtteri Bottas, e Charles Leclerc, l’amatissimo Il Predestinato. Questa maledizione andava avanti sin dal 2017.

Il pilota che avrebbe vinto il primo Gran Premio della stagione, non avrebbe conquistato anche il titolo mondiale. Prima di Verstappen, l’ultimo ad essersi guadagnato il primo posto nella gara di apertura e il Mondiale Piloti nello stesso anno era stato Nico Rosberg nel 2016 con la Mercedes.

Nel 2017 e nel 2018 è la Ferrari a veder sfumare le sue speranze: Vettel taglia per primo il traguardo del Gran Premio d’Australia, due volte consecutive, ma il tanto agognato titolo con il Cavallino rampante non è mai arrivato. Lo stesso Bottas, alla guida della Mercedes, nel 2019 e nel 2020. Quattro titoli per Hamilton, che proprio nel 2020 eguaglia il record di Michael Schumacher.

Poi il 2021. Questa volta è proprio Hamilton a vincere il Gran Premio del Bahrain, ritrovandosi a dover assistere ai festeggiamenti di Verstappen ad Abu Dhabi, tappa del mondiale a cui i piloti erano arrivati con lo stesso numero di punti in classifica. Gara controversa sotto tanti punti di vista, ma la maledizione ha colpito ancora.

Anche nel 2022 si verifica il medesimo scenario: è Leclerc a guadagnarsi la prima vittoria della stagione, con una Rossa che sembra promettere ai suoi Tifosi quella coppa che a Maranello manca dal 2007. E infatti il responso non cambia: la Ferrari crolla, e Verstappen conquista il suo secondo titolo mondiale. Il terzo è arrivato quest’anno, nonostante la vittoria a Sakhir.

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Fonte: Getty Images

La maledizione di Monza

Ed è ancora una volta Max Verstappen ad infrangere il sortilegio, o quasi. Il Gran Premio d’Italia 2023 si è corso al Tempio della Velocità, nella nostra carissima Monza. La pista, però, ha portato con sé per anni un’antipatica maledizione: il vincitore di questo Gran Premio non sarebbe riuscito a completare tutti i giri dell’edizione successiva.

La sciagura era iniziata nel 2019, quando Leclerc ottenne la sua prima vittoria alla guida della Ferrari. Monza non si dimostrò altrettanto buona con lui l’anno seguente, dove la sua gara venne conclusa tempestivamente da un terribile incidente. A vincere nel 2020 fu invece Pierre Gasly, anche per lui si trattava della prima vittoria in carriera, ma nel 2021 fu costretto al ritiro. La vittoria quell’anno fu altrettanto speciale, con Daniel Ricciardo sul gradino più alto del podio, ma nel 2022 la maledizione colpì ancora.

Verstappen vinse nel 2022, ma ha vinto anche nel 2023. Un dettaglio insolito però turba l’animo degli appassionati: il Gran Premio d’Italia 2023 mancò di un giro, a causa della mancata partenza di Yuki Tsunoda. Negli ultimi frangenti del GP Verstappen aveva accusato alcuni problemi alla sua monoposto, confermati poi dalla sua scuderia. Quel giro forse avrebbe potuto fare la differenza, e la maledizione di Monza non si sarebbe mai sciolta.

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Fonte: F1

Il Predestinato a Monaco

La sventura colpisce anche a casa propria. Charles Leclerc, cittadino monegasco, riconoscerebbe le strade di Monte Carlo ad occhi chiusi, ma ciò evidentemente non basta per permettergli di salire sul gradino più alto del podio nel suo Paese. Una serie di sfortunati incidenti costella i suoi trascorsi con la categoria regina a Monaco, ma in realtà tutto ha avuto inizio nel 2017, quando ancora correva in Formula 2: ad aspettarlo due DNF, sabato e domenica.

Il 2018 (la sua prima stagione in F1) non è stato più gentile, con un altro DNF causato da una collisione con la Toro Rosso di Brendon Hartley. Nel 2019 è un errore di strategia della Ferrari a minare il suo week-end di gara già dalle qualifiche, culminando poi in un ritiro il giorno seguente.

Nel 2021 (il 2020 non vide disputarsi il Gran Premio di Monaco a causa della pandemia di Covid-19), invece, Leclerc riuscì a conquistare la pole position, ma alla fine del Q3 finì contro le barriere. Domenica, nonostante il lavoro dei meccanici della Rossa, Leclerc non poté partire.

Nel 2022 un altro errore del Cavallino rampante rovinò irrimediabilmente la gara di Leclerc, scattato dalla prima posizione alla partenza. Quest’anno è arrivata un’anonima P6, con tanti dubbi sulle prestazione della Rossa.

Fonte: Monaco Tribune

Maledetta Red Bull

La scuderia austriaca si è ormai guadagnata un posticino d’onore nella massima categoria, con sei Campionati Costruttori nelle sue tasche, e piloti come Vettel e Verstappen tra i suoi campioni del mondo. Eppure un successo ancora manca all’appello: la Red Bull non è mai riuscita a portare un titolo mondiale ai suoi piloti, lasciando che l’altra guida della scuderia diventasse vice-campione.

Non ci è riuscita con Mark Webber, e ancora nemmeno con Sergio Perez. La stagione in corso è ormai giunta quasi al termine, ma potrebbe spezzare anche questa maledizione. L’unico ostacolo è Lewis Hamilton, in lotta con Perez proprio per il titolo di vice-campione 2023. Sono soltanto 20 i punti a dividerli.

Fonte: Essentially Sports

Rosberg lancia il malocchio

Laureatosi campione nel 2016, Nico Rosberg è ancora un frequentatore assiduo del paddock della Formula 1. La sua influenza, però, pare spaventare chiunque lo veda aggirarsi nei pressi del proprio garage, in quanto basta un semplicissimo “buona fortuna” e un selfie con la propria monoposto per causare un DNF in pista.

L’esempio che ancora porta sofferenza al cuore è proprio il GP d’Italia 2023, quando Rosberg ha postato una sua foto con vista sul circuito e un “Forza Ferrari” nella descrizione. Inutile dire che Carlos Sainz, scattato dalla pole position, quel giorno non ha vinto la gara, dovendo lasciare spazio ad una doppietta Red Bull.

Fonte: PlanetF1

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