La storia della Formula 1 ci ha insegnato che prima degli anni ’70 ogni scuderia disponeva anche di 6-7 piloti per gareggiare con le proprie vetture. La Ferrari ha visto trionfare Ascari, Fangio, Hawthorn, Surtees, ma proprio quest’ultimo è stato protagonista delle prime cosiddette “coppie Mondiali”, assieme a Bandini. La prima del Cavallino rampante risale al 1961 con Phil Hill e Wolfgang von Trips, vittima in quello stesso anno di un incidente fatale, con la conquista del primo Campionato Mondiale Costruttori per la Ferrari. Segue anche la Ickx-Merzario.
Dalla Lauda-Regazzoni alla Schumacher-Barrichello, dalla Massa-Räikkönen alla Leclerc-Sainz: un altro tassello della storia della F1!
Lauda-Regazzoni: 1974-1976
Niki Lauda, detto “Il computer” per la sua freddezza al volante, è considerato come uno dei migliori piloti della F1, nonché tre volte campione del mondo. L’incidente al Nurburgring e la sua forza hanno segnato per sempre il mondo della Formula 1. Al suo fianco Clay Regazzoni, pilota istintivo e uomo coraggioso, che ha sfiorato la vittoria nel Campionato Mondiale di Formula 1 del 1974. Questa coppia ha segnato l’inizio dell’era delle coppie fisse, portando alla scuderie due titoli Costruttori.
Regazzoni è stato il pilota di punta della Ferrari, ma negli anni successivi ha ceduto il posto a Lauda, che l’ha ricordato così, il giorno della sua morte: “Pensando positivo, amando la vita e vivendola sempre fino in fondo. Questo è quello che ho imparato da lui, soprattutto come uomo, e questo è il più bel ricordo che ho di Clay“.
Scheckter-Villeneuve: 1979-1980
Gilles Villeneuve, “L’aviatore“, è giunto alla scuderia già nel 1977 in sostituzione di Lauda per le ultime due gare della stagione. Nel 1978 ha corso assieme a Reutemann, ma è nel 1979 che incontra Jody Scheckter, “L’orso“, soprannominato così a causa della sua indole schiva. Villeneuve è considerato un artista della F1, con uno stile spettacolare che gli ha permesso di conquistare il secondo posto nella classifica del Mondiale del 1979. Viene ritenuto come uno dei più grandi piloti di sempre in virtù delle sue vittorie, tra le quali non mancano conquiste ottenute alla guida di vetture non all’altezza della concorrenza.
Scheckter è stato campione del mondo di F1 proprio nel 1979: la coppia Scheckter-Villeneuve ha portato grande gloria al Cavallino rampante, ma non per molto. Il 1980 non ha restituito gli stessi risultati in quanto la vettura non si è dimostrata al pari delle aspettative. La Ferrari all’epoca si stava preparando in vista della stagione successiva, in seguito all’affermarsi dei propulsori turbo. Purtroppo a metà stagione Scheckter ha annunciato il suo ritiro definitivo. La sua esperienza lo ha reso un pilota molto preciso e calcolatore, nonostante all’inizio la sua carriera sia stata caratterizzata dalla spericolatezza, causa di numerosi gravi incidenti.
Villeneuve e Sheckter avevano un’alchimia invidiabile, una rara eccezione di vera amicizia in un mondo così competitivo come la Formula 1.
Villeneuve-Pironi: 1981
La Villeneuve-Pironi non ha vissuto una stagione serena proprio a causa dell’avvento dei propulsori turbo, ma è riuscita a conquistare una quinta posizione nel campionato Costruttori.
Didier Pironi, pilota ambizioso, è stato accolto con grande entusiasmo da Enzo Ferrari e ha stretto amicizia anche con Villeneuve, ma il loro legame si è incrinato ad Imola, nel 1982. Villeneuve, ormai idolo dei tifosi, infatti, sognava di ricreare il rapporto che aveva caratterizzato la sua esperienza al fianco di Sheckter, accompagnando Pironi nel suo apprendistato.
Villeneuve-Pironi/Tambay-Andretti: 1982
Quello che è passato alla storia come il tradimento di Pironi accadde il 25 aprile del 1982 sul circuito di Imola. Il Gran Premio di San Marino vide partecipare un numero ristretto di scuderie: solo quattordici vetture poterono gareggiare a causa di alcuni “dissensi” riguardanti il regolamento dell’epoca. Prost e Arnoux correvano per la Renault, ma non arrivarono mai a fine gara e la classifica venne dominata dalla Ferrari.
Ma un accordo tra i due piloti della Ferrari, sancito prima di inizio gara, avrebbe dovuto segnare le sorti della classifica: nessun rischio inutile in caso di vantaggio, l’unico obiettivo era quello di mantenere le rispettive posizioni. Pironi, però, superò Villeneuve in seguito ad un errore del pilota, e non si fermò neanche all’esposizione del cartello “SLOW” dal box della scuderia: il messaggio imponeva ai piloti di preservare le vetture. Villeneuve ricollegò la richiesta all’accordo pre-gara, Pironi pensò di poter liberamente lottare per la vittoria.
Pironi vinse ad Imola, ma venne a mancare l’appoggio di Villeneuve e dello stesso Enzo Ferrari. Solo due settimane dopo Villeneuve perse la vita durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio, era l’8 maggio del 1982. Nello stesso anno il Gran Premio di Germania segnò la fine della carriera automobilistica di Pironi, a causa di un grave incidente.
A subentrare la coppia composta da Patrick Tambay e Mario Andretti, che permise la conquista del titolo Costruttori.
Arnoux-Tambay: 1983
La coppia di Patrick Tambay e René Arnoux valse un altro titolo Costruttori per la scuderia. Tambay, pilota dallo stile pulito tanto da essere paragonato allo stesso Lauda, e Arnoux, celebre figura della F1, ricordata per la sua correttezza e il suo desiderio di vittoria.
Arnoux-Alboreto: 1984
Stagione poco soddisfacente quella che ha visto la coppia di Arnoux-Alboreto: lo strapotere della McLaren di Lauda e Prost ha costretto la scuderia del Cavallino alla sconfitta.
Alboreto-Johansson: 1985-1986
Michele Alboreto ha sfiorato il titolo mondiale nel 1985: pilota grintoso, paragonabile ad Ascari, era capace di fornire le indicazioni migliori a meccanici ed ingegneri per aumentare le prestazioni della vettura.
Stefan Johansson non è mai andato oltre alla P2, ma insieme ad Alboreto ha segnato alcuni dei suoi migliori risultati: ottima partenza per la stagione, segnata però da una seconda parte decisamente negativa, che ha favorito la doppietta della McLaren e la mancanza di successi nel 1986.
Alboreto-Berger: 1987-1988
Alboreto e Berger hanno chiuso il Mondiale Costruttori in seconda posizione, ma hanno conquistato la doppietta al Gran Premio di Monza, P1 per Berger e P2 per Alboreto. I ricordi di Gerhard Berger all’autodromo di Monza sono molti, ma “Il più bello: la vittoria nel 1988 (con Michele Alboreto), era il primo Gran Premio dopo la morte di Enzo Ferrari. Sensazioni speciali“. Il 1988, infatti, viene segnato anche dalla morte di Enzo Ferrari.
Mansell-Berger: 1989
Gerhard Berger è ricordato dagli appassionati della F1 per la sua simpatia, ma le sue doti da pilota non possono essere messe in discussione. Nel 1989 è stato affiancato da Nigel Mansell, ma la stagione non si è rivelata vincente, nonostante i 9 podi raggiunti su un totale di 9 gare: Berger è stato vittima di un incidente ad Imola, però questo non ha segnato la fine della sua carriera. Guadagnata anche la terza posizione nel Campionato Costruttori.
Prost-Mansell: 1990
Nigel Mansell, detto “Il Leone d’Inghilterra“, e Alain Prost, “Il Professore“, hanno ottenuto dieci podi totali. Il 1990 è stato l’anno dello scontro tra Prost e Senna a Suzuka.
Mansell viene ricordato per la sua guida spettacolare, a volte irrispettosa, e per essere stato il pilota inglese ad aver conquistato più vittorie nella massima serie con 31 Gran Premi (record superato da Lewis Hamilton nel GP degli Stati Uniti del 2014).
Prost, quattro volte campione del mondo, è vincitore di 51 Gran Premi. Noto per la sua pignoleria, era esperto nel controllo esercitato sulle gomme, infatti tendeva a conservare pneumatici e freni per riuscire a sfruttarli durante gli ultimi giri. I suoi rivali migliori furono anche i suoi compagni di scuderia: Mansell alla Ferrari, ma anche Lauda e Senna alla McLaren.
Prost-Alesi: 1991
Stagione vuota anche per la coppia Prost-Alesi, mentre la tensione dilagava all’interno del team: dopo l’addio di Mansell, in cattivi rapporti con l’ex compagno di scuderia, arrivò anche quello anticipato dello stesso Prost. Il legame con la direzione si era inasprito, e le dichiarazioni veritiere (ma scottanti) proferite da Prost portarono la scuderia a schierare Gianni Morbidelli al Gran Premio d’Australia, l’ultimo della stagione.
Alesi-Capelli: 1992
Jean Alesi godeva di un enorme successo tra i fans e alcuni giornalisti hanno deciso di paragonarlo al mito di Villeneuve. Pilota veloce e combattivo, nel 1992 è diventato il pilota di punta della scuderia, accompagnato da Ivan Capelli. La vettura di Capelli, purtroppo, non si è dimostrata abbastanza competitiva e il pilota è stato licenziato a sole due gare dalla fine della stagione, sostituito da Nicola Larini.
Berger-Alesi: 1993-1995
Neanche la Berger-Alesi è riuscita a risollevare la Ferrari, vittima di tre stagioni chiuse in quarta e due volte in terza posizione. Ricordiamo il podio di Nicola Larini nel Gran Premio di San Marino del 1994, memorabile anche per il tragico incidente che strappò la vita al tre volte campione del mondo Senna, “Magic“.
Schumacher-Irvine: 1996-1999
La Schumacher-Irvine è stata una delle coppie più apprezzate dagli appassionati della F1. Ma Irvine non si è risparmiato: “La Ferrari era un bidone, ma Schumi vinceva le gare“, ha riferito Irvine, parlando del 1996, “Quella macchina andava bene per tre giri, poi le gomme posteriori erano distrutte. Michael fu sensazionale quell’anno. Eravamo pieni di ammirazione per quello che riusciva a fare con quella macchina. Aveva la capacità di risolvere i problemi. Era anche bravissimo nello sviluppo del motore. Io facevo pena. Ma in fatto di gomme, telaio e aerodinamica direi che era il peggiore con cui abbia mai lavorato. Per il resto, però, era bravissimo. In gara non avevi scampo“.
Michael Schumacher, “Kaiser“, la leggenda sette volte campione del mondo, eguagliato soltanto da Lewis Hamilton (ma solo in questo traguardo), é colui che ha riportato la gloria perduta dal 1979 alla Ferrari, conquistando con lei cinque titoli mondiali. Eddie Irvine, vicecampione del mondo nel 1999, ha avuto i suoi alti e bassi nel periodo assieme alla Ferrari.
Schumacher-Barrichello: 2000-2005
La coppia Schumacher-Barrichello ha segnato l’avvento degli anni più vincenti nella storia del Cavallino rampante. La Ferrari ha dominato per cinque stagioni in entrambe le classifiche mondiali con 22 doppiette. 24 le vittorie di Michael Schumacher e 9 di Rubens Barrichello.
Schumacher-Massa: 2006
Il 2006 ha concluso l’era Schumacher annunciandone il ritiro: il pilota si è ritrovato ad affrontare, insieme al compagno di scuderia Felipe Massa, la potenza della Renault di Fernando Alonso, che si è aggiudicato entrambi i titoli mondiali.
“L’ultima parte della mia carriera stata eccezionale, mi è piaciuto tutto quello che ho fatto con tutti voi, è stato davvero speciale quello che ho fatto in questi anni” Così Schumacher aveva detto “addio alla mia cara Ferrari“, a Monza, in quel 10 settembre del 2006.
Massa-Räikkönen: 2007-2009
Meravigliosi sono stati i successi ottenuti dalla coppia Massa-Räikkönen. Le loro capacità hanno fruttato la vittoria del Campionato Costruttori, ma anche il titolo mondiale per Kimi Räikkönen nel 2007. Si aggiudicano il Mondiale Costruttori anche nel 2008, mentre nel 2009, a causa di un terribile incidente in Ungheria, Massa è stato sostituito da Luca Badoer per due gare e da Giancarlo Fisichella per cinque.
Räikkönen, “Iceman“, sarebbe il secondo pilota più amato dai tifosi del Cavallino rampante, preceduto soltanto dal mito di Schumacher. Proprio quest’ultimo venne piacevolmente colpito dalle sue capacità al volante, ancora prima del suo debutto con la Sauber. Detiene il record del maggior numero di Gran Premi disputati: attualmente corre in Formula 1 con la scuderia Alfa Romeo, al fianco di Antonio Giovinazzi.
Alonso-Massa: 2010-2013
Sono gli anni del dominio della Red Bull di Sebastian Vettel: ottime le prestazioni della coppia Alonso-Massa, ma i rimpianti sono molto amari.
Fernando Alonso, soprannominato come “Magic Alonso“, è due volte campione del mondo ed uno dei tasselli più importanti della storia della Formula 1. Viene considerato come uno dei più grandi talenti dell’automobilismo e ancora oggi, dopo il suo ritiro nel 2018, corre nella F1, con l’Alpine, affiancato da Esteban Ocon.
Alonso-Räikkönen: 2014
Quella del 2014 è una stagione senza vittorie per la Ferrari. La coppia Alonso-Räikkönen sulla carta si era dimostrata una tra le più vincenti, ma la realtà ha tradito tutte le aspettative. Attualmente corrono entrambi ancora nella Formula 1 e non smettono di dimostrare il loro vero valore. Infatti, a ribattere alle critiche per il rendimento in gara nel 2021 di Alonso è stato lo stesso Räikkönen: “Se fosse tanto facile tornare, allora chiunque potrebbe farlo“.
Vettel-Räikkönen: 2015-2018
L’arrivo di Sebastian Vettel alla Ferrari ha coinciso con gli anni dello strapotere della Mercedes di Hamilton, ma la Vettel–Räikkönen è riuscita a classificarsi per tre volte in seconda posizione per entrambi i titoli mondiali.
Vettel, quattro volte campione del mondo, pilota eccezionale, considerato come uno dei più forti di tutti i tempi, detiene il record dell’essere il più giovane pilota di F1 ad aver conquistato un campionato mondiale e una pole position. Si tratta del terzo pilota per numero di vittorie, dietro soltanto ad Hamilton e Schumacher. Oggi corre con la scuderia Aston Martin, assieme a Lance Stroll.
Vettel-Leclerc: 2019-2020
Il 2019 ha segnato il trionfo di Charles Leclerc a Monza dopo la bellezza di nove anni. La stagione si è conclusa per la coppia Vettel-Leclerc con una seconda posizione nel Mondiale Costruttori. Il 2020 non ha portato gli stessi successi purtroppo.
Leclerc, allievo della Ferrari Driver Academy, viene soprannominato come “L’enfant prodige” ed è il pilota più giovane della storia della Ferrari ad aver vinto un Gran Premio con una delle sue vetture.
Leclerc-Sainz: la Ferrari odierna
La stagione 2021 non si è ancora conclusa, ma si è aperta con la nuova coppia Leclerc-Sainz. É senza dubbio la coppia più giovane mai schierata dalla Scuderia Ferrari.
Carlos Sainz approda alla Ferrari avendo dimostrato grandi capacità al volante già alla McLaren, riportandola sul podio di Monza nel 2020 dopo otto anni dall’ultima volta.
La pausa estiva è quasi giunta al termine e, in seguito alla recente notizia della cancellazione del GP del Giappone a causa della pandemia di Covid-19, il numero di Gran Premi da disputare rimasti è ancora incerto. Auguriamo buona fortuna a tutti i piloti e alle rispettive scuderie in gara, prossimo appuntamento al GP del Belgio!
Giulia, Giu per chiunque. 20 anni. Studentessa di lettere e fonte di stress a tempo pieno. Mi diletto nello scrivere di ogni (ma soprattutto di F1) e amo imparare. Instagram: @ xoxgiu