F1: bowling al GP d’Ungheria, squalifica per Vettel e caso Hamilton-Verstappen

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Il GP d’Ungheria segna l’avvento della pausa estiva per la Formula 1, ma potrebbe non rivelarsi così serena come si prospettava in seguito agli eventi che hanno sconvolto questo Gran Premio.

I dissapori tra Hamilton e Verstappen sembrano essersi inaspriti come conseguenza dell’incidente che gli ha visti protagonisti a Silverstone. Bottas e la sua scellerata frenata in prima curva hanno causato danni non solo alla classifica, ma anche al budget delle scuderie coinvolte. L’arroganza di Stroll senza precedenti segna la rovina per la corsa di Leclerc. Vettel ha festeggiato il suo secondo podio con casco, maglietta e mascherina a favore della comunità LGBTQ+ in segno di protesta contro l’operato disumano di Orbàn, ma il verdetto finale della FIA decide per la sua squalifica.

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Fonte: F1

Il caso Hamilton-Verstappen

Tutti avevano atteso lo scontro tra Hamilton e Verstappen, acerrimi rivali in questo Campionato mondiale di Formula 1, e le nostre aspettative si sono realizzate durante il GP di Gran Bretagna: l’incidente di Silverstone ha visto ricadere le colpe su Hamilton, penalità di 10 secondi inflitta dalla FIA, mentre Verstappen è stato trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti medici.

Il danno maggiore è stato sicuramente arrecato alla scuderia Red Bull: stremata dal regolamento che impone un limite di spese effettuabili in questa stagione, la Red Bull ha dovuto caricarsi anche dei costi di riparazione della vettura di Verstappen.

Hamilton, invece di presentare delle scuse almeno di circostanza, si è dedicato a festeggiare la vittoria in casa, ottenuta in seguito al sorpasso su Leclerc, che aveva diretto dalla P1 quasi tutto il GP al circuito di Silverstone.

Le prime scuse sono dovute arrivare dalla stessa Red Bull:

Gli insulti razzisti nei confronti di Hamilton sono stati giustamente segnalati e la questione non è stata riesumata fino al giovedì di conferenze stampa, iniziate con il botta e risposta di Hamilton e Verstappen.

Silverstone? Caso chiuso“, dichiara la Formula 1. La FIA ha archiviato la questione, dopo aver stabilito che le nuove prove consegnate dalla Red Bull in correlazione all’incidente HamiltonVerstappen non erano sufficienti per indagare ulteriormente.

Ma in realtà il caso non è stato affatto chiuso.

Le accuse questa volta giungono dalla Mercedes, ritrovatasi nella posizione di imputare alla Red Bull di voler “ledere l’immagine di Lewis Hamilton” per diffamarlo pubblicamente. Lo scontro HamiltonVerstappen pare così aver raggiunto anche i vertici delle rispettive scuderie: Chris Horner e Toto Wolff.

Il Gran Premio d’Ungheria non ha permesso di alleviare il contrasto tra le due scuderie: con la “miracolata” P2 di Hamilton e la carenza di punti conquistati dalla Red Bull in queste due ultime gare, il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton torna a dominare la classifica con 195 punti, lasciando a Verstappen solo grande amarezza.

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Fonte: F1

“Bella partita di bowling” al GP d’Ungheria: Bottas e Stroll colpevoli

Il Gran Premio d’Ungheria segna la prima vittoria di Esteban Ocon: gara perfetta e priva di errori, ma anche avvantaggiata dai ritiri di Bottas, Leclerc, Norris, Perez e Stroll, oltre alla scelta sconsiderata di non cambiare le gomme alla Mercedes di Hamilton quando la gara è ripartita.

Pioveva a Budapest, al circuito dell’Hungaroring. Ma l’incidente in questa gara non arriva da un contatto HamiltonVerstappen. Bottas si pianta e si ritrova in difficoltà a scattare, quindi accelera quando diverse vetture iniziano a superarlo: ha accelerato, ma non ha valutato bene il punto di frenata. La prima vittima è Norris, viene tamponato da Bottas e perde il controllo della sua McLaren, finendo per colpire Verstappen e anche Perez si ritrova fuori.

Ho perso posizioni dopo una brutta partenza, poi ho bloccato alla prima curva per evitare Lando ma ho perso il controllo e non ci sono riuscito. E’ stato difficile comprendere qual era il punto di frenata, ho cercato di trovare il punto giusto e nella posizione giusta ma ho commesso un errore. Io responsabile? Certamente, ma sono cose che capitano e tutti commettono degli errori“, così si difende Bottas.

Soltanto Stroll è riuscito a peggiorare ulteriormente la situazione: Charles Leclerc ha tratto insegnamento dalle sue esperienze e procede con cautela, riesce ad evitare l’incidente alla prima curva causato da Bottas e vuole accodarsi dietro a Hamilton, ma viene centrato in pieno da Stroll.

Non ci sono giustificazioni: Stroll ha tentato un sorpasso azzardato, pericoloso e inattuabile anche per i migliori piloti della Formula 1, quindi ha frenato in ritardo ed è finito sull’erba, ma ha portato con sé la Ferrari di Leclerc.

Sia Bottas che Stroll vengono puniti con cinque posizioni di penalità in griglia per il GP del Belgio di Spa e con due punti sulla patente.

Ma le scuderie coinvolte sono furiose.

Verstappen, raggiunta la decima posizione con la sua Red Bull nuovamente danneggiata, si sfoga a fine gara: “Valtteri ha fatto una cazz*** enorme. Ha frenato troppo tardi e si è buttato addosso a Norris, Lando non poteva fare nulla ed è venuto addosso a me. Credo che dal cervello gli sia uscita una di quelle cose rumorose che fanno puzza“.

La rabbia raggiunge anche Horner: “Bottas ha fatto un errore enorme e ha causato un incidente che ha rotto le nostre macchine. È la seconda volta che dobbiamo riparare danni provocati non da un nostro pilota. In una epoca di budget cap bisognerebbe tenerne conto“.

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Fonte: F1

Ma le parole più veritiere arrivano dal team principal della Ferrari Mattia Binotto, contrariato dalla folle manovra di Stroll e dell’unsafe release non punito di Tsunoda: “Oggi gli inglesi direbbero ‘disapponted’. La pioggia per noi era una bella occasione, lo si stava anche creando perché Charles è partito cauto e si trovava secondo o terzo nel momento in cui è stato letteralmente speronato da uno che non si sa da dove sia arrivato, completamente senza il controllo della propria vettura. La cosa dispiace, l’occasione era ghiotta“.

Il dispiacere è anche per Carlos, è stata giusta la scelta di fermarsi subito per cambiare le gomme, il pit-stop è stato ottimo perché inferiore ai 2″, poi siamo rimasti fermi perché sappiamo che è pericoloso rientrare in corsia, c’è l’unsafe release e le regole sono chiare, invece nessuno lo ha rispettato. Così siamo rimasti nel traffico dietro ad altri che invece si sono ributtati in pista senza guardare chi arrivava“, continua Binotto, soffermandosi su Sainz.

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Fonte: F1

Non manca la frustrazione neanche per Leclerc:”É stata una partita di bowling, finire così in una domenica prima delle vacanze è una m***, non so come sia possibile. Stroll era cinque o sei posizioni dietro, sono frustrato perché sapevamo di poter far bene, per questo alla partenza ero stato cauto. Alcuni troppo aggressivi? Anche io a volte ho esagerato nelle prime curve, ma non è realistico pensare di guadagnare cinque o non so quante posizioni in una curva. Oggi sono frustrato perché sapevo di avere le possibilità di fare bene. Sono partito cauto ed è andata a finire così“.

Fonte: Tik Tok – formula1_fan27

Vettel squalificato dopo la conquista della P2

La notizia della squalifica di Vettel al GP d’Ungheria ha lasciato gli appassionati di Formula 1 alquanto perplessi.

Sebastian Vettel aveva raggiunto il suo secondo podio in questo Campionato mondiale di Formula 1 2021, ma la FIA ha deciso di aprire un’investigazione a fine gara. Infatti, nel rilevare il carburante rimanente al termine del GP, la direzione ha trovato 0,3 litri di benzina, invece di 1 litro richiesto. Questa infrazione violerebbe l’articolo 6.6.2 del regolamento emesso dalla FIA.

Alle 22:07 del 1 agosto è arrivata l’ufficialità della squalifica. Ma l’Aston Martin ha deciso di fare ricorso contro tale provvedimento, dimostrandosi sicura delle proprie posizioni: “Abbiamo 96 ore a disposizione e confermo la volontà di fare ricorso secondo tutti i nostri calcoli, ci dovrebbero essere ancora 1,44 litri di carburante rimasti nell’auto dopo il prelievo del campione di 300 millilitri. La Federazione ha accesso a questi dati perché attraverso il flussometro sa benissimo quanto carburante è stato utilizzato“.

La regola del litro di benzina che deve essere estratto dalla macchina è vecchia e risale a stagioni precedenti a tutte le misurazioni alle quali è stato soggetto il carburante negli ultimi anni. Ne verremo a capo, la benzina deve essere rimasta dentro le pompe. Dobbiamo solo dimostrare alla FIA dov’è la benzina che è rimasta in macchina e che i commissari non sono riusciti ad estrarre“, ha concluso il direttore operativo Otmar Szafnauer.

Le reazioni dei fans non tardano ad arrivare: tutti sostengono la vittoria in P2 di Sebastian Vettel e molti criticano l’operato della FIA, che parrebbe celare interessi di natura economica e politica, ponendo al secondo posto la sportività della Formula 1.

Non è un mistero, infatti, che la Mercedes di Hamilton in P2 e una Ferrari sul podio abbiano più “valore” della gara spettacolare di Vettel. Non è neanche un mistero che lo stesso Vettel si sia schierato contro la politica disumana di Orbàn, presentandosi al GP d’Ungheria con casco, maglietta e mascherina arcobaleno.

Era già stata aperta un’indagine prima dell’inizio gara riguardo alla propaganda pro LGBTQ+ attuata da Vettel in Ungheria, ma il pilota non ha mostrato alcuna incertezza nel sostenere con orgoglio le sue posizioni: “Sono felice se mi squalificano. Possono farmi quello che vogliono, non mi interessa. Lo rifarei, l’ho fatto a sostegno di tutti coloro che soffrono per le regole di questa Nazione“.

La FIA non aveva predisposto la squalifica di Vettel, ma “solo” un ammonimento verbale.

Le congetture dei tifosi, purtroppo, sembrano destinate a rimanere tali, ma la speranza dell’annullamento della squalifica di Vettel potrebbe tramutarsi in realtà. Vi terremo aggiornati!

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