Tom Daley vende i ricami all’uncinetto e dona i guadagni alle associazioni LGBT

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Tom Daley è sempre stato uno degli sportivi più amati alle Olimpiadi. Atletico, oro olimpico, campione mondiale, sempre una persona gentile che ha sempre lottato per gli altri, per l’uguaglianza e per la giustizia. Era così anni fa ed è così anche oggi, quando tutto il web parla di lui che fa l’uncinetto negli spalti delle gare di tuffi femminili. Quello che però il web non sa, è che Tom Daley cuce all’uncinetto per poi vendere all’asta i suoi lavori e donare i soldi alle associazione che aiutano le persone LGBT e non solo.

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Che Tom Daley faccia parte della comunità LGBT e che abbia una splendida famiglia, non è una novità. L’atleta olimpico ha fatto coming out nel 2013 su Youtube, dichiarando di aver «incontrato qualcuno, che mi ha reso felice e mi ha fatto sentire al sicuro. Questa persona è un ragazzo. Mi piacciono ancora le ragazze ma al momento mi vedo con un uomo e non potrei essere più felice», un anno dopo poi disse di riconoscersi in gay e non in bisessuale come inizialmente aveva detto.

Tuttavia, per molti è una novità che Tom Daley sia una splendida persona, altruista e generosa, che ha sofferto tanto nella sua vita. Infatti, a soli 13 anni era un sostenitore di ChildLine, una helpline dedicata ai bambini, e lui stesso era stato vittima di bullismo, tanto da dover cambiare scuola. La storia fece il giro del web e lui riuscì a ottenere una borsa di studio per un’altra scuola. Nel 2006 al padre fu diagnosticato un cancro al cervello e morì pochi anni dopo. Una delle ultime campagne di beneficenza di Daley è proprio contro la lotta al cancro al cervello.

Tom Daley: medaglia olimpica e cuore d’oro

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Fonte: Tom Daley su Instagram

La passione di Tom Daley per l’uncinetto è anta durante i lockdown degli ultimi anni e va di pari passo con la moda del momento. Basta aprire il profilo di Chiara Ferragni per scoprire quando i crochet siano la tendenza di moda del momento. In ogni caso l’atleta ha deciso di dedicarsi a questo hobby tanto da aprire anche una pagina su Instagram dedicata a questa causa, decidendo di vendere alcuni dei suoi lavori all’uncinetto per dare il ricavato interamente in beneficienza a diverse associazioni, da quelle per il tumore al cervello a quelle che aiutano le persone LGBT scappate o cacciate da casa.

«Mio padre è morto nel 2011 da un tumore al cervello e da allora ho cercato di raccogliere più soldi possibile per la Brain Tumour Charity per aiutare verso la ricerca per una cura e trattamenti! È il più grande killer di cancro sotto i 40 anni e abbiamo ancora molto da imparare!», scrive nell’ultima raccolta fondi per la Brain Tumour Charity a cui hanno aderito 556 persone, riuscendo a raccogliere £5,787 in due settimane.

Tom Daley è l’ennesima testimonianza di come ci siano degli sportivi che non hanno paura di metterci la faccia, che ci sono degli sportivi che non pensano solo ai soldi e al successo, ma che vogliono dare anche una mano per rendere il posto un mondo migliore. Insieme a lui ci sono Katarzyna Zillmann e anche Sebastian Vettel, persone che lottano per i diritti LGBT e che non hanno paura di esprimere le proprie idee davanti ai governi omofobi.

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