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Un pensiero uscito dal nulla, un flusso di pensieri, la rabbia e la tristezza ma anche la gioia e la felicità vomitate in su un foglio di Work. Se vuoi dire la tua, contattaci.

Il ridicolo tentativo di Fratelli d’Italia di giustificare il karaoke dei due sciacalli
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Il ridicolo tentativo di Fratelli d’Italia di giustificare il karaoke dei due sciacalli

Il ridicolo tentativo di Fratelli d'Italia di giustificare come Matteo Salvini e Giorgia Meloni, invece di stare accanto alle famiglie delle vittime o almeno di visitare o presenziare ai funerali delle vittime, stessero cantando al karaoke una canzone che parlava proprio di un annegamento, ovvero La canzone di Marinella di Fabrizio De André. È terrificante, terrificante, quanto questi due individui siano finiti a governare il paese proprio in questo modo, e i loro elettori sono esattamente come loro. Ci siamo già chiesti: e se le vittime fossero state bianche e gli assassini neri? Funerale in prima fila. In un'intervista con Vincenzo Mollica, del 1997, Fabrizio De André spiegava le origini de La canzone di Marinella: «È nato da una specie di romanzo familiare applicato ad una raga...
Uniba: vessazioni e maltrattamenti verso gli studenti
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Uniba: vessazioni e maltrattamenti verso gli studenti

Da laureata al dipartimento DIRIUM dell'Università degli Studi di Bari meno di un anno fa, personalmente non sono stata minimamente sorpresa quando ho letto (parzialmente, dato che l'articolo è a pagamento) la notizia condivisa da La Repubblica che parlava di insulti, vessazioni e di esami superati da 2 studenti su 30 nella mia ex università, e nel mio ex dipartimento. Probabilmente perché io stessa ci sono passata. Io stessa ho vissuto sulla mia pelle gli insulti dei docenti, assistendo a quelli nei confronti degli altri colleghi. E parlandone con persone laureate anni e anni fa, la questione non è neanche nuova, per cui il fatto che finalmente si cerchi di fare qualcosa mi ha fatto tanto sorridere. Ti fanno pensare che se non superi un esame è sempre colpa tua. Non importa che tu...
La giornata delle donne in Afghanistan, in Iran e in Polonia
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La giornata delle donne in Afghanistan, in Iran e in Polonia

Felice giornata delle donne, ma come dice Malala Yousafzai: «Ho alzato la voce, non in modo da poter urlare, ma per far sentire quelli senza voce. Non possiamo avere successo quando metà di noi rimangono indietro», e noi che abbiamo questa voce abbiamo la responsabilità di parlare per chi sta ancora lottando. Ho deciso di portare tre esempi, di cui si parla più di altri ma di cui comunque non si parla abbastanza. L'Afghanistan, dove le donne non possono studiare e hanno difficoltà a lavorare o viaggiare; l'Iran dove le donne vengono uccise semplicemente perché manifestano o non indossano correttamente l'hijab; la Polonia, dove le donne non hanno il diritto di abortire. Giornata delle donne... ...in Afghanistan Mesi fa, ormai più di un anno fa, abbiamo ascoltato con i brividi la c...
Eurovision: Blanka rappresenterà la Polonia, ma qualcosa non torna
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Eurovision: Blanka rappresenterà la Polonia, ma qualcosa non torna

La scorsa settimana si è tenuta la seconda edizione di “Tu bije serce Europy! Wybieramy hit na Eurowizję”, la selezione polacca per l’Eurovision 2023 a Liverpool, in altre parole il nostro Sanremo. A vincere è stata Blanka con il brano "Solo", pubblicato lo scorso settembre. Infatti, al contrario di come facciamo noi in Italia, le canzoni non sono dei veri e propri inediti. Tuttavia, qualcosa quest'anno non è andato per il verso giusto, e si teme che la votazione sia stata truccata per non fare vincere un cantante considerato forse troppo alternativo per gli standard bigotti e omofobici della Polonia. I brani della Tu bije serce Europy! Wybieramy hit na Eurowizję erano dieci e sono stati giudicati sia dal televoto che da una giuria nazionale che durante lo show commentava le perfor...
Quell’ultimo esame di latino
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Quell’ultimo esame di latino

Si chiamava Diana Biondi. Aveva 27 anni. Aveva detto ai genitori e alla sua famiglia che si sarebbe laureata martedì prossimo, ma lunedì ha fatto perdere tutte le sue tracce. Le mancava quell'ultimo esame di latino, che non era riuscita a superare. E pur di non dire ai genitori che non si sarebbe laureata, ha scelto di gettarsi da un burrone e metter fine alla sua vita. Per quell'ultimo esame di latino, per quella materia tanto bella che ci dicono che ti apra la mente e riesca a farti vedere le cose dietro le apparenze, dove non c'è mai alcuna certezza ma devi leggere sempre il contesto di tutto. Anche per quell'ultimo esame di latino che Diana non riusciva a superare, ha deciso di metter fine alla sua vita. Diana studiava Lettere Moderne, e tutti scrivono che era fuoricorso. Quel...
Non si tratta di “regalare la laurea”, ma di rispettare i propri studenti
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Non si tratta di “regalare la laurea”, ma di rispettare i propri studenti

Io forse lo ripeterò fino alla mia morte, ma a uccidere gli studenti non è il programma di studi troppo lungo con nozioni su nozioni che molto probabilmente dimenticheranno subito dopo l'esame, quanto più il sentirsi un fallimento, o ancora di più i docenti che finiscono per umiliare i propri studenti (e i casi non sono pochi, proprio qualche giorno fa abbiamo parlato di quello di Ester Barrale, siciliana in un'università del nord) portandoli a non voler più sostenere esami o che, comunque, scavano cicatrici profonde nella loro autostima creando anche dei veri e propri traumi. Purtroppo storie di docenti che vessano i propri studenti non sono per niente rare, solo che se n'è parlato sempre troppo poco. "È una vergogna per me interrogarti" o ancora "Ma gli altri esami come vanno? Male, ...
Quando il governo non spende una parola per l’aggressione di Firenze… ma critica la lettera di un docente che condanna il fascismo
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Quando il governo non spende una parola per l’aggressione di Firenze… ma critica la lettera di un docente che condanna il fascismo

Ironico. Divertente. Imbarazzante. Sconcertante. Sono tanti i termini con cui potremmo descrivere la presa di posizione di Valditara, ministro dell'Istruzione, contro la preside del liceo Leoardo da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, che, al contrario di quanto fatto dal governo, ha commentato l'aggressione avvenuta in città la scorsa settimana, proprio davanti a una scuola. Ha condannato il fascismo. Questo ha fatto la docente. «Chi decanta il valore delle frontiere chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura», ha detto. E cosa c'è di sbagliato? Forse il governo ci vuole completamente inetti e ignoranti? Facciamo due brevi digressioni. In primis, parliamo d...
Perchè le persone non vogliono cambiare idea?
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Perchè le persone non vogliono cambiare idea?

Non sono l'unica ad essersi posta questa fatidica domanda: perchè le persone stentano a cambiare idea? Cosa le porta a mostrarsi così ostili ad un cambiamento? Soprattutto in un mondo dove il cambiamento è ormai qualcosa di necessario, oserei dire all'ordine del giorno, perchè ostinarsi a non accettare che le cose hanno bisogno di cambiare? Perchè le persone non vogliono cambiare idea? Stephen Covey è divenuto famoso come educatore nel campo del time-management specialmente per alcuni dei suoi libri, si veda Le 7 regole per avere successo e L'ottava regola, in cui sottolinea come debbano esseri i nuovi e giovani leader ad ispirare il cambiamento degli altri. "Trova la tua voce e ispira gli altri a trovare la loro", scriveva Covey, ma in qualità di grande uomo d'affari: Steve Job...
Aggressione di Firenze: il silenzio di Salvini e Meloni ha detto tutto
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Aggressione di Firenze: il silenzio di Salvini e Meloni ha detto tutto

Ci ostiniamo a pretendere che Salvini e Meloni dicano qualcosa sull'aggressione fascista di Firenze, dove dei ragazzini sono stati picchiati da uomini adulti, ma in realtà il silenzio dice più di quanto potrebbero dir loro. La chiamerebbero semplice "aggressione", condannerebbero il gesto senza commentarlo, con un post in poche righe e probabilmente attaccando l'opposizione che negli ultimi giorni ha preteso delle loro parole sui fatti terribili avvenuti. Quindi, in fin dei conti, meglio così. Sarebbero state un ammasso di parole messe lì giusto perché dovevano. Perché i protagonisti non sono neri, non sono stranieri, sono italiani e bianchi, per cui non possono proprio marciarci sopra. Una giovanissima Giorgia Meloni con la bandiera di Azione Giovani (P.s. Il logo vi ricorda qualcosa?...
Caso P38: il silenzio mediatico, le perquisizioni e i processi verso una band musicale
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Caso P38: il silenzio mediatico, le perquisizioni e i processi verso una band musicale

Forse ancora non ci rendiamo conto della gravità della situazione. Forse i giornali più mainstream non sono riusciti a trasmettere cosa significhi indagare una band musicale per le loro canzoni, per i loro testi. La musica, i testi, possono piacere come non piacere. Da anni e anni, forse ancor prima che i membri della P38 (perché, ovviamente, parliamo di loro) nascessero o prima che potessero ancora leggere, esistono band neofasciste, ma nessuna di loro è stata mai indagata per apologia del fascismo. Perché sono delle band musicali. Non sono terroristi, non sono dei politici che cantano alla radio Faccetta Nera o hanno busti di Mussolini in casa. Da un paio d'anni si parla della band trap P38, principalmente per condannare i loro testi musicali molto controversi in quanto parlano di un...