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Un pensiero uscito dal nulla, un flusso di pensieri, la rabbia e la tristezza ma anche la gioia e la felicità vomitate in su un foglio di Work. Se vuoi dire la tua, contattaci.

Giulia Cecchettin non avrà giustizia finché l’educazione sentimentale non sarà a scuola
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Giulia Cecchettin non avrà giustizia finché l’educazione sentimentale non sarà a scuola

"Non siete felici della sentenza di Filippo Turetta?", "Ha ottenuto quello che si merita", "Giustizia è stata fatta" e qualcuno che invece avrebbe preferito la pena di morte. Questi sono i commenti generali sotto i post e gli articoli che raccontano della sentenza del ragazzo che ha ucciso Giulia Cecchettin più di un anno fa, con 75 coltellate e a cui è stata data l'aggravante di premeditazione, sequestro di persona e occultamento di cadavere, ma non quelle di crudeltà e stalking. Ma non siamo felici: non possiamo essere felici se dal femminicidio di Giulia altre donne sono state uccise; non possiamo essere soddisfatte finché non si cercheranno modi per prevenire e salvare le donne prima che vengano uccise. Non possiamo esserlo finché il governo italiano non riconoscerà l'esistenz...
La lista di Giulia Cecchettin con i motivi per lasciare Turetta ci fanno comprendere la pericolosità di alcune relazioni
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La lista di Giulia Cecchettin con i motivi per lasciare Turetta ci fanno comprendere la pericolosità di alcune relazioni

Ormai più di un anno fa Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin, e da quel momento la discussione sui femminicidi e sul patriarcato è stata alimentata dai familiari della giovanissima ragazza. Il papà Gino e la sorella Elena, in particolare, si sono più volte espresse a riguardo sui social e in programmi televisivi, cercando in qualche modo di dar voce alla loro Giulia. Proprio in questi giorni l'assassino è ascoltato dai giudici, che devono decidere se dare lui l'ergastolo, mentre la vittima ci lascia degli ultimi consigli: la lista dei motivi per non stare insieme a Filippo Turetta. «Se c'è uno che non sa premeditare alcunché è Filippo Turetta», ha detto l'avvocato Caruso, incaricato di difendere l'assassino e cercare di fargli evitare l'ergastolo negando le aggravanti di pre...
Verso il 25 novembre: le frasi che fanno male come uno schiaffo
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Verso il 25 novembre: le frasi che fanno male come uno schiaffo

Il 25 novembre è alle porte e quindi il web e le strade cominciano a riempirsi di articoli e poster sulla violenza di genere, le sale si riempiono di persone e attivisti che parlano durante eventi che vogliono sottolineare l'importanza della prevenzione e di chiedere aiuto, e chiaramente i social network fanno uscire il peggio che esiste dalle fogne, come chi davanti a un articolo di un femminicidio o di stalking o di violenza commenta con un not all men, o con un io non lo farei mai, o peggio con persone che fanno victim blaming e non si rendono conto che le singole parole possono essere pericolose tanto quanto uno schiaffo. Nello specifico, sono capitata di fronte a un post in cui si andava contro una campagna anti violenza di genere in cui si denunciava come anche la frase "Perc...
Qui non è Hollywood: il protagonista della miniserie è il mostro del giornalismo
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Qui non è Hollywood: il protagonista della miniserie è il mostro del giornalismo

Quando Sarah Scazzi è scomparsa avevo 11 anni, quasi 12, ma ricordo chiaramente ancora tutta la vicenda. Ricordo come se ne parlava in qualsiasi programma, come ogni pagina dei giornali fosse dedicata alla scomparsa della ragazza... O meglio alla sua vita e a quella dei suoi familiari. Ricordo come persino a scuola se ne parlava, nonostante fossimo praticamente dei bambini. Sarà che Avetrana non è poi così lontana dalla città in cui sono cresciuta, ma vedere la serie Qui non è Hollywood non mi ha fatto ripercorrere quel periodo. Perché il vero protagonista della serie non è Sarah Scazzi, né Sabrina Misseri, bensì il mostruoso giornalismo che spettacolarizza la scomparsa e la morte di un'adolescente. Il 26 agosto 2010, la madre di Sarah Scazzi denunciò la scomparsa della figlia quin...
Quel monologo del film di Barbie… e le Olimpiadi 2024
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Quel monologo del film di Barbie… e le Olimpiadi 2024

Lo ricordate quel monologo nel film di Barbie in cui una delle protagoniste diceva che le donne non erano mai abbastanza? Se qualcuno avesse dei dubbi sulla veridicità di quelle parole, accenda la televisione e guardi le Olimpiadi, o segua i commenti sui social, per vedere come delle olimpioniche, che siano vincitrici di medaglia o no, si trovano ad aver critiche sulla loro acconciatura, su quanto il loro fisico sia poco "femminile" o addirittura se vincono, sono "accusate" di essere biologicamente uomini, come se una donna non potesse essere forte. Come se una donna non potesse vincere ottenendo dei risultati fenomenali. Il monologo di America Ferrera, che nel film interpreta una madre abbastanza triste perché vede la figlia adolescente allontanarsi sempre di più da lei e da tutti i r...
Caso Imane Khelif e intersessualità: quando la scuola italiana ha fallito
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Caso Imane Khelif e intersessualità: quando la scuola italiana ha fallito

Mi sono diplomata al Liceo Classico nel 2017, e non ricordo nello specifico se nelle ore di scienza e biologia abbiamo mai trattato di intersessualità. Un po' perché non era esattamente la mia materia preferita, un po' perché sono passati un po' di anni. Quello che so, però, è che la scuola mi ha insegnato a non abboccare a qualsiasi notizia che io mi ritrovi davanti, a informarmi e a non dare sentenze se non sono informata per bene su quel che sto per dire. Ed è evidentemente quello che manca alla gran parte dei politici italiani che si sono espressi sul caso di Imane Khelif, la pugile tacciata di essere transgender. La prima volta che ho sentito parlare di intersessualità è stato grazie a una serie tv di MTV, "Faking It", che nel 2014 introduceva un personaggio intersessuale, e da l...
La Palestina è rappresentata solo da 15 atleti
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La Palestina è rappresentata solo da 15 atleti

Iera sera sono ufficialmente iniziate le Olimpiadi 2024. Circa 10.500 atleti provenienti da 206 Comitati Olimpici Nazionali gareggeranno per l'ambita medaglia d'oro, e fra questi 10.500 atleti ci sono 15 atleti della Palestina. Sono solo 15, perché Israele - che tra l'altro è in gara tranquillamente mentre gli atleti russi devono gareggiare sotto bandiera olimpica a causa di quello che Putin sta facendo all'Ucraina da ormai più di un anno - negli ultimi mesi ha ucciso 342 atleti palestinesi. Ma a quanto pare ci laviamo la coscienza con un'ipocrita sulla pace sotto le note di Imagine di John Lennon. Fonte foto: Twitter «L’attacco russo all’Ucraina è una violazione dell’ordine mondiale e Israele lo condanna. Israele ha conosciuto molte guerre. La guerra non è lo strumento per risolver...
Cara Italia, ma che combini?
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Cara Italia, ma che combini?

Matteo Salvini difende l'indifendibile mentre un aeroporto viene ribattezzato col nome di Silvio Berlusconi. Tutto questo sotto gli occhi poco attenti degli italiani, rimasti più coinvolti dall'attentato a Donald Trump, nuovo eroe americano. Matteo Salvini difende razzismo e fascismo: Italia, ma che combini? "Certi toni violenti della sinistra rischiano di armare le mani di deboli di mente: è successo negli Usa, era capitato anche in Italia contro Berlusconi, mi auguro non ricapiti più", sono le parole esordite da Salvini in merito alla notizia che ha animato il mondo intero, "Spero che questo serva a qualcuno che semina parole di odio, contro le destre, i fascisti, i razzisti, contro Trump, Bolsonaro, Fico o altri esponenti". Ma a far paura non sono i toni violenti della sinist...
Gatto lanciato da un ponte: la crudeltà dell’uomo non ha confini
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Gatto lanciato da un ponte: la crudeltà dell’uomo non ha confini

La notizia circola ormai da giorni, e ora sono giunte anche le parole del colpevole. Il gatto lanciato da un ponte di Lanusei è l'ennesima tragica vicenda che dimostra quanto crudeli possano essere gli esseri umani, al misero scopo di un macabro divertimento. Gatto lanciato da un ponte: la crudeltà dell'uomo non ha confini Il video condiviso in rete mostra la cruda realtà: un gattino è stato gettato da un ponte nel paese di Lanusei, in provincia di Ogliastra, Sardegna. Un'immagine raccapricciante, condita dalle risate dei complici che non hanno tentato di fermare l'azione disumana del giovane aguzzino. L'indignazione non manca all'appello. Un gesto malsano compiuto allo scopo di generare ilarità, e chissà quale altra disgustosa reazione. Un divertimento che ha portato alla morte...
L’aborto in Italia è legale, ma la maggioranza dei medici sono obiettori di coscienza
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L’aborto in Italia è legale, ma la maggioranza dei medici sono obiettori di coscienza

In questi giorni sui social sta girando la straziante esperienza di Linda Farak, conosciuta sui social come LNDFK, napoletana che si è trovata a dover affrontare un'interruzione di gravidanza che è risultata essere un'esperienza terrificante a causa della sanità italiana. Le parole che ha condiviso sui social sull'aborto, ci fanno tanto pensare a quando leggiamo che in Italia l'aborto è legale e che nessuno vuole toccare il diritto della donna di abortire... Ma poi vai a vedere i dati e noti che la gran parte dei medici sono obiettori di coscienza, e dalla storia condivisa, sembra che persino alcune infermiere decidano di non prendersi cura delle pazienti per questo motivo. Sono ormai anni che l'aborto e il diritto d'aborto sono sotto i riflettori. Sarà che, non appena Giorgia Melo...
Parliamo di dismorfismo, disforia e disforia di genere
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Parliamo di dismorfismo, disforia e disforia di genere

Dismorfismo, disforia e disforia di genere. Ognuno di questi termini vuole indicare qualcosa di diverso tra loro, ma spesso nella banalità colloquiale queste parole vengono sfumate, travisate, da chi ancora non ne conosce realmente il significato. Parliamo di dismorfismo, disforia e disforia di genere Dismorfismo Il dismorfismo corporeo viene classificato come un disturbo mentale, associato in rete più comunemente all'inglese "body dysmorphia", che comporta una percezione dell'aspetto fisica dell'individuo falsata, in quanto non rispecchia la realtà effettiva. Si parla quindi di uno stato di preoccupazione più o meno invalidante indirizzata all'immagine di sé stessi. Una persona affetta da questo disturbo tenderà a focalizzarsi sui propri difetti - su ciò che riconosce come t...
La F1 rinnega la politica, ma Donald Trump gira per il box McLaren
Sport, Opinioni attuali

La F1 rinnega la politica, ma Donald Trump gira per il box McLaren

Lando Norris festeggia la sua prima vittoria in carriera, ma con lui c'è Donald Trump al Gran Premio di Miami 2024. Menomale che la Formula 1 aveva rinnegato la politica, oppure questa posizione vale solo in presenza della difesa dei diritti umani. Fonte: The Hill La F1 rinnega la politica, ma Donald Trump gira per il box McLaren La categoria regina non vuole proprio smetterla di stupirci. Sicuramente non in positivo, questa volta. Il Gran Premio di Miami 2024 ha visto Lando Norris conquistare la sua prima vittoria in carriera con la scuderia McLaren. Un grande sogno che il pilota coltivava da anni ormai, amareggiato dall'assenza di condizioni favorevoli a questo importantissimo traguardo. Finalmente l'occasione si è presentata, grazie anche ad una buona dose di fortuna, ma ...
3 aprile 1976: le donne del progresso in piazza per legalizzare l’aborto
Curiosità, Opinioni attuali

3 aprile 1976: le donne del progresso in piazza per legalizzare l’aborto

Quarantotto anni fa migliaia di donne scendevano in piazza per far sì che loro, le loro figlie e le loro nipoti un giorno avrebbero potuto ricorrere all'aborto non in clandestinità, ma in modo sicuro. Oggi la situazione in molti paesi europei è tragica, e l'Italia non si distingue, purtroppo. Abbiamo politici che cercano di portarci nel passato nascondendosi dietro la religione. Abbiamo politici a cui non importa minimamente della donna e dei suoi diritti. Politici che sono contro la gestazione per altri perché oggettifica la donna, ma che non si fanno scrupoli a considerarla solo come un grembo. Cosa penserebbero - e cosa pensano - le donne che quarantotto anni fa hanno fatto la storia? Foto di Piero Ravagli, su Herstory Il Presidente Giorgia Meloni all'inizio del suo mandato non a...
Ma quale 8 marzo: in Francia l’aborto entra nella Costituzione, mentre l’Italia sostiene gli obiettori e gli anti-abortisti
Opinioni attuali

Ma quale 8 marzo: in Francia l’aborto entra nella Costituzione, mentre l’Italia sostiene gli obiettori e gli anti-abortisti

Volete prima la buona o la cattiva notizia? Non che quest'ultima riesca ancora a stupirci: mentre la Francia introduce il diritto all'aborto nella sua Costituzione, l'Italia pare lontanissima da questo obiettivo, per ovvi motivi saranno in molti a vociferare. L'aborto è un diritto costituzionale, ma solo in Francia In data 5 marzo 2024 il Parlamento francese sancisce l'introduzione del diritto all'aborto nella sua Costituzione, con una netta maggioranza a sostenere la riforma che garantisce l'interruzione volontaria di gravidanza come diritto costituzionale per la prima volta. Infatti, con 780 voti favorevoli e 72 contrari (per un totale di 852 su 925 parlamentari aventi voce in capitolo), la Francia diventa il primo Paese al mondo ad apportare questa importantissima modifica a...
La Lega si preoccupa degli studenti solo quando sono dei bulli transfobici
Opinioni attuali

La Lega si preoccupa degli studenti solo quando sono dei bulli transfobici

È successo che tre bulletti transfobici hanno ben pensato di commentare in modo offensivo, con i propri profili personali, la decisione dell'Università Bocconi di implementare dei bagni unisex, quindi accessibili a uomini, donne, a chi si identifica con entrambi o con nessuno dei due. Questo risolve anche un problema di uno studente come Samuele Appignanesi che, ha spiegato, di aver avuto diversi problemi dopo il coming out come persona trans, in quanto «nei bagni degli uomini venivo guardato male e a volte anche deriso. Nei bagni delle donne mi sentivo fuori posto e anche lì ricevevo qualche sguardo». La Lega, che non ha mai espresso mezza parola per la comunità studentesca in difficoltà, difende i bulleti. Se il nome Samuele Appignanesi non vi è nuovo, è perché abbiamo già parlat...
“Stop al genocidio” era un messaggio di pace, la solidarietà al governo israeliano e i manganelli no
Opinioni attuali

“Stop al genocidio” era un messaggio di pace, la solidarietà al governo israeliano e i manganelli no

Reduci dall'attesissima 74esima edizione del Festival di Sanremo, ci siamo ritrovati a dover fare i conti con le conseguenze di uno "Stop al genocidio" sporcato di odio, e l'ignoranza di un indottrinamento che non permette di decodificare i messaggi della cultura dell'informazione. "Stop al genocidio" era un messaggio di pace, la solidarietà al governo israeliano e i manganelli no Il palco del teatro Ariston offre la scena a Ghali e al suo alieno Rich, mentre risuonano le parole di "Casa mia", brano che gli varrà un quarto posto e tante accese polemiche. Ma queste critiche sono macchiate dalla consapevolezza di essere responsabili di un sistema che riesce a giustificare l'alone di morte e repressione che opprime il popolo palestinese da 75 anni, non solo da quel fatidico 7 ottobre...
Umbriacon 2024: parliamo della prima edizione
Opinioni attuali, Nerd stuff

Umbriacon 2024: parliamo della prima edizione

Esattamente una settimana fa si concludeva la prima edizione dell'Umbriacon, la fiera dedidata alla cultura Nerd e Pop della regione Umbria... E ovviamente io non l'ho persa, soprattutto considerando gli strepitosi ospiti che sono risciuti a portare sotto i tre padiglioni dell'Umbriafiere, a Bastia Umbra. Da Giorgio Vanni a Cristina D'Avena, da David Lloyd a Kevin Eastman, da Japan Town alla gara di Cosplay ai tantissimi gadget di fumetti, serie tv, manga, anime, e chi più ne ha più ne metta: forse l'Umbriacon ha avuto solo un difetto... Ma lo scoprirete solo leggendo. L'avete riconosciuta?Anche Harry Potter era all'Umbriacon Parliamo prima della fiera. Federico Piermaria, il responsabile della Fidelio che è anche l’ente che organizza UmbriaCon, ha spiegato in un primo comunicato st...
Il blocco dello scrittore
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Il blocco dello scrittore

Tre anni fa acquistavo il dominio di Cup of Green Tea, che inizialmente era Cup of Tea. Da quel giorno, non c'è stata una singola giornata in cui io non abbia postato un singolo articolo, anche quando ero tanto stanca e non ce la facevo proprio. Il blog veniva prima della mia salute mentale e, nonostante scrivere sia davvero una mia passione, ha finito per sfinirmi e per farmi cadere nel cosiddetto blocco dello scrittore. Ci sono tante cose di cui vorrei parlare, tanti drama di cui voglio scrivere, tante polemiche da accendere... Ma poi apro un foglio bianco, e resta tale. Da quando sono adolescente ho aperto e chiuso tantissimi blog, che erano più dei diari segreti. Mi mettevo lì e polemizzavo su quel che accadeva nella mia vita, tutto clamorosamente in anonimo. Poi dopo qualche ...
Jannik Sinner porta in alto l’Italia, ma come lo ripaga il giornalismo “nazionale”?
Sport, Opinioni attuali

Jannik Sinner porta in alto l’Italia, ma come lo ripaga il giornalismo “nazionale”?

Jannik Sinner è il talento del tennis di cui tutti parlano: una stella precoce, capace di condurre l'Italia alla vittoria della prestigiosa Coppa Davis 2023. C'è però chi non riesce a tenere a freno la malevole lingua, e di commenti sulla sua nazionalità ne proferisce fin troppi. Discriminato Jannik Sinner che porta però l'Italia a vincere la Coppa Davis Jannik nasce a San Candido, in provincia di Bolzano, Trentino-Alto Adige. Un dettaglio simile pare superfluo solitamente, ma ora è tornato a far discutere. Classe 2001, cresce sempre nella zona di Bolzano, trascorrendo la sua infanzia a cimentarsi nello slalom gigante (dove le capacità promettenti non mancano), fino all'età di otto anni, quando prende in mano racchetta e pallina, cominciando a dilettarsi nel tennis. Lasciata def...
Giulia, non ti dimenticheremo
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Giulia, non ti dimenticheremo

Ero alla fermata del bus quando mi è arrivata una notifica: Giulia Cecchettin è morta, il suo corpo è stato trovato in un canalone tra Piancavallo e il lago di Barcis (Pordenone). Da quel momento, non ho smesso di pensarci. Non ho smesso di pensare a Giulia, che si chiamava come me, che era poco più giovane di me, che era fidanzata con un "bravo ragazzo", con una gelosia "normale per i ragazzi della sua età", neanche per un momento in questa giornata. Pensavo a lei, che si stava per laureare, stava per coronare il traguardo tanto atteso, tanto sudato. E poi ho pensato a lui, che le ha tolto la vita. Pochi giorni fa la Procura di Venezia ha comunicato che Filippo Turetta è indagato per tentato omicidio, e per lui è stata disposta «l’iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli ...