Matteo Salvini si scaglia sul passato del giudice di Catania: ma lui paragonava una donna a una bambola gonfiabile, cantava inni contro Napoli e stringeva mani a mafiosi

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«Preoccupa e sconcerta quanto sta emergendo», ha affermato Matteo Salvini in un video postato poi su Twitter. E ha ragione: siamo preoccupati e sconcertati del fatto che una donna non possa partecipare a una manifestazione senza essere letteralmente schedata, e che poi il video in cui si vede il suo volto venga mandato al Ministro dei Trasporti che lo pubblica su Twitter con l’intento di denigrarla per le sue idee politiche. Preoccupa e sconcerta questo. Così come un Ministro che stringe la mano a un mafioso, che indossa la maglia di Putin, che paragona una donna a una bambola gonfiabile, che canta inni contro Napoli… Ma di questo non parliamo, vero Ministro Salvini?

Matteo Salvini ci ha imbarazzato così tante volte che trovare solo poche situazioni per poter iniziare l’articolo, è complicato. Forse inizierei proprio con la famosa intervista in cui lui si trova a una manifestazione contro la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, stesso progetto di cui oggi Matteo Salvini è un grande sostenitore. Oggi la definisce «un’opera non più rinviabile e di assoluta strategicità per l’Italia e l’Europa nel suo complesso», ma un tempo affermava che «ci sono parecchi ingegneri che affermano che non sta in piedi», denunciando anche il fatto che nel 2016 in Sicilia c’era il binario unico (spoiler: anche oggi la situazione treni in Sicilia è insostenibile).

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Oppure parliamo della sua avventura in Polonia, quando fu aspramente contestato in quanto lui si rifiutò proprio di condannare Putin. Fu il sindaco Wojciech Bakun, dopo aver ringraziato le organizzazioni italiane e i cittadini che hanno dato una mano all’Ucraina e con l’accoglienza delle persone ucraine in Polonia, a porre la fatidica richiesta a Salvini: «Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo [Putin]», mostrando la maglia che l’ex ministro italiano indossava tutto sorridente in una vecchia foto. No, non lo condannò.

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E sì, ricordiamo anche quella stretta di mano, quella stretta di mano al capo ultras del Milan condannato per spaccio di droga. Salvini poi avrebbe definito i tifosi del Milan, fra cui molti indagati e condannati, «persone per bene, pacifiche e tranquille, portano colore con un coro, un tamburo o un bandiera». Lo stesso Matteo Salvini che adesso per «rendere le strade più sicure, proteggere gli utenti più deboli della strada, come i ciclisti e i motociclisti, e razionalizzare la giungla normativa nonché dare regole per la nuova mobilità», vuole proprio togliere la patente a chi fuma una canna e poi una settimana dopo si mette al volante.

Come ha detto lui stesso, questo preoccupa e sconcerta. Solo che, nonostante tutto, lui adesso è al governo e abusa dei suoi poteri senza vergogna e senza dare alcuna spiegazione. Come al solito.

Come ha fatto Salvini ad avere quel video?

Nella giornata di ieri ha pubblicato un video in cui si vede molto chiaramente il volto della giudice del Tribunale di Catania Iolanda Apostolico durante una manifestazione pro migranti del 2018. Commenta in questo modo: «25 agosto 2018, Catania, io ero Vicepremier e Ministro dell’Interno. L’estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla “assassini” e “animali” in faccia alla Polizia. Mi sembra di vedere alcuni volti familiari». Un tweet che sembra quasi una minaccia. Un tweet che, personalmente, spaventa. Come fa Matteo Salvini a possedere quel video? Chi lo ha inviato? Chi lo ha registrato? Chi lo ha recuperato?

Ma le risposte non arrivano. Al contrario, oggi scrive un altro tweet, con un video: «Preoccupa e sconcerta quanto sta emergendo. Il giudice che ha liberato più clandestini e contesta le norme del governo sull’immigrazione in passato ha condiviso insulti contro di me e ha partecipato – col compagno – a manifestazioni di estrema sinistra a favore degli immigrati durante le quali si insultavano le forze dell’ordine al grido di assassini e animali: è motivo di profondo imbarazzo per tutte le istituzioni. Conto sulla collaborazione di tutti affinché prevalgano buonsenso ed equilibrio».

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Il Magistrato forse non avrebbe dovuto partecipare alla Manifestazione. Ma Matteo Salvini con che faccia si lamenta? Con che faccia lui, che letteralmente ha paragonato donne a bambole gonfiabili, che cantava cori contro Napoli, che voleva la Padania libera, che andava al Papeete, che indossava maglie con la faccia di Putin, e ancora, e ancora e ancora, parla di vergogna di Stato? Lui, che insieme a Trump e Bolsonaro, è stato premiato come uno dei politici che dicono più fake news dalla BBC? Come può parlare di dignità e vergogna?

Arrivano ovviamente i commenti anche dalla politica, e non può mancare quella di Matteo Renzi che ormai è divenuto il primo Salviniano. Dopo aver detto di non condividere l’opinione di Salvini sugli immigrati, dice di trovar «scandaloso che un magistrato vada in piazza, per di più in mezzo a persone che urlano slogan vergognosi contro le forze dell’ordine. Se vuoi fare politica, non fai il magistrato. I magistrati che partecipano a manifestazioni politiche, di parte – come pare abbia fatto la giudice di Catania di cui si sta discutendo in queste ore – fanno male innanzitutto ai propri colleghi». Eppure, neanche una parola sul come ha ottenuto quel video. Complimenti Renzi.

Le domande che si dovrebbero fare, i dubbi che dovrebbero venire, sono quelle esposte in un post Facebook da Alessandro Gilioli:

Signor ministro, glielo ha passato il Viminale o no? E in caso chi, la polizia? I servizi? Altri?

E chi lo ha girato? La polizia? Altri?

E come mai cinque anni dopo è stato recuperato? Da chi? Su ordine di chi?

Come si faceva a sapere, cinque anni dopo, che una delle persone al sit-in era la giudice Apostolico ?

Era stata schedata con le foto e il video per risalire alla sua identità?

Sono tutti schedati i partecipanti ai cortei per i migranti?

Ci sono al Viminale schedature e dossier su persone che non hanno commesso alcun reato ma sono solo dissidenti politici?

E queste schedature-dossier vengono tirate fuori se utili a un ministro?

E se sì, è una cosa degna di una democrazia?

Anche Antonio Misiani, della segreteria nazionale Pd, riassume il problema: «Riassumiamo: qualcuno ha girato e conservato un video di una manifestazione di cinque anni fa (25 agosto 2018) che evidenzia la partecipazione della giudice Apostolico (che la destra sta attaccando a testa bassa per aver disapplicato il decreto Cutro sull’immigrazione) e lo ha trasmesso al vicepremier Salvini, che prontamente lo ha pubblicato sui social.

Domanda n. 1: chi ha girato quel video? Qualcuno nel cordone di polizia, come ipotizzano alcuni media? Domanda n. 2: chi ha conservato e trasmesso il video al vicepremier Salvini (per coincidenza, ex ministro degli Interni…)? Domanda n. 3: che cosa pensa la presidente Meloni del vero e proprio dossieraggio di Stato messo in atto dal suo vice contro la giudice Apostolico per intimidire lei e tutta la magistratura?».

Il Presidente Santalucia, intervista da La7, invita di «valutare la terzietà dei giudici sulla base dei provvedimenti assunti e delle motivazione poste alla base, e a non fare invece lo screening al passato, alla vita privata di un magistrato, scavando a ritroso per anni», sottolineando poi che quella in cui si trovava la magistrata, «non era una manifestazione contro il governo, invocava il ripensamento di Salvini, un atto umanitario. E partecipare alle manifestazioni è un diritto costituzionale».

Si pone poi lo stesso dubbio di tutto: «non so bene come spunti il video, se era già online o se appartiene alle forze di polizia come sembrerebbe dal modo in cui sono state effettuate le riprese, alle spalle delle forze dell’ordine che contengono il corteo. Questo mi sembra più grave». E in effetti, non possiamo che dargli ragione.

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