Aggressione di Firenze: il silenzio di Salvini e Meloni ha detto tutto

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Ci ostiniamo a pretendere che Salvini e Meloni dicano qualcosa sull’aggressione fascista di Firenze, dove dei ragazzini sono stati picchiati da uomini adulti, ma in realtà il silenzio dice più di quanto potrebbero dir loro. La chiamerebbero semplice “aggressione“, condannerebbero il gesto senza commentarlo, con un post in poche righe e probabilmente attaccando l’opposizione che negli ultimi giorni ha preteso delle loro parole sui fatti terribili avvenuti. Quindi, in fin dei conti, meglio così. Sarebbero state un ammasso di parole messe lì giusto perché dovevano. Perché i protagonisti non sono neri, non sono stranieri, sono italiani e bianchi, per cui non possono proprio marciarci sopra.

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Una giovanissima Giorgia Meloni con la bandiera di Azione Giovani
(P.s. Il logo vi ricorda qualcosa?)

Parliamo del fatto: è successo ormai la scorsa settimana. Sei militanti di Azione Studentesca (un movimento giovanile legato alla destra e di cui, tra l’altro, in giovane età faceva anche parte la nostra premier Giorgia Meloni) hanno aggredito due studenti appartenenti al SUM, un collettivo studentesco antifascista, del liceo Michelangiolo di Firenze. Ovviamente, il video e la notizia si è subito diffusa in tutt’Italia, tutte le testate più importanti ne hanno parlato, condivisa da giornalisti e anche da qualche influencer. Per cui, che due patiti dei social come Matteo Salvini e Giorgia Meloni non ne abbia sentito parlare, è davvero impossibile.

Il sindaco Dario Nardella ha commentato l’accaduto descrivendolo come «un’aggressione squadrista», evidenziandone soprattutto la gravita in quanto avvenuto «davanti a una scuola». «Ho parlato il questore perché venga fatta chiarezza al più presto e vengano individuati i responsabili. Firenze e la scuola non meritano violenze del genere», ha detto. Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana, ha condannato l’accaduto: «Quello che avvenuto stamani a Firenze al liceo Michelangiolo è gravissimo e non può essere derubricato a rissa».

Nicola Frantoianni di Sinistra Italiana si domanda quello che tutti ci chiediamo: «Dove sono quegli esponenti della destra e sopratutto del partito di Giorgia Meloni che sulle azioni di protesta di ambientalisti hanno versato fiumi di inchiostro esigendo pene dell’inferno? Da ieri, di fronte alle immagini di ragazzini pestati a terra da una squadraccia di giovani fascisti dell’organizzazione studentesca di FdI, muti ed indifferenti, al di là di alcune frasi di tardivo rammarico da parte di qualche gerarca, peraltro ambigue sulla dinamica evidentemente con l’obiettivo di derubricare l’aggressione a rissa». Ma la Giorgia Meloni che non conosce matrici, ha detto qualcosa?

No. Giorgia Meloni in persona no. Tuttavia, la sezione fiorentina di Fratelli d’Italia ha condannato la violenza esprimendo «profondo rammarico». «La politica deve essere strumento di confronto anche aspro e duro ma non può e non deve travalicare mai in scontro fisico e limitazione della libertà di espressione altrui. E nessuno ha nostalgia della stagione della violenza politica che ha segnato troppo a lungo la storia d’Italia», hanno scritto ancora, chiedendo poi che «venga fatta chiarezza sull’episodio con la corretta ricostruzione dei fatti». Ma voi avete letto fascismo da qualche parte?

Cos’è Azione Studentesca?

Facciamo una breve digressione su Azione Studentesca, per comprendere perché è così grave che un’associazione delle scuole superiori (in compagnia, però, di qualcuno più grande di studenti superiori) abbia picchiato degli adolescenti semplicemente perché hanno un’idea di pensiero politico diversa dalla loro. Partiamo dal presupposto che la rissa si sarebbe scatenata quando degli studenti hanno invitato (con le parole) i membri di AS che stavano facendo volantinaggio ad allontanarsi dalla scuola. I sei membri di AS erano soliti fare volantinaggio, e tentavano spesso di provocare lo scontro.

Azione Studentesca non è esplicitamente affiliato con Fratelli d’Italia. È stato fondato nel 1996, nato come associazione all’interno di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale di cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni fu a lungo dirigente nazionale e poi presidente. Il Presidente è stata anche responsabile nazionale di Azione Studentesca dal 1996 al 2000 (ora capite il perché del silenzio?). Quando nel 2013 si fonda Fratelli d’Italia, nel 2016 si rifonda anche Azione Studentesca, ma senza legami diretti con il partito principale. Si definisce un «movimento politico identitario», «egemone tra gli studenti di destra».

Il silenzio inaudito ma non sorprendente di Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Ci aspettavamo quindi un commento da parte di Giorgia Meloni e Matteo Salvini? Sì e no. Sì, perché in fin dei conti sono premier e vice premier, quindi se un’associazione di destra attacca violentemente degli studenti di sinistra e tutta Italia ne parlano, un minimo commento dovresti farlo. No, perché in fin dei conti le persone violente non sono neri o extracomunitari o stranieri o qualsiasi minoranza, tantomeno son di sinistra. Quindi… Come avrebbero fatto a lucrarci sopra? Sarebbero dovuti letteralmente andare contro i loro stessi elettori.

E quindi hanno fatto di tutto per parlare di altro. Molto interessante l’articolo de L’Espresso in cui analizza tutto quello di cui i due politici hanno parlato da sabato mattina, quando è cominciata a girare la notizia della violenza a Firenze, pur di non parlare di quell’aggressione. Salvini, ad esempio, sabato ha parlato di formaggi (sempre inerente al suo ministero): «L’Italia ha un patrimonio alimentare inestimabile che rafforza la cultura del Made in Italy. Qualcuno vorrebbe svenderlo, imponendo nuovi modi di mangiare e bere». Poi parla del nuovo codice degli appalti e di Elly Schlein. Il momento più alto è il post sul cane e sul gatto in Turchia.

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Domenica poi parla della storia di una comandante della polizia locale di Ciserano (provincia di Bergamo) che ha salvato la vita a una persona colta da malore, e ovviamente non poteva non parlare dello scontro fondamentale di tutta la settimana: quello fra Mario Giordano e Fedez (pensa te!). «Amicizia e solidarietà a Mario Giordano, gigante nel giornalismo e nella vita», commenta Matteo Salvini, vice Premier. Poi diretta del campionato della cucina italiana e, infine, le opere d’arte a Viterbo.

Lunedì mattina decide di citare l’Università. No, non per la salute mentale. Neanche per i troppi suicidi negli ultimi mesi. Tantomeno per come il sistema sia ancora estremamente arretrato portando tanti studenti stranieri a (non) scegliere l’Italia e altrettanti studenti italiani a scegliere di andare all’estero. Ne ha parlato per i genitori che insultano una professoressa all’università di Novara. Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture. Forse il silenzio e basta, sarebbe stato meglio. Perché non parlare di un fatto così grave come quello di Firenze, è davvero imbarazzante.

Intanto, gli studenti lottano

Il movimento Studentə Autorganizzatə Firenze ha scritto in una nota: «Stamattina, un gruppo di fascisti appartenenti ad Azione Studentesca e Casaggì si sono presentati davanti al liceo michelangiolo scuola col pretesto di volantinare. L’ormai rituale cestino è stato posizionato davanti all’ingresso, per fare in modo che nessuno potesse anche solo guardare ciò che provano a diffondere. Alla vista del dissenso degli studenti della scuola quattro di quei ratti hanno spintonato con violenza uno dei ragazzi e a questi si sono poi uniti altri quattro squadristi, che aspettavano di poter picchiare un gruppo di giovani.

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A quel punto si è quindi fatta palese la loro vera intenzione: un’aggressione squadrista in piena regola. Questo episodio è stato l’ennesimo esempio di quella che è la loro prassi politica: violenza spietata, rappresaglie, azioni intimidatorie. È inaccettabile che lo Stato consenta loro la libertà di manifestare non solo la loro palese nostalgia fascista, ma anche di riproporne ripetutamente le modalità di attuazione».

Concludono poi: «Non accetteremo mai i soprusi di qualsiasi gruppo neofascista e lotteremo fino alla fine per vivere in un mondo libero dal nazionalismo, l’odio e l’intolleranza. Per la chiusura di tutti i covi fascisti, per la chiusura della sede di Casaggì in via Frusa 37, per la chiusura delle sedi di Casapound, scendiamo insieme in piazza martedì 21 Febbraio per riprenderci gli spazi che queste merde tentano di sottrarci. Grideremo le nostre rivendicazioni: per una scuola, per una città, per un mondo libero dal fascismo».

La preside del liceo Micheangiolo, la prof.ssa Rita Gaeta, ha fatto sapere ieri che «stamattina mi hanno avvisato che c’erano ragazzi davanti al portone con uno striscione, sono andata giù e siccome c’erano megafoni, fumogeni, e assembramento di massa di studenti che impediva anche la circolazione del traffico ho chiamato la Digos che ha mandato degli agenti». «Tra le numerose richieste arrivate dai genitori in questi giorni è stato chiesto anche un consiglio straordinario di istituto che proporrò di fare sabato mattina», ha aggiunto.

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