Silenzio sul genocidio palestinese, ma critiche a Zerocalcare: i media e i politici italiani

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Che ci fossero persone di serie A e di serie B per la destra italiana – e non solo – era qualcosa che avevamo compreso già da tempo. Era divenuto evidente quando accogliere gli ucraini andava bene, perché erano biondi e con gli occhi azzurri, ma i migranti che scappavano da altre guerre vengono visti come criminali solo perché non sono bianchi. Con la guerra in Palestina, poi, è divenuto ancora più evidente, considerando come si parla tanto di morti di israeliani ma nessuno piange per i quasi 3000 bambini uccisi in neanche un mese dall’IDF. Non una parola contro le morti e contro gli attacchi di Israele verso i palestinesi negli ultimi decenni (e non nell’ultimo mese).

Ora, invece, ci si scaglia contro Zerocalcare perché ha deciso, come fin troppi pochi intellettuali e politici italiani (persino i grandi partiti che si dicono di sinistra non hanno avuto il coraggio di condannare Israele), di non partecipare al Lucca Comics & Games a causa del patrocinio di Israele. Però gli stessi politici che si lamentano di Zerocalcare e gli stessi giornalisti che parlano di “piagnistei” non si scagliano contro l’Italia che si è letteralmente astenuta in una votazione per il cessate il fuoco. Non per la vittoria di uno o dell’altro, non per la condanna di Israele, non per la libertà della Palestina, ma per la pace.

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«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali», recita l’articolo 11 della Costituzione italiana. L’Italia ripudia la guerra, ma non ha votato per farla finire. Si è astenuta, come i grandissimi vigliacchi che abbiamo al governo e che pensano solamente al proprio stomaco. Tutti bravi a difendere i bambini dalla “terribile ideologia gender che confonde le loro menti“, ma sia mai che si decida di proteggere i bambini dalla maledette bombe di Israele. Quasi 3000 bambini in un mese, e neanche mezza parola da chi dice di voler proteggere i bambini. Vergogna, Italia.

La sterile polemica contro Zerocalcare per non parlare di quanto l’Italia faccia pena

Purtroppo non sono troppi gli artisti che hanno deciso di alzare la voce per la Palestina, anzi. Abbiamo sfortunatamente visto quanti siano gli attori, i cantanti o i personaggi pubblici che si sono schierati (e sono anche aumentati), probabilmente con molta ignoranza, dalla parte di Israele. Non una parola è stata detta contro di loro. Eppure non appena qualcuno dice qualcosa contro Israele, scatta la polemica. Pensiamo a Gigi Hadid, che è stata letteralmente minacciata con tanto di “ti osserviamo” dal profilo israeliano ufficiale su Instagram.

Adesso anche in Italia è arrivata questa forma… Aspetta, com’è che si dice quando vieni pubblicamente condannato e messo alla gogna per un’idea che è opposta a quella del tuo stato? Non mi viene proprio in mente. Non una parola per Giulia De Lellis che letteralmente ha fatto un viaggio in Israele incontrando addirittura il Presidente dello Stato di Israele e facendo un addestramento di coppia con l’IDF (gli stessi che oltre ai vari minorenni e bambini palestinesi uccisi, sono stati anche accusati di aver ucciso una giornalista americana palestinese, Shireen Abu Aqleh). Ma se Zerocalcare dice semplicemente di non voler partecipare a un evento, casca il cielo.

Il post di Zerocalcare

«Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema», ha scritto sui suoi profili social l’artista, sottolineando la situazione che sta vivendo Gaza, con «due milioni di persone che non sanno nemmeno se saranno vive il giorno dopo, dopo oltre 6000 morti civili, uomini donne e bambini affamati e ridotti allo stremo in attesa del prossimo bombardamento o di un’invasione di terra, mentre politici sbraitano in TV che a Gaza non esistono civili e che Gaza dev’essere distrutta», e soprattutto con «le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco».

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Aggiunge che sebbene sul manifesto sia «solo un simbolo», quello stesso simbolo «per molte persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina, le macerie sotto cui sono sepolti i propri cari, la minaccia di morire intrappolati in quel carcere a cielo aperto dove tanti ragazzi e ragazze sono nati e cresciuti senza essere mai potuti uscire». Detto questo, fa anche sapere che la sua «non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi».

«Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese».

Zerocalcare

Senza troppi giri di parole: Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un…

Pubblicato da (Z)ZeroCalcare su Sabato 28 ottobre 2023

I piagnistei (quelli veri) dei politici e dei media

Chi è il primo a esprimersi contro Zerocalcare? Chiaramente il cialtrone che non fa altro che far di tutto per non lavorare: «Spiace che per qualcuno il sostegno dell’ambasciata di Israele ad un bellissimo evento culturale sia un problema, a tal punto da annullare la presenza. Io la penso esattamente al contrario, e farò il possibile per essere al Lucca Comics», scrive Matteo Salvini, vicepremier e segretario della Lega, sui suoi social, concludendo (addirittura) con un «Evviva l’arte, evviva la libertà». Perché, come al solito, la coerenza non è di casa. Ma Zerocalcare sarà libero di non partecipare al Lucca Comics senza trovarsi sul profilo di un politico?

Il vicedirettore del Foglio, Maurizio Crippa, allega su Twitter lo screen di due articoli: uno che riguarda la rinuncia di Zerocalcare al Lucca Comics & Games, e uno la morte della 16enne Armita picchiata dalla polizia in Iran, commentando con un «lo schifo, a sinistra, e la vittima prodotta dallo schifo, a destra». Zero ovviamente non poteva non rispondere a un’accusa del genere, considerando tutto quello che lui ha realmente fatto per supportare curdi e chi combatte sul campo:

Per chi non avesse poi compreso il suo post in realtà molto chiaro, commenta: «rispondo solo a uno scemo a campione ma vale per tutti quelli che fanno finta di confondere la richiesta di finire bombardamenti e apartheid con l’appoggio a formazioni islamiste o antisemite». E in effetti, è proprio quello che ha fatto, più o meno, l’Italia. La nostra premier, madre, donna e cristiana, ha giustificato l’astensione dell’Italia al cessato il fuoco, dicendo che “non condannava Hamas“. E quindi? E quindi Giorgia? Continui a far morire persone perché non c’è una condanna? Non schierandoti, ti sei schierata. Ma non dalla parte dei 3000 bambini morti.

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Anche il Lucca Comics, comunque, ha risposto a Zerocalcare: «Rispettiamo le scelte personali, le opinioni di tutti e da sempre abbiamo l’ambizione di essere il luogo dove è possibile stare insieme nelle differenze. Ci adoperiamo sempre per garantire questa libertà, per dare spazio al dialogo su tanti temi diversi tra cui anche quelli legati a questa cogente drammatica e lacerante attualità, come già previsto nel nostro programma, che non intende voltare le spalle all’enorme questione umanitaria in corso». Dicono anche di aver «riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti».

«Lucca Comics & Games mette da sempre al centro solo ed esclusivamente l’opera intellettuale e creativa, le persone: il nostro lavoro, il nostro percorso valoriale, e la nostra storia parlano per noi. Il claim di quest’anno – Together – nasce nel solco del Becoming Human del 2019, di Hope nel 2022, e di quelle stelle che siamo tornati a vedere nel 2021 dopo un altro momento drammatico che abbiamo affrontato e superato insieme».

Lucca Comics & Games

Alla fine di questa sterile polemica, ci rimane solo che c’è un governo, dei media e un paese, che stanno completamente in silenzio e inermi davanti alle morti di persone innocenti (perché ricordiamolo: Hamas non è la Palestina, a morire non sono i terroristi ma civili innocenti), e che arriva anche a criticare le scelte personali di chi ha fatto campagne umanitarie e ha scelto, invece che astenersi, di schierarsi.

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