F1: Carlos Sainz vince, ma ai Tifosi della Ferrari non va bene lo stesso

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Non vorrei sollevare sempre la solita polemica, ma evidentemente ai Tifosi piace così: Carlos Sainz esce vittorioso dal Gran Premio di Singapore 2023, scatenando reazioni contrastanti tra gli stessi amanti della Rossa. Qualcuno teneva più a sventolare la bandiera monegasca che a cantare l’Inno di Mameli.

Carlos Sainz vince, ma ai Tifosi della Ferrari non va bene lo stesso

Il Gran Premio di Singapore disputatosi ieri ha visto Carlos Sainz salire sul gradino più alto del podio, mentre i fuochi d’artificio illuminavano il cielo scuro. Una gara da vivere fino all’ultimo giro, costruita dal pilota del Cavallino rampante alla perfezione, a cominciare dai risultati delle prove libere, fino alla pole position mozzafiato di sabato.

L’impresa l’aveva già tentata nel Tempio della Velocità, in quella Monza che ha visto alcuni dei Tifosi applaudirlo sul podio. Un’immagine rovinata dai fischi per la doppietta Red Bull e dai commenti di scherno proprio per il pilota spagnolo.

Sainz, però, al momento è l’unico pilota al di fuori di Max Verstappen e Sergio Perez ad aver vinto un Gran Premio in questa stagione, dominata completamente dalla scuderia austriaca. Quei 13 Laps da leader a Monza sono diventati una splendida vittoria nella calda Singapore.

Complice il calo di prestazione avuto dalla Red Bullsi pensa a causa della nuova direttiva tecnica 018 – che non ha mantenuto la striscia ininterrotta di vittorie consecutive del team e del campione in carica. Ma mentre Carlos festeggiava la sua seconda vittoria in carriera, l’opinione pubblica si sbizzarriva nel denigrare proprio il suo successo.

La Ferrari non vinceva dal Gran Premio d’Austria 2022, e alcuni Tifosi avrebbero preferito che i giorni continuassero a scorrere prima di vedere un pilota della Rossa trionfare, a meno che questo pilota non fosse Il Predestinato.

Charles Leclerc non solo è un pilota dal grande talento e potenziale, ma è anche colui che ha saputo abbracciare quell’ “Essere Ferrari” che il Drake aveva visto soltanto in Gilles Villeneuve.

Leclerc gode anche dell’amore incondizionato degli appassionati del Cavallino rampante: guai a chi osa mettersi tra lui e la Rossa. Il sacrificio del pilota monegasco a Singapore non è piaciuto affatto, mentre la vittoria di Sainz scotta più di un’altra doppietta Red Bull.

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Fonte: Getty Images

Tra le grida al complotto, gli insulti a Carlos e famiglia – dopo le difese spropositate di mamma e papà Sainz – e pronostici assurdi, le cospirazioni contro il pilota non sembrano avere fine. Almeno Magic Alonso non si risparmia i complimenti, lui che la Ferrari (e il connazionale) l’ha sempre tenuta nel cuore.

Leclerc avrebbe sicuramente vinto se non ci fosse stato traffico in pit lane, pff. E Lando Norris – caritatevole Lando – anche lui avrebbe vinto se avesse voluto superare Sainz, come se non rischiasse di essere preso dalle due Mercedes durante una possibile lotta con l’ex compagno di scuderia in McLaren. George Russell, eh, avrebbe potuto farcela, ma il suo errore ha messo irrimediabilmente fine alla sua gara: avrebbe, comunque, ancora dovuto superare un Norris trascinato da Sainz, e il pilota spagnolo medesimo. Pure Lewis Hamilton, Verstappen e perché no, anche il rookie Liam Lawson, avrebbero potuto tagliare il traguardo per primi.

La vittoria tanto attesa è arrivata, ma apparentemente – riprendendo le parole di Ted Kravitz – “con la macchina sbagliata“. Questa volta almeno c’era un numero consistente di uomini e donne in maglia rossa ad accoglierlo (non come a Silverstone).

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Fonte: Getty Images

Ormai si è aperta una faida indomabile tra i sostenitori della Ferrari e i sostenitori, beh, di Leclerc. Come se riconoscere i successi di uno andasse inesorabilmente a sminuire le capacità dell’altro. Come se Carlos non avesse riferito di voler correre a Le Mans proprio con Charles. Come se questi due appartenessero a scuderie rivali – idea da cui non possiamo discostarci neanche troppo, vista la fede indiscussa che lega il pilota monegasco alla Rossa e il contratto più precario di Sainz (magari questa vittoria avrà solleticato l’attenzione dei piani alti).

Ma mentre Carlos recitava a memoria le parole del nostro inno, c’era chi lo malediceva per essere arrivato davanti al compagno di scuderia. Ancora una volta. Sempre i soliti fanatici di un Predestinato il cui destino, ci tengo a ricordare, è ancora da legare alla lista di chi ha riscritto la storia la Formula 1.

Tutti ora ad invocare giustizia per la gara del monegasco, a ribadire le parole del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel che gli chiedeva di non sprecare il suo talento. Lo stesso Sebastian Vettel che ha sognato per tanti anni un mondiale con la Rossa, ma che parla ancora della Red Bull come un dolce e nostalgico “noi“. È Carlos ad essere il problema o è la Ferrari?

Fonte: Getty Images

A Monza sono stati lasciati liberi di lottare quando Sainz si era già assicurato il podio, una lotta da respiri sospesi che sarebbe potuta finire in tragedia – Charles lo sa bene – con entrambe le Ferrari fuori dai giochi. Al Marina Bay la vittoria di Carlos è stata più che meritata, inutile continuare con quei “Charles non deve atteggiarsi da scudiero” e “Charles fatti valere“. Una sola Ferrari avrebbe potuto vincere il Gran Premio di Singapore. Quella sbagliata, voi direte. Ma a tagliare il traguardo per prima è stata proprio la numero 55.

L’altra faccia della medaglia

Carlos Sainz è il nuovo eroe nazionale, mentre viene issata la seconda bandiera del Cavallino a Maranello (la prima degno promemoria della vittoria di Le Mans). Lo pensano i giornalisti e i media italiani, i quali gli dedicano una prima pagina esemplare e parole commoventi. Il Predestinato non fa più scalpore, lui che comunque ha contribuito a rallentare la scalata di Mercedes e McLaren, una volta strappata la P2 a Russell in partenza. Se i Tifosi si sono spaccati in due, le divergenze sembrano voler colpire anche la stessa scuderia.

Su chi conviene puntare ora che Leclerc non riesce a rendere quanto volevano le inverosimili aspettative? Lo spagnolo sembra al momento l’opzione vincente, fin quando uno dei due non deciderà di lasciare la Rossa per terra straniera (anche se Leclerc non ha alcuna intenzione di cedere il suo amato sedile). La vera domanda però è un’altra: la Ferrari sarà in grado di costruire una monoposto capace di lottare per il mondiale? Senza questa condizione, che senso ha puntare il dito sul prossimo campione del Cavallino rampante?

Fonte: Getty Images

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