F1: immagina essere Carlos Sainz, guidare per la Ferrari, ma tutti i tuoi risultati sono frutto di un complotto

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Lasciate correre la fantasia: immaginate di essere Carlos Sainz, pilota di Formula 1 sotto lo stemma del Cavallino rampante. Immaginate anche che tutto ciò che avete conquistato in questi anni con la Ferrari sia dovuto a mera fortuna, o addirittura ad un complotto nei confronti del tuo compagno di scuderia. Il problema risiede – anzi, ristagna – nel fatto che c’è chi ci crede davvero.

Immagina essere Carlos Sainz

A parte gli ovvi benefici che l’essere Carlos Sainz comporterebbe, cerchiamo di concentrarci sull’ormai evidente problema. Vorrei non doverlo fare, davvero, ma questa storia – barzelletta che non fa ridere nessuno coff – si sta trascinando un po’ per le lunghe, non trovate?

Pare che alcuni Tifosi – sempre i soliti – siano fermamente convinti che a Maranello sia in atto un complotto nei confronti del loro beniamino, Charles Leclerc, Il Predestinato.

Gli indizi che hanno condotto a questo risvolto sono privi di fondamenta, ma al drama non servono prove, servono solo persone pronte a dare aria alla bocca.

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Fonte: Instagram @ scuderiaferrari

Il pretesto principale grazie cui si é arrivati a questa prognosi sono i problemi che la stessa Ferrari sta riscontrando nella sua fabbrica: é purtroppo un dato di fatto che le monoposto guidate sia da Leclerc che da Sainz non siano mai state al livello di quelle con cui la scuderia del Cavallino ha scritto la storia della Formula 1.

Si mira a pensare, addirittura, che questi disagi tecnici siano in realtà dovuti a errori volontari nel caso della macchina che porta il numero 16, tutto a vantaggio della performance di Carlos, ovviamente.

Ora, siamo realisti, per potersi permettere il lusso di dover sabotare la vettura di uno dei tuoi stessi piloti, dovresti almeno avere la certezza di essere in grado di fornire una macchina competitiva all’altro. Obiettivo ancora in fase di sviluppo, insomma.

Banalmente, comprendendo lo sdegno verso alcuni dei ragionamenti irrazionali che la Rossa ha tenuto una volta in pista, pare comunque eccessivo pensare ad una condizione del genere persino per loro.

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Fonte: Instagram @ scuderiaferrari

Poi, le strategie. Ogni pilota risponde ad un proprio lato del garage, che comprende ingegneri, meccanici, personale indispensabile per il proseguimento di un week-end di F1. A questo si aggiunge il muretto box, con Frederic Vasseur al comando, nel ruolo di team principal, seguito da Xavier Marcos (ingegnere di pista di Leclerc) e Riccardo Adami (ingegnere di pista di Sainz), e anche Ravin Jain a capo delle strategie (successore di Inaki Rueda, ora confinato a Maranello).

Il posto di Marcos pare secondo rumors già a rischio, viste le prese di posizione che sono più volte costate a Leclerc punti importanti nella scalata al mondiale. Non che a Sainz sia andata meglio, ma forse ciò che ha fatto la differenza più sostanziale é stata la capacità di iniziativa. Sainz ha sempre avuto una maggiore tendenza a prendere da sé le proprie decisioni in pista, mentre Leclercforse accecato dal suo amore per la Rossa – si è sempre fidato un po’ di più del team. Nessuno dei due approcci è sbagliato, ma i responsi sono molto diversi (ma il cattivone è Carlos per aver agito contro gli ordini della scuderia, assolutamente).

Carlos è sempre stato orgoglioso di correre per la Ferrari, e ha dalla sua grandi capacità al volante, che magari non l’hanno aiutato a distinguersi tra i nuovi talenti, ma gli hanno garantito una consistente carriera e anche la vittoria di un Gran Premio della massima categoria.

Charles è un talento che si é distinto precocemente, un po’ oscurato dal suo coscritto Max Verstappen, iridato due volte campione del mondo e già alla ricerca del suo terzo titolo. Lui di vittorie ne vanta cinque, ma a volte l’emotività prende il sopravvento e in pista non è mai un bene.

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Fonte: Instagram @ scuderiaferrari

Gridare al complotto mi sembra un’esagerazione, ma non posso neanche fingermi stupita: in quel sogno che è stato il Gran Premio d’Italia al quale ho assistito, gli unici cori di gioia e di ammirazione si sono levati al passare di Charles, come se su quella pista ci fosse un solo pilota a rappresentare l’orgoglio italiano della Rossa.

Per non parlare di Silverstone, altra tappa della stagione 2022. Carlos, quel giorno, è salito per la prima volta sul gradino più alto del podio, “che giorno per la Ferrari, ma hanno vinto con la macchina sbagliata“.

Il mittente di queste parole risponde al nome di Ted Kravitz, commentatore di SkySport, ma non sono mancati di certo i Tifosi che gli hanno dato supporto e ragione, primi fra tutti gli uomini del garage di Leclerc. Questi, infatti, non erano per niente felici dell’accaduto, ma cosa più importante, si sono inizialmente rifiutati di andare ad assistere al taglio del traguardo e a congratularsi con Carlos (che ad attenderlo ha trovato persino un uomo dalla giacca color papaya).

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Fonte: CNN

Molti Tifosi preferirebbero non vedere mai più la Ferrari vincere se questa condizione dovesse presupporre Sainz al primo posto: desiderio esaudito, non c’è bisogno di preoccuparsi al momento.

Mi dispiace dover pronunciare la fatidica sentenza. Non c’è nessun complotto a Maranello che possa addolcire il fatto che il 2021 si sia chiuso con Carlos davanti a Charles, e che arriverà in Canada con ancora dei punti di vantaggio sul vostro Predestinato.

Prima di riporre tutte le vostre aspettative su di unico pilota, assicuratevi di avere la macchina giusta per permettervelo.

Sempre la macchina di Charles e sempre con problemi improvvisi.. sì non me la bevo

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