L’Italia che non va avanti: dal DDL Zan alla Cannabis Legale

Condividi

Ne avremmo potuti fare di passi avanti nell’ultimo anno. Avremmo potuto approvare il DDL Zan, proteggendo le persone LGBT a discapito di… nessuno se non degli omofobi. Avremmo potuto approvare un referendum sull’eutanasia, in modo da far decidere alle persone sulla propria vita. Avremmo potuto approvare il referendum sulla cannabis, andando contro alle mafie, solo contro alle mafie. Ma abbiamo scelto sempre di non essere un paese civile. E questi sono solo alcuni esempi. Ricordiamo anche i troppi femminicidi, il victim blaming, le gonne corte, i ginecologi obiettori, il razzismo, tutto giustificato dalla religione.

i-no-dellitalia-che-non-va-avanti-eutanasia-cannabis

Oggi, dopo l’ennesimo fallimento della civiltà, dopo gli ennesimi applausi dagli stessi politici che dicono di voler fare del bene per i bambini non rendendosi conto che fanno loro solo del male, pensando solo la proprio tornaconto personale, si discute sugli ultimi fallimenti di quell’Italia che dovrebbe essere civile, laica e moderna, ma che in realtà ci sembra solo un incubo. Non trovo altro modo per descriverla più appropriatamente se non con incubo per chiunque viva nel 2022 e non nel 1922.

Perché crediamo che facciano del male? Semplicemente perché questi politici sono incatenati nel proprio passato, o ancora peggio a una religione (ricorda: se una religione fa del male a delle persone, evidentemente non è una buona religione), dando per scontato che ciò che c’è di meglio per i propri figli sia quello che loro hanno deciso. La realtà, però, è diversa. Il mondo, la società, la lingua, va avanti. Non c’è più la stessa mentalità che c’era il secolo scorso, quindi non si può pretendere che le persone continuino a vivere allo stesso modo.

Facciamo qualche esempio concreto. In primis, l’omosessualità. Prima della rivoluzione sessuale neanche era solo pensabile fare coming out e vivere normalmente. Si pensava che i gay fossero malati di HIV e che l’HIV si trasmettesse anche solo con un contatto. O ancora, l’aborto. Quello che questi individui che oggi lottano contro il politically correct non hanno proprio compreso, è che ognuno deve decidere sul proprio corpo e sulla propria vita, e questo vale per l’aborto, per le minigonne come anche per l’eutanasia.

Perché dobbiamo affidare il nostro futuro a delle persone che basano le proprie scelte su una religione? A delle persone che non vogliono un’Italia migliore? Perché non si può migliorare se non si fanno dei cambiamenti, questo dovrebbe essere chiaro. Purtroppo, nel 2022, viviamo ancora in un paese che non ha a cuore i diritti e la libertà, bensì che stringe la mano alle mafie e al Vaticano che, sul nostro paese laico, non dovrebbe avere alcuna minima importanza.

L’Italia che non va avanti: tutti i no sul nostro futuro

«Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica», cantava Caparezza in Vieni a ballare in Puglia, e questa semplice frase riassume alla perfezione due dei problemi di cui parleremo oggi: in primis, la sicurezza sul lavoro, che negli ultimi mesi ha colpito persino due giovani ragazzi costretti a lavorare con l’alternanza scuola-lavoro (vedi le storie di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci), in secundis l’eutanasia illegale, perché se una persona non vuole più vivere (e non per la depressione, sia chiaro, ma si parla di malattie gravi che ti portano a essere un vegetale), non ha il diritto neanche di morire.

Inammissibile è la parola del giorno. Inammissibile è l’eutanasia legale, perché è inammissibile pensare di poter aiutare delle persone a morire, perché solo Dio sceglie chi deve morire e chi no. Quindi sempre Dio sceglie di far morire i ragazzini mentre sono sfruttati? Oppure è colpa di chi ha introdotto un sistema che più che aiutare a lavorare aiuta le aziende a non pagare dei minorenni che devono fare esperienza sul campo? Ed è sempre Dio che uccide uomini e donne perché il posto in cui lavorano non è sicuro? La ricordate Luana D’Orazio, 22enne morta sul lavoro?

i-no-dellitalia-che-non-va-avanti-eutanasia-cannabis
Luana D’Orazio, 22enne morta sul lavoro

Inammissibile è la cannabis legale, perché se illegale frutta più soldi alla mafia, e quindi perché dovremmo andare contro alla mafia? Perché dovremmo provare a debellare questo grande problema dal nostro Stato? Poi come facciamo a pubblicare delle frasi commoventi e strappalacrime che fruttano tantissimi likes nei giorni in cui ricorrono le morti di Falcone e Borsellino? Perché mai bisognerebbe fare qualcosa di concreto rendendo la cannabis legale togliendola quindi dalle strade? Nah, macché.

Non è inammissibile il DDL Zan. Per il DDL Zan ci sono tantissimi altri epiteti: abbiamo liberticida, discriminatorio, non rispetta i bambini, va contro i genitori sull’educazione dei figli, pro all’utero in affitto e poi il mio preferito: eterofobico. Liberticida, per chi? Da quando l’omofobia è un’opinione? Da quando l’odio lo è? E allo stesso tempo da quando dare dei diritti a una minoranza li toglie a una maggioranza? Non rispetta i bambini e va contro i genitori perché verrebbe insegnato a dei bambini che l’amore è giusto in qualsiasi sua forma?

Per l’utero in affitto è semplicemente una fake news, in quando il DDL Zan è una legge che lotta contro la discriminazione e la violenza omotransfobica, quindi l’utero in affitto non c’entra nulla con questa proposta di legge. In più sottolineiamo anche che in Italia la «gestazione per altri», conosciuta in altri termini con «utero in affitto», è illegale e nessuno intende volerla approvare. Infine, l’eterofobia non esiste. L’etero pride è letteralmente ogni giorno e chi non lo capisce evidentemente non è mai stato discriminato in alcun modo.

Facciamo anche un paragrafo sui problemi delle donne: l’aborto, il victim blaming, il cat calling, ma a questo punto aggiungiamoci anche il divorzio che, come ha fatto notare qualcuno su Twitter, se fosse stato votato nel 2022 probabilmente sarebbe stato definito inammissibile. Una donna non ha il diritto di abortire senza che degli uomini o altre donne si sentano il diritto di giudicarla, oppure di trovarsi davanti fin troppi medici obiettori che, di fatto, non vogliono svolgere il proprio mestiere.

Se una donna viene violentata o uccisa, non si pensa: come ha potuto quell’uomo farle questo? Si pensa: ma lei cosa indossava? Ma aveva bevuto? L’ha provocato in qualche modo? Lo tradiva? Questo si chiama victim blaming, ovvero il fenomeno di dare la colpa alla vittima e di dipingere il colpevole come innocente. Un esempio è quello della giovanissima Roberta Siragusa, 17enne uccisa dal fidanzato descritto dai giornali con un volto pulito, i capelli corti e di come sembrasse più piccolo della sua età.

i-no-dellitalia-che-non-va-avanti-eutanasia-cannabis
Roberta Siragusa, 17 anni, vittima di femminicidio

Nel 2022 l’Italia è piena di problemi sociali e civili e se provi a farlo notare a qualche politico ti risponde che l’Ungheria e la Polonia hanno problemi più seri. L’Ungheria e la Polonia che però sono suoi alleati. O ancora paragonano la situazione degli omosessuali a quella che c’è in paesi musulmani, come se l’uno escludesse l’altro. Ci sono paesi messi peggio di noi? Certo, purtroppo sì. Ma questo non ci fa automaticamente stare meglio.

In conclusione, arriviamo al punto in cui abbiamo compreso che, per cambiare l’Italia in meglio, bisogna necessariamente cambiare i politici con un aggiornamento più recente. Vada a casa chi è ancora al secolo scorso e studia dalla Bibbia.

L’opinione online

Non perderti le nostre news!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.