Tag: femminicidio

La lista di Giulia Cecchettin con i motivi per lasciare Turetta ci fanno comprendere la pericolosità di alcune relazioni
Opinioni attuali

La lista di Giulia Cecchettin con i motivi per lasciare Turetta ci fanno comprendere la pericolosità di alcune relazioni

Ormai più di un anno fa Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin, e da quel momento la discussione sui femminicidi e sul patriarcato è stata alimentata dai familiari della giovanissima ragazza. Il papà Gino e la sorella Elena, in particolare, si sono più volte espresse a riguardo sui social e in programmi televisivi, cercando in qualche modo di dar voce alla loro Giulia. Proprio in questi giorni l'assassino è ascoltato dai giudici, che devono decidere se dare lui l'ergastolo, mentre la vittima ci lascia degli ultimi consigli: la lista dei motivi per non stare insieme a Filippo Turetta. «Se c'è uno che non sa premeditare alcunché è Filippo Turetta», ha detto l'avvocato Caruso, incaricato di difendere l'assassino e cercare di fargli evitare l'ergastolo negando le aggravanti di pre...
Il massacro del Circeo: la violenza contro le donne c’era ieri, e c’è anche oggi – Una Tazza D’horror #37
Una tazza d'horror

Il massacro del Circeo: la violenza contro le donne c’era ieri, e c’è anche oggi – Una Tazza D’horror #37

Il massacro del Circeo non è stato solo un evento di cronaca nera, ma la testimonianza di una violenza che ancora non è cessata, a distanza di quasi cinquant’anni. Oggi in data 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In questo episodio di “Una Tazza D’horror” ci teniamo a raccontare una storia raccapricciante che oggi più che mai ci deve ancora far riflettere sulla gravità della situazione. Il massacro del Circeo Donatella Colasanti, sopravvissuta agli orrori di quei giorni, ha raccontato più volte nel corso della sua vita delle sevizie perpetuate sulla sua persona, non solo a processo, ma anche in alcune interviste volte a sensibilizzare un’Italia ancora troppo retrograda e patriarcale per comprendere appieno il tema della ...
Giulia, non ti dimenticheremo
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Giulia, non ti dimenticheremo

Ero alla fermata del bus quando mi è arrivata una notifica: Giulia Cecchettin è morta, il suo corpo è stato trovato in un canalone tra Piancavallo e il lago di Barcis (Pordenone). Da quel momento, non ho smesso di pensarci. Non ho smesso di pensare a Giulia, che si chiamava come me, che era poco più giovane di me, che era fidanzata con un "bravo ragazzo", con una gelosia "normale per i ragazzi della sua età", neanche per un momento in questa giornata. Pensavo a lei, che si stava per laureare, stava per coronare il traguardo tanto atteso, tanto sudato. E poi ho pensato a lui, che le ha tolto la vita. Pochi giorni fa la Procura di Venezia ha comunicato che Filippo Turetta è indagato per tentato omicidio, e per lui è stata disposta «l’iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli ...
Alessandra Matteuzzi: le dichiarazioni della madre del killer sono il risultato di una società maschilista
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Alessandra Matteuzzi: le dichiarazioni della madre del killer sono il risultato di una società maschilista

Tutti, ormai, stanno parlando delle dichiarazioni della madre di Giovanni Padovani, l'uomo che ha ucciso la sua ex compagna, Alessandra Matteuzzi. La donna è stata la testimone principale per la nuova udienza del processo, mentre il figlio, ex calciatore di Senigallia, è ormai in carcere dal 23 agosto 2022 accusato di femminicidio, in quanto ha ucciso Alessandra Matteuzzi, sua ex fidanzata di cui era molto geloso. La donna lo aveva anche denunciato, ma questo non è bastato per non ridurla all'ennesimo numero e l'ennesimo nome nella lista dei femminicidi in Italia. Alessandra Matteuzzi aveva 57 anni ed era appassionata di moda, tanto da lavorare nel settore da anni in qualità di rappresentante di vendita di uno showroom con sede anche a Milano. Sul suo profilo Instagram, infatti, si ved...
Migliaia di persone hanno marciato in Bosnia contro la violenza sulle donne
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Migliaia di persone hanno marciato in Bosnia contro la violenza sulle donne

A Sarajevo e in altre città della Bosnia, migliaia di cittadini sono scesi in piazza nella giornata di ieri per chiedere alle autorità di fare qualcosa di più concreto contro i femminicidi e contro la violenza sulle donne, dopo che la scorsa settimana un uomo ha sparato e ucciso la sua ex moglie, trasmettendo tutto in una diretta su Instagram. L'assassino ha poi ucciso altre due persone mentre era in fuga nella sua città della Bosnia nord-orientale, Gradacac, e poi si è tolto la vita prima di poter essere arrestato. (AP Photo) I femminicidi sono un problema, e non sono nella nostra Italia. Il problema è che manca l'educazione: bisogna educare ragazzi e uomini al rispetto per le donne e basta farsi un giro sul web per comprendere come al momento questo manchi. Commenti contro le donn...
Picchia la figlia per anni, il giudice lo assolve: “L’ha fatto per il suo bene”
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Picchia la figlia per anni, il giudice lo assolve: “L’ha fatto per il suo bene”

Una ragazza soffre di tossicodipendenza. Sta male, probabilmente neanche si rende conto di star male. Ha bisogno di aiuto. E il padre, un uomo di 71 anni del Salento, per aiutarla, la maltratta e la picchia per anni, e secondo il giudice lo faceva per il suo bene (anche se la picchiava da ancor prima che scoprisse della sua tossicodipendenza). Insieme a lei viene picchiata anche la madre, che aveva la colpa di difenderla. Sul Sussidiario leggiamo che nel 2004 ha malmenato così forte la moglie da procurarle una perdita d'udito. Lui è stato assolto. Italia, Salento, 2023. Fino a meno di cent'anni fa in Italia era in vigore lo ius corrigendi, ovvero il diritto di un uomo di utilizzare la violenza nei confronti di una moglie o dei figli se questi, secondo il capofamiglia, non erano abb...
Caltanissetta: 33enne si suicida perché l’ex che ha denunciato continua a perseguitarla
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Caltanissetta: 33enne si suicida perché l’ex che ha denunciato continua a perseguitarla

"Eh, ma non aveva denunciato!", "Perché non denunciate se vi maltrattano", leggiamo sotto i vari articoli di femminicidio. La polizia quando fa i vari report o va a parlare nelle scuole o in qualsiasi associazione, invita a denunciare. Ma poi? Cosa succede dopo la denuncia? Dopo la denuncia comunque veniamo uccise. L'ultimo caso è una 33enne che viveva a Caltanissetta, che aveva denunciato il 28 giugno l'ex fidanzato che già era stato condannato a 11 anni per violenza sessuale, lesioni e minacce di morte. Due giorni dopo la denuncia, lei si è tolta la vita, perché, riporta l'Ansa, non si sentiva al sicuro. Al 15 giugno, i femminicidi nel 2023 erano 43. Le donne uccise 54. Alcuni sono stati più sotto i riflettori di altri, come quello di Giulia Tramontano, uccisa a 29 anni dal suo ...
Omicidio Michelle Causo: “Voleva i soldi e l’ho uccisa”
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Omicidio Michelle Causo: “Voleva i soldi e l’ho uccisa”

Ha confessato il 17enne che ha ucciso Michelle Causo, ragazza di Roma il cui cadavere è stato trovato in un carrello vicino a un cassonetto nel quartiere di Primavalle. «Mi aveva dato dell’hashish, un paio di canne, e per questo era venuta a casa: voleva venti, trenta euro. La discussione è diventata sempre più accesa e io poi ho preso il coltello», ha affermato l'assassino. Versione che però non convince la famiglia della ragazza, che però al momento chiedono solo giustizia e che l'assassino della loro bambina marcisca in galera. Michelle Causo L'omicidio si è consumato il 28 giugno: alle 16 è stato dato l'allarme da un passante che ha notato un giovane spingere un carrello contenente un pacchetto sospetto in un carrello. Sospettando qualcosa di strano, il passante ha prontamente c...
Roma: uccisa una 17enne, indagato un coetaneo
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Roma: uccisa una 17enne, indagato un coetaneo

Femminicidio a Roma, e la vittima è una ragazza minorenne. Si chiama Michelle Maria Causo, romana, trovata morta in un carrello della spesa messo accanto a dei cassonetti dell'immondizia, come se la sua vita non avesse alcun valore. Come se non fosse importante. al momento le indagini hanno portato a un suo coetaneo, un ragazzo di 17 anni che avrebbe spinto, secondo un testimone oculare, il carrello con il cadavere della giovane grondante di sangue fino ai cassonetti. Secondo l'Ansa, l'arma è un coltello, che il ragazzo avrebbe utilizzato per colpirla più volte. Una tragedia macabra e inquietante si è consumata a Primavalle, dove una giovane romana di nome Michelle Maria Causo, diciassettenne, è stata brutalmente assassinata con diverse coltellate. La scena del crimine rivela un orrore...
Saman Abbas: anche il fratello teme per la sua vita
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Saman Abbas: anche il fratello teme per la sua vita

L'avvocatessa Valeria Miari, che assiste come parte civile il fratello di Saman Abbas, la 18enne uccisa dalla sua stessa famiglia in quanto si è rifiutata di sposare l’uomo che loro avevano scelto per lei. Il ragazzo, minorenne, è testimone chiave nel processo ai cinque familiari della sorella accusati di averla uccisa. Le difese degli imputati, ovvero gli zii, i cugini e i genitori del giovane, hanno chiesto di risentirlo nel processo, mentre la sua avvocata si oppone facendo riferimento anche a «forti pressioni che ha subito da persone vicine al nucleo familiare» e «al trauma subito». La storia di Saman Abbas comincia il 27 ottobre 2020, quando la ragazza si rivolge ai servizi sociali comunali per chiedere aiuto: lei non vuole sposarsi, né con suo cugino, né con nessun altro che ...
Il femminismo non serve più: donne devono stare attente ai segnali e a come si vestono
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Il femminismo non serve più: donne devono stare attente ai segnali e a come si vestono

«La vittima, Martina, secondo le nostre previsioni, avrebbe dovuto avere tutti gli strumenti per essere in allarme, per stare sul chi va là», ha detto la magistrata Maria Monteleone facendo riferimento al femminicidio di Martina Scialdone. "Evitare sorrisi", "non indossare abiti succinti", sono consigli che provengono da un opuscolo distribuito nel 2023 a degli studenti di scuola superiore, per prevenire lo stupro. Come se per prevenire lo stupro non bastasse insegnare l'educazione e il rispetto nei confronti delle altre persone. No, significa no. Se la persona non è capace di dire no, è comunque no. Se indossa una minigonna non la indossa per te. Ma il femminismo non serve più, è così? Martina Scialdone aveva aveva 34 anni, era un’avvocatessa. Il suo assassino è un uomo di 60 anni con...
Femminicidio a Roma: 34enne uccisa dall’ex compagno
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Femminicidio a Roma: 34enne uccisa dall’ex compagno

Quando finirà questa strage? Un'altra donna, Martina Scialdone, è stata uccisa, questa volta a Roma, ed è sempre un femminicidio. Aveva 34 anni, ed è stata aggredita dall'ex compagno davanti a un ristorante zona Furio Camillo nella tarda serata di venerdì 13 gennaio. Lui ha tentato di scappare, ma la polizia lo ha fermato. L’omicidio è avvenuto all’altezza del civico 42 di viale Amelia intorno alle 23, secondo le prime ricostruzioni i due sarebbero stati a cena insieme e poi hanno cominciato a discutere violentemente, decidendo di continuare la discussione fuori. Ma, una volta usciti, lui ha estratto una pistola e l'ha uccisa. Solo la scorsa settimana abbiamo parlato di Giulia Donato, una donna di 23 anni, una ex maestra d’asilo che ha dovuto sopportare la peggiore delle perdite, q...
Giulia Donato è la prima vittima di femminicidio del 2023
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Giulia Donato è la prima vittima di femminicidio del 2023

Non è passata neanche una settimana dall'inizio del 2023 e già dobbiamo parlare di femminicidio. Giulia Donato aveva 23 anni, era di Genova ed è stata uccisa dal suo ragazzo, il 32enne Andrea Incorvaia che poi, non contento, si è persino suicidato con la stessa pistola con sui ha ucciso il futuro e la vita della giovane ragazza. Egoismo allo stato puro, quello degli uomini che uccidono la propria partner affinché non possa avere un futuro con nessun altro e poi, pur di non pagare per quel che hanno fatto, si uccidono a loro volta. Tra l'altro, la loro era una relazione tanto tossica al punto che la 23enne non poteva parlare neanche con le sue amiche. Giulia Donato, prima vittima di femminicidio del 2023 Il 16 dicembre scorso abbiamo parlato di una storia simile, di un femminicidio ...
Femminicidio e suicidio: accoltella la ex e poi si uccide
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Femminicidio e suicidio: accoltella la ex e poi si uccide

Dobbiamo dirlo? Ennesimo caso di femminicidio, questa volte a Villabate, nel Palermitano. La vittima è Giovanna Bonsignore, donna di 44 anni, colpita a morte dal suo ex compagno che non aveva accettato la separazione, il 41enne Salvatore Patinella, che poi si è suicidato. Il delitto è avvenuto ieri, giovedì 15 dicembre, nell'appartamento della donna a Villabate, in via Giovanna d'Arco. La tragedia è stata scoperta dopo la pubblicazione di un post su Facebook da parte dell'uomo, denunciato poi da alcuni amici che lo hanno letto. Salvatore Patinella e Giovanna Bonsignore Parlando di femminicidi in Italia, pensiamo a troppe storie, tutte ambientate nel 2022, nell'ultimo anno. Mi viene in mente la storia di Alessandra Matteuzzi, una donna che aveva denunciato il suo assassino, e che poi...
Napoli: 18enne accoltella la fidanzata e scappa
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Napoli: 18enne accoltella la fidanzata e scappa

Un 18enne ha accoltellato la fidanzata minorenne mentre si trovavano in via Nazario Sauro, nella zona di Santa Lucia. La ragazza fortunatamente sta bene, ha subito delle ferite lievi, ma il gesto è da condannare e ci auguriamo che saranno presi dei provvedimenti seri nei confronti dell'adolescente che ha aggredito la fidanzata, e che soprattutto non sia ridotto a una "bravata", perché sarebbe potuta andare molto peggio e oggi ci saremmo potuti trovare nella situazione di dover piangere una ragazzina. Tante volte quest'anno abbiamo parlato dei femminicidi, e il mese scorso abbiamo celebrato la tipica giornata contro la violenza delle donne. A me viene in mente la storia di Alessandra Matteuzzi, una donna che aveva denunciato il suo assassino, e che poi è stata anche umiliata online...
Saman Abbas: potrebbe esser stata uccisa con un taglio alla gola
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Saman Abbas: potrebbe esser stata uccisa con un taglio alla gola

L'autopsia di Saman Abbas fa emergere un possibile taglio alla gola, che potrebbe anche essere la causa di morte della 18enne uccisa dalla sua stessa famiglia. Tuttavia, ancora dovranno essere eseguiti esami istologici per comprendere la reale causa di morte e soprattutto per comprendere quali ferite siano risalenti a quando la giovane donna era ancora in vita. Intanto, si cerca ancora la madre, unica colpevole ancora in fuga, mentre sia zii e cugini che padre sono stati arrestati, i primi sono in Italia, l'ultimo ancora in Pakistan, ma si sta cercando di farlo espatriare. Saman Abbas La storia di Saman Abbas comincia il 27 ottobre 2020, quando la ragazza si rivolge ai servizi sociali comunali per chiedere aiuto: lei non vuole sposarsi, né con suo cugino, né con nessun altro che le ...
Saman Abbas: il funerale sarà a febbraio e sarà organizzato dal fratello
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Saman Abbas: il funerale sarà a febbraio e sarà organizzato dal fratello

Da quando è stato ritrovato il corpo di Saman Abbas, le indagini continuano senza sosta e si cerca di far espatriare il padre di lei e soprattutto di ritrovare la madre che è ancora l'unica a essere ancora in fuga. Intanto si comincia a pensare ai funerali della giovane 18enne uccisa dalla sua stessa famiglia in quanto si è opposta al matrimonio combinato che le era stato imposto dai genitori: la sindaca di Novellara, Elena Carletti, vorrebbe organizzarle le esequie e soprattutto darle la cittadinanza italiana (perché a quanto pare la si merita solo da morti), ma sembra che ad avere il diritto di organizzare il funerale spetti al fratello che, nel mese di febbraio, sarà maggiorenne. La storia di Saman Abbas comincia il 27 ottobre 2020, quando la ragazza si rivolge ai servizi sociali co...
Saman Abbas: estratti i presunti resti della 18enne uccisa dalla famiglia
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Saman Abbas: estratti i presunti resti della 18enne uccisa dalla famiglia

Sono stati completamente dissotterrati i resti che, secondo Danish Hasnain, apparterrebbero alla nipote 18enne Saman Abbas, scomparsa da più di un anno dopo aver cercato di sfuggire a un matrimonio combinato. Per più di un anno il padre della vittima ha insistito (e continua tutt'oggi) sul fatto che la figlia fosse viva, prima in Belgio ora addirittura in Italia, ma uno dei carnefici ha confessato dal carcere di Reggio Emilia dove è recluso insieme a due cugini di Saman, anche loro coinvolti nel suo omicidio, dove si trovano i resti della giovane. Adesso sono attesi solamente gli esiti del test del DNA. Potrebbe interessarvi: Donne uccise per aver detto no: storie di matrimoni forzati La storia di Saman Abbas comincia il 27 ottobre 2020, quando la ragazza si rivolge ai serv...
Situazione femminicidi in Italia: non c’è ancora da gioire
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Situazione femminicidi in Italia: non c’è ancora da gioire

E come ogni anno, eccoci per parlare della Giornata contro la violenza sulle donne: in particolare, vorrei fare una sorta di riassunto di quel che è successo quest'anno, poiché vedo alcune testate sottolineare come i femminicidi siano in calo. In calo, però, non significa che ce ne son stati pochi. In più, vorrei sottolineare come la violenza non sia solo femminicidio: revenge porn, violenza fisica e psicologica, maltrattamenti, non si può ridurre tutto al femminicidio. A me viene in mente la storia di Alessandra Matteuzzi, una donna che aveva denunciato il suo assassino, e che poi è stata anche umiliata online dopo la sua morte. Ma penso anche alla giovane Saman Abbas, che sarà stata uccisa lo scorso anno, ma i cui resti son stati trovati solo qualche giorno fa. E ancora penso all...
Saman Abbas: proseguono i recupero dei resti, il padre dal Pakistan dice che è ancora viva
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Saman Abbas: proseguono i recupero dei resti, il padre dal Pakistan dice che è ancora viva

La tragedia della giovane Saman Abbas prosegue: le operazione per i resti che sono stati indicati dallo zio Danish come quelli della nipote scomparsa dal 30 aprile 2021, risultano essere più complesse del previsto, in quanto il cadavere non è all'interno di un sacco nero come era stato comunicato. Intanto il padre dal Pakistan continua con la storia della figlia viva, mentre la madre è l'unica dispersa fra gli accusati della scomparsa e dell'omicidio della 18enne originaria del Pakistan ma scomparsa dall'Italia poiché voleva essere libera, voleva scegliere chi amare e chi sposare. E questo, ai genitori, non andava bene. La storia di Saman Abbas comincia il 27 ottobre 2020, quando la ragazza si rivolge ai servizi sociali comunali per chiedere aiuto: lei non vuole sposarsi, né con su...