Femminicidio e suicidio: accoltella la ex e poi si uccide

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Dobbiamo dirlo? Ennesimo caso di femminicidio, questa volte a Villabate, nel Palermitano. La vittima è Giovanna Bonsignore, donna di 44 anni, colpita a morte dal suo ex compagno che non aveva accettato la separazione, il 41enne Salvatore Patinella, che poi si è suicidato. Il delitto è avvenuto ieri, giovedì 15 dicembre, nell’appartamento della donna a Villabate, in via Giovanna d’Arco. La tragedia è stata scoperta dopo la pubblicazione di un post su Facebook da parte dell’uomo, denunciato poi da alcuni amici che lo hanno letto.

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Salvatore Patinella e Giovanna Bonsignore

Parlando di femminicidi in Italia, pensiamo a troppe storie, tutte ambientate nel 2022, nell’ultimo anno. Mi viene in mente la storia di Alessandra Matteuzzi, una donna che aveva denunciato il suo assassino, e che poi è stata anche umiliata online dopo la sua morte. Ma penso anche alla giovane Saman Abbas, che sarà stata uccisa lo scorso anno, ma i cui resti son stati trovati solo qualche settimana fa. E ancora penso all’ultima lettera di Lilia Patranjel, vittima di femminicidio, uccisa dal compagno che aveva denunciato ma contro cui poi aveva ritirato la querela. E penso anche a Renata Alexandra Trandafir e Gabriela Trandafir, figlia e madre, 22 e 47 anni, uccise dal marito di lei.

Ogni anno quest’anno siamo quasi costrette a leggere quelle numerosissime frasi sui social: “le donne non si toccano neanche con un petalo di rosa“, “prima di picchiare una donna, pensate che è una figlia, una sorella e una madre“, come se non fossimo in primis delle persone, per non parlare di quelli che invece piagnucolano perché “non esiste una giornata contro la violenza sugli uomini”, come se il problema della violenza sugli uomini fosse alla pari di quella sulle donne, e occhio che non è una gara a chi soffre di più, ma al momento una delle due violenze è sistematica, l’altra invece no.

Tutti gli altri giorni dell’anno, invece, quello che leggiamo sono articoli con scritto: “lo aveva denunciato“, “donna uccisa“, “donna picchiata“, “donna assalita“, “donna perseguitata“, “foto private inviate nella chat del calcetto“, ma non solo! Perché poi negli articoli si sottolinea anche come lui l’amasse troppo, o fosse geloso, o in altri ancora viene descritto come “una bestia”, “un mostro”, e in qualche modo questo porta a pensare: non era un uomo. E invece quell’assassino, quel carnefice, era proprio un uomo, un essere umano come chiunque altro. E così era l’assassino di Giovanna Bonsignore: un essere umano, un uomo, che ha ucciso una donna.

Il femminicidio di Giovanna Bonsignore

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Giovanna Bonsignore

Secondo la ricostruzione attuale, Giovanna Bonsignore e Salvatore Patinella si erano lasciati qualche mese fa, ma sembra che lui non abbia mai accettato la separazione. Nella giornata di ieri, quindi, si è recato nell’abitazione dell’ex compagna e l’avrebbe uccisa al culmine di una lite, colpendole con diversi fendenti prima di togliersi lui stesso la vita. A denunciare la vicenda sono stati alcuni amici dell’uomo dopo che hanno visto un preoccupante post su Facebook in cui lui faceva riferimento a gesti eclatanti, chiedendo poi scusa. Ma la persona a cui avrebbe dovuto chiedere più scusa, non poteva leggere i suoi messaggi.

I carabinieri, giunti sul luogo del delitto, hanno dovuto forzare la porta d’ingresso in quanto nessuno rispondeva, e grazie al sussidio dei vigili del fuoco sono riusciti a entrare e a fare la macabra scoperta. Giovanna Bonsignore era in una pozza di sangue, con diverse ferite da coltellate, e poi lontano da lei c’era anche l’ex compagno, che prima di commettere il femminicidio e il suicidio ha scritto su Facebook, confessando quindi:

«Chiedo in ginocchio umilmente scusa a Dio e a Carlotta, sei stata come una figlia per me, per il dolore atroce che purtroppo, non avrei mai immaginato di recarti ma è lo stesso dolore che io sto provando da un mese circa, non riesco più a dormire, più a mangiare, consapevole che l’avrei provato per tutta la vita, arrivando alla follia. Senza mai darmi una spiegazione per la perdita: del mio unico amore meraviglioso tesoro mio Giovanna, la mia principessa, il mio universo, il mio tutto, della mia casa, eravate la mia famiglia.

Chiedo scusa ai miei genitori, alle nostre famiglie, alle sorelle e fratelli, ai nipoti, ma non di meno ai mie compari, per me come fratelli, persone uniche, meravigliose e speciali e a tutte le persone che ci hanno voluto bene. Nonostante il gesto atroce che io sto per compiere».

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Giovanna Bonsignore

Giovanna Bonsignore lascia una figlia, Carlotta, e tante persone che l’apprezzavano. I commenti, infatti, sono tutti positivi. «Chi ha avuto la fortuna di conoscerla come me, avrà solo dei bellissimi ricordi di una donna forte e determinata, io la ricordo così, e le auguro di trovare pace nel regno dei cieli ..ciao Giovanna», scrive un utente su Facebook. «La conoscevo ed era una ragazza dolcissima.. meritava tanto», scrive un altro. Tante sono le condoglianze e gli abbracci alla famiglia. Tuttavia, ci chiediamo quante ancora dovranno morire prima che gli uomini vengano tutti, e non solo quelli che “non lo farebbero mai”, educati al rispetto.

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