Un 18enne ha accoltellato la fidanzata minorenne mentre si trovavano in via Nazario Sauro, nella zona di Santa Lucia. La ragazza fortunatamente sta bene, ha subito delle ferite lievi, ma il gesto è da condannare e ci auguriamo che saranno presi dei provvedimenti seri nei confronti dell’adolescente che ha aggredito la fidanzata, e che soprattutto non sia ridotto a una “bravata“, perché sarebbe potuta andare molto peggio e oggi ci saremmo potuti trovare nella situazione di dover piangere una ragazzina.
Tante volte quest’anno abbiamo parlato dei femminicidi, e il mese scorso abbiamo celebrato la tipica giornata contro la violenza delle donne. A me viene in mente la storia di Alessandra Matteuzzi, una donna che aveva denunciato il suo assassino, e che poi è stata anche umiliata online dopo la sua morte. Ma penso anche alla giovane Saman Abbas, che è stata uccisa lo scorso anno, ma i cui resti son stati trovati solo qualche giorno fa. E ancora penso all’ultima lettera di Lilia Patranjel, vittima di femminicidio, uccisa dal compagno che aveva denunciato ma contro cui poi aveva ritirato la querela.
Il ministro degli Interni Matteo Pianteosi ha detto in occasione del convegno in Campidoglio che «ci sono già stati importanti risultati segnati, penso alla legge 69/19 che introdusse nuovi reati e nuove aggravanti. Ma il quadro normativo può essere ancora migliorato. Farò ogni ragionamento futuro. Penso ad esempio al rafforzamento delle misure volte a prevenire i crimini contro il genere femminile. La grande sfida poi è quella di proteggere le vittime nel percorso di denuncia, di sostegno psicologico e del supporto anche economico. Sottolineo l’importanza degli indennizzi».
Tra l’agosto 2021 e il 31 luglio 2022, ci sono stati 125 femminicidi in Italia, come emerge dal Dossier Viminale pubblicato per Ferragosto dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Dal 1°gennaio al 20 novembre 2022 sono stati registrati 273 omicidi, con 104 vittime donne, di cui 88 uccise in ambito familiare o affettivo, di queste 52 sono state uccise da partner o da ex compagni. La storia di questo 18enne che tenta di uccidere o ferire la propria fidanzata deve metterci in allerta di come sta crescendo una parte di questa generazione.
#femminicidio e come se ne parla
— Serena Mottola (@SerMottola) December 7, 2022
La benedetta forma passiva della lingua italiana sposta l'attenzione dal soggetto (chi commette l'azione) all'oggetto (chi la subisce). L'artefice dell'episodio e la sua azione passano in secondo piano. Siamo così abituatə a leggere espressioni + pic.twitter.com/vmliGxgSiv
18enne accoltella la fidanzata a Napoli
I due ragazzi stavano passeggiando in via Nazario Sauro, la strada del Lungomare di Napoli, quando hanno iniziato a litigare. In adolescenza è quasi normale discutere con il “fidanzatino” (come diverse testate hanno descritto i due protagonisti di questa vicenda), ma di certo non è normale girare con un’arma e poi usarla contro la propria ragazza. Lui ha 18 anni, lei invece è minorenne, ed è stata portata in ospedale a causa delle ferite causatale dal fidanzato. Non è fortunatamente in pericolo di vita, ma non per questo bisogna sminuire la vicenda.
Non è normale anche solo pensare di accoltellare la fidanzata, ma neanche una persona in generale. Non si può pensare che la violenza sia una via d’uscita in qualsiasi modo. È accaduto nella giornata di sabato 10 dicembre, e secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 18enne ha estratto un coltello durante la lite, ha colpito la ragazza e poi è scappato come il vigliacco che è. La ragazza è stata soccorsa dal medico del 118 ed è stata portata nell’ospedale Antonio Cardarelli di Napoli. La polizia è stata allertata dai medici, e subito hanno iniziato a indagare.
Dopo aver ricostruito la vicenda grazie alle testimonianze dei passanti, e subito hanno rintracciato il 18enne aggressore: un napoletano di Scampia. Si trovava in casa sua, con l’arma con cui ha accoltellato la fidanzata nel giardino del condominio in cui vive. È stato quindi denunciato per porto di armi o oggetti atti a offendere e lesioni personali aggravate, e dobbiamo sperare che venga punito e rieducato a dovere, per giustizia della ragazza e di tutte le donne che hanno vissuto la stessa situazione.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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