Saman Abbas: sono suoi i resti trovati a Novellare

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Mesi di angoscia e tristezza nei confronti della giovanissima Saman Abbas, 18enne uccisa dalla sua stessa famiglia in quanto si è rifiutata di sposare l’uomo che loro avevano scelto per lei. Per mesi, per più di un anno, gli inquirenti hanno cercato la ragazza, sebbene sin dal primo momento si è cominciato a cercare un cadavere quanto più che una ragazza in vita, ma solo il 18 novembre 2022 è stato trovato un cadavere a Novellara, vicino a dove abitava alla 18enne, seguendo le indicazioni dello zio Danish, accusato del suo omicidio.

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La storia di Saman Abbas comincia il 27 ottobre 2020, quando la ragazza si rivolge ai servizi sociali comunali per chiedere aiuto: lei non vuole sposarsi, né con suo cugino, né con nessun altro che le sia imposto dai genitori. Come le sue coetanee, vuole possedere la libertà di scegliere sulla propria vita e sul proprio futuro, e quindi viene accolta a novembre in un centro a Bologna. L’11 aprile, però, ritorna a casa. La sua scomparsa risale proprio alla fine di questo mese, e coincide con il ritorno della famiglia che, senza se e senza ma, mentre la figlia è scomparsa, decide di tornare in Pakistan, loro paese d’origine.

Sin dal principio gli indagati sono cinque: i genitori, uno zio e due cugini, questi ultimi poiché sono presenti in un video del 29 aprile in cui si vedono tre persone con un secchio, due pale e un piede di porco dirigersi nei campi dietro casa. I genitori e la famiglia ovviamente nega tutto, il padre, Shabbar Abbas, ha riferito a Il Resto del Carlino che la figlia è viva e si trova in Belgio, tuttavia loro non si fanno trovare, né in Pakistan né in Italia. Intanto, oltre a tutti gli affezionati della tragedia, a cercare Saman Abbas c’è il suo fidanzato, il ragazzo scelto da lei e con cui avrebbe voluto scappare.

La ragazza era tornata a casa ad aprile solo per avere nuovamente i suo documenti, ma «al mio arrivo a casa i miei genitori non mi hanno picchiata, ma si sono arrabbiati rimproverandomi di tutto quello che avevo fatto nei mesi scorsi come scappare in Belgio e andare in comunità. Per quanto riguarda i miei documenti, io li ho visti nell’armadio di mio padre, chiusi a chiave», aveva confessato la diciottenne al ragazzo. Saman Abbas aveva già detto al fidanzato di sentirsi in pericolo.

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Saman Abbas

Durante gli scorsi mesi poi è stato una continua ricerca dei familiari, uno zio fu arrestato in Francia, Danish Hasnain, che secondo il fratello di Saman l’avrebbe uccisa (al contrario, scagiona i genitori).

Sempre il fratello minore ha raccontato di come il 30 aprile ci fosse stata una riunione per organizzare l’omicidio di Saman, e sembrerebbe che uno dei presenti avesse detto: «Io faccio piccoli pezzi e se volete la porto anch’io a Guastalla, e la buttiamo là, perché così non va bene». Al momento dei cinque indagati solo la madre risulta ancora irreperibile (il padre è stato arrestato in Pakistan pochi giorni fa), mentre con una soffiata lo zio Danish ha indicato dove si troverebbero i resti della povera Saman Abbas. E adesso ne abbiamo la conferma.

È di Saman Abbas il cadavere di Novellara

L’avvocato Barbara Iannucelli, che assiste l’associazione ‘Penelope’ ed è parte civile nel processo che a febbraio inizierà a carico de familiari della giovane pakistana, ha dichiarato che Saman Abbas «è stata identificata da un’anomalia dentaria, grazie a foto e video». Spiega che «l’osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se pre o post portem». Per questo, la frattura dell’osso, nella parte anteriore del collo, potrebbe avvalorare la ricostruzione dello strangolamento come causa della morte.

Inizialmente si è pensato che le potesse esser stata tagliata la gola, in quanto subito dopo la riesumazione del cadavere si era trovato un taglio proprio sulla gola, tuttavia l’avvocato fece subito sapere come non ci fosse «neppure certezza che quello visto possa essere un taglio. Potrebbe essere uno scollamento di tessuto post mortem. A riguardo sono necessari esami istologici che saranno svolti nei prossimi giorni per capire se fossero lesioni irrorate di sangue. Ad oggi, ripeto, nessuno è in grado di dirlo».

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In ogni caso, non sono ancora concluse le operazioni sul corpo, presiedute dai periti Cristina Cattaneo, anatomopatologa e dall’archeologo forense Dominic Salsarola. Saranno coinvolti anche altri esperti: un genetista, per i riscontri sul Dna e un tossicologo. Sarà fissata anche un’ulteriore udienza e i difensori degli indagati, delle parti civili e la Procura potranno nominare propri consulenti di parte, ma si dubita che gli accertamenti possano essere definiti prima dell’inizio del dibattimento, il 10 febbraio a Reggio Emilia.

Per la morte di Saman, che sarebbe stata uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato, sono imputati cinque familiari della 18enne: il padre Shabbar (arrestato in Pakistan e in attesa di estradizione), la madre Nazia Shaheen (latitante), lo zio Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq, questi ultimi in carcere in Italia. Tutti devono rispondere delle accuse di sequestro di persona, omicidio volontario e soppressione di cadavere.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, scrive su Twitter: «Purtroppo non ci sono più dubbi, Saman Abbas è stata uccisa. Il corpo ritrovato a  Novellara appartiene alla 18enne pachistana. A febbraio inizierà il processo che vedrà imputati i suoi familiari: sia fatta giustizia per una giovane innocente che voleva solo vivere la sua liberta».

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