Non le affittano la casa perché transgender: le parole di Fabiana

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Proprio qualche giorno fa abbiamo parlato di come in Florida i diritti delle donne transgender siano in grave pericolo, ma in Italia la condizione sulla transfobia non è poi così tanto da sottovalutare. Fabiana è una ragazza trentenne originaria della Puglia e si è trovata ad affrontare una situazione che nessuna persona dovrebbe mai affrontare: le è stato vietato un affitto a causa della sua identità di genere. Perché Fabiana è una ragazza transgender, ma prima di essere tale è una persona, con referenze e sicuramente non un’assassina, perché solo in quest’ultimo caso si potrebbe accettare la discriminazione nei suoi confronti.

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Fonte: pinterest

Mentre in Florida si sta pensando di approvare una legge che prevede di violare la privacy (o tramite test o tramite dei controlli ai genitali) delle ragazze transgender prima delle competizioni sportive per assicurarsi che siano cisgender, mentre in Italia non si approva il DDL Zan perché liberticida (basterebbe leggere l’art.4 del disegno di legge per sapere che non è così) o perché non ne abbiamo bisogno visto che esiste già l’art.61 del codice penale (che però non obbliga un giudice ad applicare le aggravanti sull’identità di genere o sull’orientamento sessuale, ma dà la possibilità di scelta), Fabiana affronta una situazione di transfobia e non può fare niente per intervenire, se non utilizzare il potere dei social network.

Fabiana: la storia condivisa su Instagram

Ormai tutti conosciamo il potere dei social network. Condividi una storia, quello che ti succede, e diviene virale. Ma l’obiettivo di Fabiana non era divenire virale, bensì denunciare una vicenda, l’ennesima, di transfobia nei suoi confronti, ma come lei ci sono tantissime persone che lottano contro questa piaga della società. Dobbiamo ricordare, lo scorso anno, la storia della povera Maria Paola che è morta, uccisa dal fratello, perché era fidanzata con un ragazzo transgender? E poi hanno anche il coraggio di dirci che in Italia non c’è un problema di omofobia e transfobia.

Fabiana racconta di essere a Pescara da ormai tre mesi, e di star cercando un appartamento da un mesetto. Si è rivolta a delle agenzie, vede delle case, tutto sembra andar bene, ma poi «escono solo problemi (che non vi sto ad elencare perché sono problemi inesistenti). Io mi faccio coraggio e penso che il problema nel 2021 non sia il fatto che io sia una ragazza transgender, perché questo non è un mistero.» Tuttavia, l’ultima avventura che le è successa, merita l’attenzione di tutti:

«Stamattina vedo un appartamento con un’amica in centro a Pescara con un affitto anche abbastanza alto.. La casa mi è subito piaciuta. La mia amica gli chiede tutto e logicamente dovevo chiedergli anch’io qualcosa.. Nel momento che inizio a parlare lui mi guarda stranamente e con un’aria minacciosa.. Ci dice che l’appartamento è disponibile e che aspettava una nostra risposta. Mi prendo qualche ora di tempo per decidere bene, dopodiché lo chiamo e gli dico che per me va bene».

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Inizia così il suo racconto, una ragazza che insieme a una sua amica cerca un appartamento in una città che non è la sua. Molti di noi si sono trovati in questa situazione, e in genere va a finire tutto bene. Tuttavia, quando Fabiana parla, l’uomo si rende conto che non è cisgender e l’osserva con uno sguardo che probabilmente esprime tutto quello che vorrebbe dire, uno sguardo a cui Fabiana è, purtroppo, abituata. Tuttavia, forse per salvarsi la faccia, l’uomo dice che l’appartamento è disponibile e che aspettava una loro risposta. Le ragazze, com’è normale che sia, si prendono qualche ora per decidere. Ma, quando Fabiana richiama…

«Lui subito mi dice che l’appartamento è stato affittato “casualmente” cosi all’improvviso. Io che sono molto diretta gli chiedo subito quale sia il problema e lui mi fa capire nettamente che il problema sono io», continua Fabiana sul suo post su Instagram. Ma in che senso Fabiana dovrebbe essere un problema? È una ragazza, con delle referenze, con dei soldi, che cerca casa, quale dovrebbe essere il problema? Fabiana non è un problema, il problema è la transfobia che regna sovrana in Italia. Conclude poi il suo post:

«Allora ragazzi secondo voi sarebbe giusto che da domani mi presentassi non più come Fabiana ma come la “transgender” per affittare un appartamento a Pescara? Io sono una donna di trent’anni e chi mi conosce sa che persona leale sono. Però questa transfobia esiste e ancora una volta l’ho provata sulla mia pelle. Vi posso assicurare che non è una bella sensazione. Io non mi arrendo e vado avanti ma tutto questo mi fa SCHIFO e mi fa letteralmente venir voglia di abbandonare l’Italia.»

Fabiana: «se ci fosse stato il DDL Zan sarei stata tutelata»

Noi di Cup of Green Tea abbiamo parlato con Fabiana, che successivamente ha anche postato delle storie e dei post chiedendo al pubblico di Instagram, della comunità LGBT o semplicemente degli ally (alleati eterosessuali della comunità) di condividere quel che le è successo, ma non per notorietà, ma perché è assurdo che una vicenda del genere si continui a ripetere nel 2021. La storia di Fabiana è iniziata sabato 17, quando ha visto l’appartamento in centro città a Pescara, proprio in una via del corso, ma non si è ancora conclusa, perché non ha ancora trovato un appartamento.

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La ragazza ci ha raccontato di come si sia rivolta a ben tre agenzie, eppure in un mese ancora non ha trovato nessuno che le affitti una casa, sebbene abbia diverse referenze e anche i soldi per pagare, quindi non dovrebbe sussistere alcun problema. Fabiana è una ragazza di trent’anni e ormai è abituata a essere vittima di transfobia, tuttavia quando si è sentita dire che «non va bene perché “non vuole trans”», ci è comunque rimasta male. Noi le abbiamo allora chiesto se, secondo la sua opinione, il DDL Zan l’avrebbe potuta proteggere.

«Certo che sì», ci ha risposto subito lei, senza pensarci due volte. «Ovvio. Se ci fosse stata questa legge io sarei stata tutelata. Perché, adesso, se denuncio il proprietario di casa che non ha voluto affittarmi l’appartamento perché sono transgender, non risolvo niente ma perdo solo soldi», ha concluso. Fabiana non ha ancora un appartamento e spera che anche condividendo il suo post qualcuno si faccia avanti e l’aiuti a trovare casa. L’Italia si è smossa per Malika, che è stata cacciata da casa perché lesbica. L’Italia si smuova anche per Fabiana, perché l’omofobia e la transfobia nel 2021 non devono più esistere.

Fabiana è solo una delle tante persone che ogni giorno devono affrontare il problema dell’odio in Italia, è una delle poche che ha il coraggio di metterci la faccia e raccontare quel che le succede, raccontare le ingiustizie che ogni giorno deve affrontare solo perché non si riconosce nel genere in cui è nata. Speriamo che i social, gli influencer, chiunque abbia un’opinione che vale qualcosa sul web, possa aiutarla. Speriamo che possa avere il suo lieto fine. Intanto, vi ricordiamo le cose che potete fare per aiutare a far approvare il DDL Zan.

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