Simone Pillon continua con la sua favola sull’omotransfobia

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Avete presente Giorgia Meloni che, quando qualcheduno della comunità lgbt non viene picchiato o peggio ucciso, ritiene che l’omofobia in Italia non sia un problema reale e serio? Bene, Simone Pillon è esattamente come lei, solo che lui neanche si sofferma a dire qualcosa quando qualche ragazzo o ragazza viene brutalmente aggredito per omofobia, che sia verbale o che sia fisica. Perché, per Simone Pillon, l’Italia è un «paese più che tollerante» e addirittura che i casi veri di omotransfobia siano pochissimi.

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Fonte: twitter

Da dove è partito tutto? Tutto è iniziato quanto il 26enne Mattias Fascina e il 21enne Marlon Landolfo, che la scorsa estate avevano denunciato sui social come fanno in molti di essere stati aggrediti da «6 omofobi e fascisti», in realtà avrebbero attivamente partecipato a una rissa al centro di Padova, la notte precedente. Per cui, nessuna aggressione nei loro confronti.

In questo caso, a sbagliare, sono stati i due omosessuali che hanno deciso di inventare un’aggressione probabilmente per ottenere notorietà sui social, visto che qualsiasi tipo di aggressione diviene virale e fa il giro del web e dei social network, ma non è comunque corretto sminuire tutte le altre violenze, le violenze reali, a cui sono sottoposti tutti i membri della comunità LGBT, e questo Simone Pillon dovrebbe capirlo.

Per chi non sapesse chi è costui, Simone Pillon è un senatore del partito della, ovviamente, Lega, convinto sostenitore della famiglia tradizionale, tanto da essere uno degli organizzatori del Family Day del 2007, 2015 e 2018. Tuttavia, è amico e collega di un Matteo Salvini qualsiasi che ha alle spalle divorzi e figli fuori da matrimonio, quindi diciamo solo che sostiene la famiglia e le persone eterosessuali. Diciamo solo che potrebbe solo essere un omofobo.

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Fonte: twitter

Le dichiarazioni di Simone Pillon

Insomma, dopo aver saputo di questa vicenda, sebbene non abbia commentato quanto accaduto al povero medico chirurgo minacciato, stalkerizzato e quasi aggredito dal suo stesso padre, ma abbia mandato le sue preghiere alla povera Maria Paola uccisa da suo fratello perché fidanzata con un ragazzo transgender, ha deciso di commentare il tutto con un post sulla sua pagina Facebook, con un tono abbastanza frustrato.

«Salutiamo questa domenica con l’ennesima omobufala. Ricordate il penosissimo caso dei due poveri Marlon e Mattias malmenati a sangue a Padova dai soliti fascisti omofobi per un bacio? Bene. Era l’ennesima OMOBALLA. I due secondo il tribunale SI ERANO INVENTATI TUTTO per coprire la loro partecipazione attiva ad una rissa tra ubriaconi. Risultato? Tutti condannati, inclusi i due omofalsari.

Sullo sfondo i dati parlano chiaro. L’Italia è un paese più che tollerante, e i pochissimi casi autentici sono già puniti con pene severe grazie alla legislazione vigente. Quindi per cortesia basta lagne, buone solo a ottenere laute marchette per le lobby LGBT e l’agognata licenza di poter indottrinare i nostri figli. Rispetto per tutti, ma liberi di dire la verità! Buona domenica!»

Ma come fa, Simone Pillon che in un post sì e in uno no attacca gli omosessuali, a dire che l’Italia è un paese tollerante? Proprio il Simone Pillon che va contro l’amore e sostiene solo quello eterosessuale, il Simone Pillon contrario a una legge per tutelare la comunità LGBT perché, secondo lui come secondo Giorgia Meloni, lede la libertà di parola come se l’omofobia potesse essere considerata un’opinione, ritiene che l’omofobia in Italia non sia un problema.

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Fonte: twitter

Ci sono persone che si inventano aggressioni. Lo fanno gli uomini come lo fanno le donne, per avere quei 5 minuti di notorietà, proprio come fece Iconize mesi fa, ma come puoi sminuire tutte le aggressioni omofobiche, che siano fisiche come verbali (e ricordiamo che basta farsi un giro sui social e vedere tutti i leoni da tastiera per capire che gli omofobi esistono), solo perché qualcuno decide di sparare qualche balla?

Chissà cosa si prova a essere Simone Pillon e avere la convinzione che l’omofobia non sia un problema, che l’Italia sia un paese tollerante (basti anche solo pensare a quando utilizzano i pronomi sbagliati per rivolgersi a una persona transgender) e che non esistano aggressioni omofobiche, ma che siano tutte delle omobufale. Beato lui, che vive nel mondo delle favole. Ma, dopotutto, le favole come le fake news, alla Lega piacciono molto.

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