I giudici del Kentucky e del Tennessee bloccano l’assistenza sanitaria che afferma il genere per gli adolescenti transgender

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Dei giudici del Kentucky e del Tennessee hanno emesso delle sentenze per bloccare l’attuazione dei divieti sull’assistenza sanitaria per gli adolescenti transgender, in quanto ritengono che violino i diritti della Costituzione. I divieti stabiliti con una legge avrebbero vietato ai giovani transgender di accedere ai bloccanti della pubertà e alla terapia ormonale. Nel caso del Tennessee, il giudice si è fermato prima di bloccare anche il divieto di interventi chirurgici di affermazione di genere per i giovani.

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Matt Stone/Courier Journal, via USA Today Network

Negli Stati Uniti c’è un grande problema di transfobia. A me viene subito in mente il caso della Florida, con la cosiddetta Don’t Say Gay approvata dal governatore Ron DeSantis e che è stata solo l’apice della transfobia nel Paese. Due anni fa, infatti, fu approvata una legge che ha avuto a che fare con le atlete transgender, un argomento che troppe volte è sulle bocche di persone che vivono di stereotipi e che quindi tendono a generalizzare e omologare tutte le atlete transgender, incluse le bambine o le ragazzine, come donne alte, forti e muscolose e che quindi vincono a prescindere.

Fa venire in mente la storia della piccola Becky Pepper-Jackson, una ormai dodicenne del West Virginia, transgender da quando aveva 4 anni, quindi conosciuta e accettata da tutti come Becky. Anche in quella situazione, le assurde leggi firmate dal governatore Jim Justice vietavano a una bambina di gareggiare con le sue coetanee. «Sapere che non posso gareggiare con le ragazze e avere un team solo perché sono una ragazza transgender è orribile e mi fa sentire arrabbiata e triste. Mi ferisce non avere la possibilità di gareggiare con il team delle ragazze e con le mie amiche, solo perché sono una ragazza transgender», disse la bambina.

E ancora, in Texas non si cerca di prevenire il suicidio delle persone trans, in quanto la pagina di prevenzione al suicidio del dipartimento della salute del Texas ha rimosso dal proprio sito le informazioni e le risorse per la prevenzione al suicidio dei giovani LGBT, proprio per evidenziare come al governo e ai texani delle persone LGBT non ne frega nulla. Sulla pagina erano elencate quattro organizzazione: The Suicide Prevention Lifeline, The Veterans Crisis Line, Crisis Text Line e The Trevor Project. Quest’ultima si occupa proprio della prevenzione per i giovani LGBT, unica a essere rimossa.

E adesso si tenta anche in Kentucky e in Tennessee.

Kentucky e Tennessee devono proteggere i bambini trans

Le sentenze dei giudici federali del Kentucky e del Tennessee hanno temporaneamente sospeso parte dei divieti sull’assistenza medica basata sull’identità di genere per i giovani transgender. Le decisioni sono state emesse poco prima che le leggi entrassero in vigore, leggi che avrebbero vietato ai giovani transgender l’accesso ai bloccanti della pubertà e alla terapia ormonale. Nel caso del Tennessee, il giudice si è fermato prima di bloccare anche il divieto di interventi chirurgici di affermazione di genere per i giovani.

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I manifestanti del Senato del Kentucky Bill SB150 si radunano al Campidoglio del Kentucky a Francoforte il 29 marzo.
Timothy D. Easley / file AP

In Kentucky, invece, non sono stati affrontati gli interventi chirurgici, ma il giudice distrettuale degli Stati Uniti David Hale, nominato dall’amministrazione Obama, si è schierato con sette minori transgender e i loro genitori, che hanno citato in giudizio i funzionari statali responsabili dell’applicazione delle disposizioni che vietano l’uso di bloccanti della pubertà e ormoni. I querelanti sostengono che il divieto violerebbe i loro diritti costituzionali e interferirebbe con i diritti dei genitori di cercare cure mediche stabilite per i loro figli.

Chris Hartman, direttore esecutivo della Fairness Campaign, un gruppo di difesa LGBTQ con sede nel Kentucky, ha affermato che la sentenza ha bloccato «le parti più eclatanti della legge anti-trans del Kentucky» e che i bambini e le loro famiglie «vivevano nella paura» con l’avvicinarsi della data delle restrizioni. Al contrario, il procuratore generale repubblicano del Kentucky ritiene che la decisione del giudice sia «fuorviante» e che calpesti il diritti dei legislatori statali di fare ordine pubblico. Continueranno a difendere la misura.

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MARCUS DORSEY / LEXINGTON HERALD-LEADER / TRIBUNE NEWS SERVICE TRAMITE GETTY IMAGES

Durante il caso nel Tennessee, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Eli Richardson, nominato durante l’amministrazione Trump, ha sottolineato che la sua sentenza è allineata con le decisioni federali che hanno bloccato divieti simili in tutto il paese. Tuttavia, ha anche aggiunto che i tribunali devono procedere con cautela quando si tratta di impedire l’applicazione di una legge. Ha dichiarato: «Se il Tennessee intende regolare l’accesso a determinate procedure mediche, deve farlo senza violare i diritti garantiti dalla Costituzione degli Stati Uniti, che, ovviamente, ha supremazia su tutte le altre leggi nel paese».

La legge, che è entrata in vigore il 1° luglio, avrebbe vietato agli operatori sanitari del Tennessee di fornire trattamenti ormonali o interventi chirurgici per i giovani transgender il cui scopo è consentire al bambino di esprimere un’identità di genere «incoerente con le caratteristiche immutabili del sistema riproduttivo che definiscono il minore come maschio o femmina». La legge prevedeva un periodo di eliminazione graduale di nove mesi entro il 31 marzo 2024 per i trattamenti medici e diceva che non potevano essere avviati nuovi trattamenti.

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