Pippo Baudo contro Fedez: «se avessi condotto io il Concertone avrei spento le telecamere»

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È ormai passata più di una settimana ma ancora si parla di Fedez e del suo discorso al Concertone del Primo Maggio, testimonianza di come abbia davvero colpito nel profondo svelando un problema importante come quello dell’omofobia nel primo partito d’Italia. Ma Pippo Baudo non la pensa così, secondo il conduttore, il cantante-influencer ha esagerato, e se fosse stato lui a condurre il programma, avrebbe spento le telecamere. Vediamo cosa ha detto con precisione.

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Fonte: twitter

Pippo Baudo si è espresso durante un’intervista all’Adnkronos, spiegando come, secondo lui, «gli argomenti che ha toccato sono complicati», e su questo siamo parzialmente d’accordo. L’omofobia è un problema serio e, lo abbiamo visto, reale. Tuttavia, forse, non è proprio complicato il termine che si sceglierebbe per descriverlo, poiché non è difficile: se dici che se tuo figlio fosse gay lo metteresti in un forno, sei omofobo; se pensi che l’omofobia si inietti con un vaccino, sei omofobo. Non è molto complicato.

Tra l’altro, Pippo Baudo si è anche espresso sul DDL Zan, che non ritiene necessario, e chissà perché la gran parte delle persone che non lo ritengono necessario siano degli eterosessuali, oppure degli omosessuali privilegiati. Prima di esporre il pensiero di Pippi Baudo, vi ricordiamo cosa non è il DDL Zan, smontando già in anticipo tutte le cose che la destra spaccia per vere contro il disegno di legge contro l’omofobia.

DDL Zan: i luoghi comuni

Non voglio far approvare il DDL Zan perché sono contro l’utero in affittoLetteralmente il DDL Zan è una legge che lotta contro la discriminazione e la violenza omotransfobica, quindi l’utero in affitto non c’entra nulla con questa proposta di legge. In più sottolineiamo anche che in Italia la «gestazione per altri», conosciuta in altri termine con «utero in affitto», è illegale. Quelle della destra che quindi usano l’utero in affitto come scusa per andare contro il DDL Zan, sono quindi delle fake news.

È liberticida: no. Il DDL Zan non è liberticida. L’articolo 4 dello stesso (ancora una volta, prima di criticare sarebbe utile informarsi, anche per evitare di fare figuracce) recita: «Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime ri­conducibili al pluralismo delle idee o alla li­bertà delle scelte, purché non idonee a de­terminare il concreto pericolo del compi­ mento di atti discriminatori o violenti». Potete comunque trovare il testo completo e leggerlo con i vostri occhi qui.

Esiste già una legge: no, non esiste già una legge. L’articolo 61 del codice penale che in genere viene citato come legge già esistente prevede che un giudice possa applicare le aggravanti presenti nell’art. 61 del codice penale se una persona viene picchiata per il proprio orientamento sessuale o per la sua identità di genere o per la sua disabilità, tuttavia non è obbligato a farlo. Quindi una persona potrebbe essere più tutelata. Non penso questo sia normale.

Fuori i bambini dalla politica. Il DDL Zan prevede la strategia Nazionale attivata dall’UNAR, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, che è già presente con interventi anti-discriminatori nei campi dell’educazione e dell’istruzione, come anche in quelli del lavoro e delle carceri. Il loro nome è corso di educazione al rispetto. Quindi, cara destra, non si tratta di educazione gender, ma solo di educazione a rispetto di chi ama una persona delle stesso sesso, di chi ha un colore di pelle diverso dal tuo o, ancora, di chi non si identifica nel sesso in cui nasce.

Le parole di Pippo Baudo su Fedez

«Se avessi condotto io il Concertone del Primo Maggio avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso. Per querelarlo è troppo tardi, equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità», leggiamo all’inizio dell’intervista di Pippo Baudo con Adnkronos, spiegando poi che «Fedez ha esagerato. Poteva fare spettacolo, mentre fa ogni cosa per essere protagonista. E ha sbagliato a fare quel discorso in una sede che non era sua». Tuttavia, ricordiamolo a Pippo Baudo: un artista deve e può esprimersi come meglio preferisce, nel rispetto delle persone e della legge (quindi, ovviamente, il saluto romano non è contemplato, così come insultare a caso delle persone, come ad esempio, chiamandoli in modi dispregiativi).

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Fonte: twitter

Fedez, nel suo celebre discorso, ha solamente letto delle frasi pronunciate da alcuni leghisti, dagli stessi leghisti che non vogliono far approvare il DDL Zan perché non è necessario o perché esiste già una legge o perché i bambini fuori dalla politica o perché è liberticida. In più, parla di “essere protagonista”, tuttavia il cantante, al contrario di quello che pensa Pippo Baudo, ha reso protagoniste le persone senza una voce, dando loro in prestito la sua, di eterosessuale, ricco, che potrebbe fregarsene come una parte del mondo dello spettacolo sta facendo.

Continua poi, parlando della Rai: «L’errore che ha commesso la Rai è stato quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l’autorizzazione. Chiedere il testo dell’intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto. Se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare. E poi gli argomenti che Fedez ha toccato sono complicati e non si può utilizzare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata. Bisogna stare attenti perché si ripercuote sulla società in modo divisivo».

Certo, però fino a quando Matteo Salvini o la destra va da Barbara d’Urso (che non è un programma politico!) a esprimere la sua opinione contraria al DDL Zan, va tutto bene. Parlano tanto di dittatura o di censura, ma in realtà Fedez ha fatto quello che fanno ogni giorno alcuni esponenti della destra, sui social e in televisione, com’è giusto che sia in una repubblica. Ognuno esprime la propria opinione, rispettando le altre persone.

Pippo Baudo comincia poi a parlare del DDL Zan: «Quanto si prefigge il Ddl Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell’articolo 3, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali. Il Ddl Zan è un raddoppio». E allora perché esiste l’omofobia?

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Fonte: twitter

Se quello che Pippo Baudo dice è vero, ed è vero, perché Malika e il ragazzo di Arezzo sono stati cacciati da casa? Perché Fabiana non riesce a trovare una casa da affittare nonostante le referenze? E potrei continuare ancora e ancora, perché i casi di omofobia e transfobia in Italia, uno stato in cui i cittadini dovrebbero avere “pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche“, sono tantissimi, e ci dimostra che o servono delle lezioni sulla Costituzione, o che serve un disegno di legge che tuteli ancora di più le persone che ne hanno bisogno.

Pippo Baudo poi sottolinea, ancora, che «abbiamo fra le più belle carte costituzionali del mondo. È inutile aggiungere un’altra legge che confonde le cose. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo. Il Ddl Zan è la complicazione delle cose semplici. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere». Tuttavia, a dirlo, è sempre una persona eterosessuale e ricca, che di omofobia evidentemente non ha mai sentito parlare.

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