Monica Cirinnà chiede a Draghi di essere «portavoce di un’Italia coerentemente europea»

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La senatrice Monica Cirinnà, ieri in senato, ha voluto toccare l’argomento purtroppo troppo ignorato (finché qualche omosessuale non viene picchiato) come quello dell’omofobia e i diritti delle donne, chiedendo di prestare attenzione a quello che sta accadendo in Polonia (sia dal punto di vista dei diritti delle donne che dei diritti LGBT), in Ungheria e ovviamente nella Turchia di Erdogan, dove da qualche giorno ci sono manifestazioni in seguito alla decisione di uscire dalla convenzione di Istanbul, che protegge le donne dalla violenza domestica.

Mentre in Italia si lotta ancora per far approvare il DDL Zan e c’è chi vorrebbe che lo Stato facesse qualcosa per tutelare le vittime di omofobia ma poi vota contro a un DDL che le proteggerebbe, mentre c’è chi vive nel suo mondo di fate e gnomi (o forse uno un po’ più grigio, considerando la persona) e ritiene che l’omofobia in Italia non sia un problema, Monica Cirinnà vuole mettere sotto i riflettori anche i problemi che ci sono in Europa, sia con i diritti delle donne che con i diritti LGBT.

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Fonte: twitter

Dopo che qualche giorno fa Anna Maria Bernini, Mara Carfagna, Barbara Masini, Elio Vito e Gabriella Giammanco, tutti esponenti di Forza Italia, hanno anticipato i propri sì al DDL Zan, Monica Cirinnà ha approfittato dell’occasione per chiedere l’immediata calendarizzazione della legge che proteggerebbe gli omosessuali dai continui attacchi omofobici (ricordiamo la differenza fra omofobia e libertà di opinione).

«Stiamo parlando di una legge di iniziativa parlamentare la cui discussione e approvazione non può né deve incidere sulle diverse dinamiche che riguardano la maggioranza di governo. E soprattutto, parliamo – ed è bene non dimenticarlo – di una legge di civiltà: un testo molto equilibrato, che accresce le tutele contro discriminazioni e violenze senza intaccare in alcun modo principi e diritti costituzionalmente garantiti, prima fra tutti la libertà di manifestazione del pensiero», ha detto la senatrice.

Dopo essersi quindi prima occupata di ricordare all’Italia il DDL Zan e la sua importanza, ieri il suo intervento in senato è stato indirizzato verso ai problemi civili in Europa.

Monica Cirinnà: l’intervento in senato

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Fonte: freepik

Monica Cirinnà ha prima introdotto l’argomento: «dedicherò i pochi minuti del mio intervento ad un’Europa di cui si parla poco e che invece è importante. L’Europa della democrazia e dei diritti, nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale, dalla sconfitta del nazismo e del fascismo», ha detto, citando poi Altiero Spinelli e De Gasperi che immaginavano l’Europa come «spazio di libertà, eguaglianza e solidarietà tra persone e popoli». Ha affermato subito dopo i motivi che la portare a voler parlare dell’Europa dei diritti:

  • «Primo: perché democrazia e diritti – civili e sociali – contraddistinguono l’identità dell’Europa “unita nelle diversità”, come recita il motto dell’Unione. E differenziano l’Europa – storicamente e culturalmente – da altri spazi politici. Qualcosa di cui essere orgogliosi, in questo tempo così difficile.
  • Secondo: perché l’Europa dei diritti, oggi, è minacciata. Ed è fondamentale che l’Italia faccia sentire con forza la propria voce su questo, anche grazie all’opera e all’iniziativa del nuovo governo, all’autorevolezza del suo presidente e dei suoi membri.»
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Fonte: freepik

L’intervento i Monica Cirinnà dsi rivolge poi direttamente al Presidente Mario Draghi, ricordando come lui sia un «italiano che ha frequentato l’Europa, respirando quell’aria di diritti e democrazia, le aperture al riconoscimento della diversità, l’emancipazione delle donne, l’eguaglianza», facendogli infine la sua richiesta: «guardare quel che sta accadendo in Polonia e in Ungheria, o quel che solo pochi giorni fa è accaduto alle porte dell’Europa, nella Turchia di Erdogan o nell’Egitto di Al Sisi.»

Dopo aver spiegato in breve quello che sta accadendo, Monica Cirinnà ha sottolineato come donne e persone LGBT siano un «bersaglio comune di questa azione violenta e ostinata di autocrati sovranisti» che ostinatamente cercano di negare alle persone il diritto di essere se stesse, in libertà e pari dignità. Ha infine ricordato che «l’Europa è una zona di libertà PER le persone LGBT+ e non DALLE persone LGBT+», come aveva recentemente detto anche la Presidente Ursula Von Der Leyen. A questo punto ne ha anche approfittato per citare il DDL Zan, che ancora non è stato approvato.

Infine, è arrivata la richiesta di Monica Cirinnà a Mario Draghi: «l’Italia faccia sentire la propria voce senza esitare, senza avere paura, senza timidezze. Per farlo, però, deve poter essere pienamente credibile, anche all’interno. Le rivolgo allora un appello: sia il portavoce di un’Italia coerentemente europea.»

«Perché vedete, l’Europa non è soltanto l’Europa dei bilanci, e non è nemmeno soltanto la sacrosanta Europa della solidarietà e del Next Generation EU. L’Europa è anche e soprattutto l’Europa dei diritti. E questo governo, che nasce nel segno dell’europeismo, quell’europeismo dovrebbe prenderlo sul serio, sempre. Anche quando il nome dell’Europa si spende in mezzo al mare, o sulle coste dell’isola di Lampedusa. Anche quando si parla di cittadinanza. Anche quando si parla di diritti e di eguaglianza.»

Speriamo che Mario Draghi intervenga davvero sul fronte dei diritti LGBT e delle donne quando fra pochi giorni parteciperà al Consiglio europeo, perché se in Italia l’omofobia è ancora un problema esistente, in luoghi come la Polonia o l’Ungheria, luoghi europei, la situazione è ancora più tragica e Monica Cirinnà ha fatto bene a mettere in risalto questo gravissimo problema.

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