Ursula von der Leyen: il discorso annuale della presidente della Commissione Europea

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Come ogni anno è arrivato il momento per la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di fare il suo discorso sul futuro dell’Europa, e quest’anno ha parlato soprattutto dei vaccini, non dimenticando però neanche la violenza sulle donne durante la pandemia, considerando che proprio negli ultimi giorni una ragazza di 21 anni è stata uccisa nel Vicentino, e ha persino citato la nostra Bebe Vio, che era presente in aula e di cui ha raccontato la storia come ispirazione per tutti i deputati e per tutti i giovani. Non è mancato ovviamente il riferimento all’Afghanistan.

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Fonte: Twitter

L’Europa e il mondo non stanno passando un bel periodo. Da una parte abbiamo una Polonia con le sue LGBT Free Zones, dall’altra l’Ungheria che cerca di nascondere l’esistenza delle persone omosessuali, dall’altra ancora in Italia non siamo messi bene a livello di umanità, con bigottismo e fake news su diversi argomenti. Tuttavia in Afghanistan la situazione è persino peggiore, con le giocatrici della squadra di calcio femminile che sono costrette a scappare pur di sopravvivere, o con le persone LGBT che hanno bisogno di nascondersi per evitare di essere uccisi.

L’umanità sta soffrendo in questo momento e lo sta facendo nel silenzio generale. Dobbiamo comunque ricordare che a breve a San Marino ci sarà un importante referendum per rendere finalmente legale l’aborto, considerando che al momento la legge che vige vieta alle donne di abortire senza finire in carcere, anche se portare a termine la gravidanza potrebbe farle morire. In poche parole per il governo al momento è più importante la vita di un feto che potrebbe nascere morto che quello di una donna.

In ogni caso, Ursula von der Leyen ha voluto lanciare un messaggio a tutti, su tutto. Sui vaccini, sulla situazione Covid-19, sui femminicidi, aggiungendo anche delle novità, come l’introduzione di un nuovo organismo, l’HERA, creato proprio per rafforzare la capacità dell’Europa di combattere le pandemie, ma anche quella di un nuovo documento, ovvero l’European Chips Act, in modo da rendere l’Europa un leader tecnologico. «In questo momento dipendiamo dai chip prodotti in Asia… Quindi uniamo i nostri sforzi per migliorare questa situazione», ha detto a riguardo.

Ursula von der Leyen: il discorso sul futuro dell’Europa

In questo articolo analizzeremo alcune delle dichiarazioni più importanti di Ursula von der Leyen, con particolare attenzione sulle vaccinazioni, sulla violenza sulle donne, sul problema in Afghanistan e sul suo messaggio verso Bebe Vio. Tra l’altro ha anche citato il problema ambientale come le nuove organizzazioni che saranno introdotte. Come abbiamo detto, infatti, «la HERA rappresenterà una risorsa enorme per far fronte alle future minacce sanitarie più rapidamente e in modo migliore», questo «per garantire che mai più nessun virus trasformi un’epidemia locale in una pandemia globale».

«Il digitale è, senza alcun dubbio, decisivo. Gli Stati membri condividono questa valutazione: la spesa per il digitale nel NextGenerationEU sforerà addirittura l’obiettivo del 20 %, a riprova dell’importanza di investire nella nostra sovranità tecnologica europea. Dobbiamo intensificare gli sforzi per definire la nostra trasformazione digitale secondo le nostre norme e i nostri valori», ha detto, aggiungendo: «lo scopo è creare insieme un ecosistema europeo dei chip che sia all’avanguardia, inclusa la produzione. Così ci garantiremo la sicurezza dell’approvvigionamento e svilupperemo nuovi mercati per una tecnologia europea innovativa

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Fonte: Twitter

Problema ambientale

Sul clima, invece, ha detto che «questa è una generazione consapevole. Ci spinge a fare di più e più in fretta per far fronte alla crisi climatica», riferendosi probabilmente a come Greta Thunberg sia una giovane ragazzina che però è consapevole di quello che il mondo sta passando. «Gli eventi di quest’estate ne hanno ulteriormente dimostrato la necessità. Ci riferiamo alle inondazioni in Belgio e in Germania e agli incendi divampati dalle isole della Grecia alle colline della Francia», ha detto ancora, affermando che bisogna seguire la scienza.

Di recente le Nazioni Unite hanno pubblicato la relazione del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, la massima autorità scientifica in materia di cambiamento climatico. La relazione non dà adito a dubbi: il cambiamento climatico è opera dell’uomo. Ma se le cose stanno così, possiamo intervenire. Come ho sentito dire ultimamente: è in atto un surriscaldamento. Dipende da noi. Ne siamo certi. È una cosa grave, ma possiamo rimediare.

E le cose stanno già cambiando. Nella prima metà di quest’anno il numero degli autoveicoli elettrici immatricolati in Germania ha superato quello dei veicoli a diesel. La Polonia è diventata il maggior esportatore dell’UE di batterie per auto e autobus elettrici. Senza dimenticare il nuovo Bauhaus europeo che ha portato a un’esplosione di creatività di architetti, designer e ingegneri in tutta l’Unione. È chiaro quindi che qualcosa si muove. È questo il significato autentico del Green Deal europeo.

Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen ha poi aggiunto: «la risoluzione del problema del deficit di finanziamento per il clima, raggiunta insieme dagli Stati Uniti e dall’UE, rappresenterebbe un segnale forte per la leadership mondiale per il clima. È tempo di agire. […] Questa leadership climatica ed economica è fondamentale per conseguire gli obiettivi globali e di sicurezza dell’Europa ed è anche l’espressione di un cambiamento più ampio nelle questioni di portata mondiale in un momento di transizione verso un nuovo ordine internazionale

Vaccinazioni

«Siamo leader nel mondo sui vaccini. Oltre il 79% della nostra popolazione è vaccinata. Siamo stati gli unici ad aver diviso oltre la metà dei nostri vaccini col resto del mondo, con oltre 700 milioni», ha detto molto fieramente Ursula von der Leyen riguardo le vaccinazioni, aggiungendo che «la pandemia ha lasciato cicatrici profonde che hanno avuto un enorme impatto sulla nostra economia sociale di mercato», lodando poi i medici e tutte le persone che durante la pandemia hanno continuato a lavorare in prima linea, ricordando che anche se gli applausi per loro si sono spenti, «la forza delle nostre emozioni deve restare viva».

Parlando di priorità, ha spiegato che la prima è quella di «accelerare la vaccinazione a livello mondiale. Se si considera che, nel mondo, meno dell’1 % delle dosi è stato somministrato nei paesi a basso reddito, si coglie in modo evidente la portata dell’ingiustizia e il livello dell’urgenza. Si tratta di uno dei principali problemi geopolitici del nostro tempo. Team Europa sta investendo un miliardo di euro per rafforzare la capacità di produrre vaccini a mRNA in Africa. Ci siamo già impegnati a condividere 250 milioni di dosi. E oggi posso annunciare che la Commissione aggiungerà una nuova donazione di altre 200 milioni di dosi entro la metà del prossimo anno

Tuttavia, la seconda riguarda le «differenze tra i tassi di vaccinazione nella nostra Unione sono preoccupanti. Quindi dobbiamo mantenere lo slancio, e  l’Europa è pronta. Disponiamo di 1,8 miliardi di dosi supplementari. Un quantitativo sufficiente per noi e per i nostri vicini per quando saranno necessari i richiami. Cerchiamo di fare il possibile per garantire che la pandemia non si trasformi in una pandemia dei non vaccinati». Infine, ha presentato il progetto HERA di cui abbiamo parlato poco fa.

Violenza sulle donne

Ursula von der Leyen ha citato la violenza sulle donne parlando di libertà «di essere noi stessi, libertà di dire quello che ci passa per la testa, libertà di amare chi vogliamo», facendo un palese riferimento anche alla Polonia e all’Ungheria, gli stati più omofobi dell’Unione. Ha poi aggiunto che «libertà significa anche essere liberi dalla paura. Durante la pandemia molte donne sono state private di questa libertà».

È stato un periodo a dir poco terribile per chi non aveva un posto dove nascondersi, per chi non poteva fuggire da nessuna parte per sottrarsi alle violenze. Dobbiamo illuminare queste tenebre, indicando vie per porre fine alla sofferenza. Gli autori delle violenze devono essere portati in giudizio.

E le donne devono poter vivere libere e indipendenti. Per questo motivo entro la fine dell’anno presenteremo una proposta di legge per la lotta contro la violenza sulle donne. Parliamo del perseguimento efficace dei reati, di prevenzione e protezione, online e offline. Parliamo della dignità di ciascuno, di giustizia. Perché questa è l’anima dell’Europa. E noi dobbiamo rafforzarla.

Ursula von der Leyen

A proposito di libertà ha anche citato quella dei giornalisti che «sono aggrediti solo perché fanno il proprio lavoro», e anche qui possiamo pensare non solo all’Afghanistan ma anche alla Polonia, con il governo sostenitore di Duda che sta cercando di affossare la TVN24, l’unico programma che ha il coraggio di dire apertamente come stanno le cose, che non sostiene a prescindere qualsiasi decisione del governo e del Presidente. «Alcuni sono minacciati e picchiati, altri sono assassinati tragicamente nel cuore della nostra Unione europea. Vorrei ricordare alcuni dei loro nomi: Daphné Caruana Galizia, Jan Kuciak, Peter de Vries», ha detto ancora Ursula von der Leyen.

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Fonte: Twitter

Il problema in Afghanistan

Ovviamente la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, non poteva non citare la crisi umanitaria che sta vivendo l’Afghanistan, mandando il suo sostegno al popolo, ai bambini, alle donne, ai procuratori, ai giornalisti e a tutti i difensori dei diritti umani. In particolare «alle donne giudice che al momento devono nascondersi dagli uomini che avevano incarcerato: donne che si trovano a rischio per aver dato il loro contributo alla giustizia e allo Stato di diritto», ha detto, sottolineando che bisogna «sostenerle e coordinare i nostri sforzi con gli Stati membri per metterle in sicurezza».

Dobbiamo inoltre continuare a sostenere tutti gli afghani che si trovano nel loro paese e nei paesi vicini. Dobbiamo fare tutto il possibile per scongiurare il rischio reale di una grave carestia e di una catastrofe umanitaria. Faremo la nostra parte. Aumenteremo gli aiuti umanitari per gli afghani di 100 milioni di euro. Questa misura farà parte di un nuovo e più ampio pacchetto di sostegno al popolo afghano, ideato per riunire tutti i nostri sforzi, che presenteremo nelle prossime settimane.

Ursula von der Leyen

Ovviamente un messaggio è stato mandato anche alle persone che sono morte nella battaglia contro i talebani e a tutte le loro famiglie. «Rendiamo omaggio al sacrificio di questi soldati, diplomatici e operatori umanitari che hanno perso la vita. Per fare in modo che il loro sacrificio non sia stato vano, dobbiamo riflettere su come sia stato possibile che la missione si sia conclusa così bruscamente. Vi sono questioni profondamente preoccupanti che gli alleati dovranno affrontare all’interno della NATO», ha aggiunto Ursula von der Leyen aggiungendo di star lavorando con il Segretario generale Jens Stoltenberg.

Bebe Vio

Infine, Ursula von der Leyen ha voluta citare la nostra Bebe Vio, che in Italia è già tanto apprezzata e che ancora una volta ha dimostrato il suo grande valore alle Paralimpiadi. L’ha descritta come «giovane» ma che «ha già dovuto affrontare molti ostacoli». «La sua storia è l’emblema di una rinascita contro ogni aspettativa. Di un successo raggiunto grazie al talento, alla tenacia e ad un’indefessa positività. È l’immagine della sua generazione: una leader e una sostenitrice delle cause in cui crede, che è riuscita a raggiungere tutto questo rimanendo fedele alla sua convinzione secondo cui, se sembra impossibile, allora si può fare».

È bello sapere che la Presidente Ursula von der Leyen non considera i giovani come degli scansafatiche come spesso avviene da parte di molti adulti. Ursula von der Leyen prende proprio come esempio Bebe, aggiungendo che «questo è lo spirito dei fondatori dell’Europa e questo è lo spirito della prossima generazione dell’Europa. Facciamoci dunque ispirare da Bebe e da tutti i giovani che cambiano la nostra percezione di ciò che è possibile, che ci dimostrano che è possibile essere chi vogliamo essere. E che è possibile raggiungere tutto quello in cui crediamo».

Ringraziamo la Presidente Ursula von der Leyen per il suo bel discorso, per averci parlato con il cuore e per aver parlato di tutto. Speriamo che l’Europa possa davvero migliorare sotto tutti i punti di vista, e che i nostri politici possano prendere come esempio la coraggiosa e determinata Bebe Vio.

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