Russia: Putin vuole che le persone LGBT siano considerate malate per legge

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L’omosessualità in Russia è considerata un disturbo psicologico e una malattia mentale, e la transizione di genere è vietata per legge. Durante una sessione alla Duma, Mikhail Murashko, Ministro della Sanità, ha rivelato che Vladimir Putin ha emesso un ordine per l’istituzione di un centro di ricerca dedicato allo studio di “queste e altre questioni comportamentali“. Nel frattempo, è stata approvata all’unanimità una legge che vieta la transizione di genere. Se la situazione era tragica già la settimana scorsa, adesso per le persone LGBT russe diviene anche peggiore.

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La situazione in Russia non è delle migliori. Pensiamo, ad esempio, a come il patriarca Kirill abbia giustificato l’invasione dell’Ucraina dicendo che «se l’umanità riconosce che il peccato non è una violazione della legge di Dio, se l’umanità concorda sul fatto che il peccato è una delle opzioni per il comportamento umano, allora la civiltà umana finirà lì», ha continuato. «[Le parate omosessuali] sono progettate per dimostrare che il peccato è una delle variazioni del comportamento umano». Come se poi l’Ucraina fosse un Paese LGBT-Friendly.

«Ecco perché per entrare nel club di quei paesi è necessario organizzare una parata del gay pride. Non per fare una dichiarazione politica ‘siamo con te’, non per firmare accordi, ma per organizzare una parata gay. E sappiamo come le persone resistono a queste richieste e come questa resistenza viene repressa con la forza. Ciò significa che si tratta di imporre con la forza un peccato condannato dalla legge di Dio, e quindi, di imporre con la forza alle persone la negazione di Dio e della sua verità», ha detto nella stessa omelia.

Non solo questo, ovviamente. In Russia le persone LGBT non sono viste come delle persone normali, non hanno dei diritti e sono considerati come una mera ideologia. Nel 2020, dopo che nel 2013 era stata approvata una legge che proibisce la distribuzione di materiale propagandistico a sfondo omosessuale ai minori di 18 anni, Putin affermò che «finché ci sarò io, in Russia il matrimonio gay non sarà mai legale».

Nel 2021, poi, ha proprio modificato la Costituzione, vietando ufficialmente il matrimonio egualitario, le adozioni per le persone transgender e definendo la “fede in Dio” come valore fondamentale del Paese. Sempre lo scorso anno, i gruppi LGBT sono stati riconosciuti come estremisti, e poi hanno anche definito come “agenti stranieri” (in modo da averli più sotto il proprio controllo) Russian LGBT Network e cinque avvocati attivisti di Team 29. E poi vi ricordo il programma russo inaugurato lo scorso anno “Non sono gay“, che si basa su come «trovare un gay nel nostro Paese è come trovare un lavoro al McDonald’s. Esistono sicuramente, ma sono pochissimi e tutti li conoscono».

L’omofoba Russia di Putin

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Quindi… Vladimir Putin ha deciso di creare un istituto di ricerca dedicato allo studio di “queste e altre questioni comportamentali”, che indaga sul “comportamento sociale” delle persone LGBT e che sarà un’estensione del Centro di Psichiatria e Marcologia Serbsky, che negli anni 60 e 80 torturava i pazienti e dichiarava malati di mente i dissidenti sovietici. Inutile dire che quest’istituzione risponde direttamente al Cremlino, e quindi sarà una vera e propria tortura per le persone LGBT, che saranno costrette a nascondersi come se non vivessimo nel 2023.

Durante un question time sulla legge che vieta la transizione di genere, il ministro reazionario Anatoly Vasserman ha rivelato l’esistenza di un istituto dedicato allo studio del comportamento delle persone LGBTQIA+, e quest’istituto di ricerca del ministero della salute studierà le persone singole per riuscire a sviluppare metodi psichiatrici per rilevare la condizione LGBTQIA+ prima che si “verifichi”. Questa rivelazione è stata fatta all’interno di un dibattito in cui è stata approvata all’unanimità la legge per vietare la transizione di genere.

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Pyotr Tolstoy, vicepresidente della Duma, ha espresso preoccupazione per il fatto che i cittadini russi potrebbero sfruttare la transizione di genere come mezzo per evitare il servizio militare, mentre in Ucraina le persone transgender sono accettate nell’esercito. Tolstoy ha persino ironizzato sul parere “emotivo” del ministero della Sanità riguardo alla legge anti-transgender, dopo che Murashko si è opposto al divieto totale della transizione, sottolineando il rischio di un aumento dei suicidi tra le persone che si sentono intrappolate nel proprio corpo.

«Guardate questi poveretti», ha commentato il nipote del celebre scrittore russo. Nel frattempo, il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha ufficialmente richiesto al ministero della Sanità di astenersi dal proporre emendamenti e di concentrarsi invece su come «vietare tutta questa immoralità». Vi ricordiamo che in Italia gli amici di Putin esistono, e non è solo il defunto Silvio Berlusconi. Il senatore Simone Pillon, ad esempio, gestiva una fondazione finanziata dai russi, e non c’è niente d’aggiungere su Matteo Salvini, che però ha ritrattato durante la guerra e la brutta figura fatta in Polonia.

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