Marina Berlusconi contro Report: ‘Pattume mediatico-giudiziario sulle stragi del ’93’

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Marina Berlusconi, figlia di Silvio Berlusconi, ha duramente criticato la puntata di Report andata in onda il 12 gennaio 2025 su Rai 3, definendola “pattume mediatico-giudiziario”. La trasmissione ha ripreso l’inchiesta della Procura di Firenze sulle stragi del 1993, in cui erano coinvolti, tra gli altri, Marcello Dell’Utri e, fino alla sua morte, il leader di Forza Italia, scomparso ormai due anni fa.

La figlia del Cavaliere ha dichiarato che l’episodio ha «rimestato per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte», utilizzando anche materiali di precedenti puntate e dando voce a «personaggi più che screditati». Ha sottolineato che le accuse di presunti legami tra suo padre e la criminalità organizzata sono «vecchie di un quarto di secolo» e sono state archiviate dai Tribunali di Palermo, Caltanissetta e Firenze. Ha inoltre evidenziato l’impegno dei governi Berlusconi nella lotta alla mafia, citando misure come la stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (41 bis) nel 2002, l’istituzione dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010 e l’introduzione del primo Codice antimafia nel 2011.

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Rimestando per quasi due ore in un bidone diaccuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte, utilizzando addirittura brani di puntate precedenti, e dando voce a personaggi più che screditati, ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre allacriminalità organizzata: vecchie un quarto di secolo e tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise dai Tribunali diPalermo, di Caltanissetta e diFirenze.

Come nel nulla non potrà che finire anche l’ultima di queste inchieste, assurdamente riaperta aFirenzemolti anni fa, dopo quattro successivearchiviazioni. Per mio padre parlano i fatti: Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila contro tutte le mafie. I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro esecutivo italiano può vantare: dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010, fino al primoCodice antimafianel 2011.

C’è comunque da sottolineare come Secondo la sentenza definitiva che ha condannato Marcello Dell’Utri a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, si afferma chiaramente l’esistenza di un “accordo” stipulato, grazie alla mediazione di Dell’Utri, tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Questo accordo, secondo i giudici, prevedeva anche l’assunzione di Vittorio Mangano, il cui ruolo sarebbe stato quello di garantire una presenza mafiosa all’interno della villa di Berlusconi ad Arcore.

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La puntata di Report ha suscitato reazioni anche nel panorama politico, con esponenti della maggioranza di governo che hanno espresso critiche simili a quelle di Marina Berlusconi. Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha difeso l’inchiesta, definendola “rigorosa” e basata su fatti documentati:

«Un’inchiesta rigorosa, di grande interesse pubblico che è stata seguita da punte di oltre 1,5 milioni di telespettatori basata su documenti e dichiarazioni vagliate dai magistrati. Si è dato conto delle novità emerse dalle perizie finanziarie economiche dalla Procura di Firenze dove Silvio Berlusconi era indagato e dove oggi è ancora indagato Marcello Dell’Utri. Si è data possibilità alla famiglia e a Dell’Utri di intervenire, in alternativa si è dato ampio spazio alle risposte dei legali nel corso dell’inchiesta e degli studi».

Report: oltre Marina Berlusconi, anche la destra difende il Cavaliere

«È gravissimo che ieri sera i telespettatori italiani del servizio pubblico siano stati sottoposti ad una sequela di vigliacche menzogne costruite per configurare un violento attacco politico di parte. Ancora una volta, la trasmissioneReportha assemblato una congerie di notizie false con l’ausilio di testimonianze anonime e strumentali interviste a dichiarati avversari politici per ledere politicamente la figura di Silvio Berlusconi, la sua storia imprenditoriale, familiare e politica», afferma il partito di Berlusconi.

Dalla Lega, invece, condannano: «Quanto andato in onda su Silvio Berlusconi ieri sera a Report è, a dir poco, indegno. Un servizio fazioso – tra l’altro con accuse trite e ritrite, smentite più volte – di cui, certamente, il servizio pubblico poteva fare a meno. Senza contare la canzonetta ironica montata sulle immagini del funerale del Cavaliere, ignorando del tutto il dovuto rispetto per i morti. Da rimanere, semplicemente, senza parole. Ci chiediamo se la dirigenza Rai non abbia nulla di dire a riguardo».

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Per Augusta Montaruli, capogruppo in Vigilanza, la trasmissione avrebbe «confermato la deriva ideologica di una trasmissione che dovrebbe fare giornalismo d’inchiesta». Il Movimento 5 Stelle invece difende Report: «Gli attacchi che vengono rivolti al giornalismo d’inchiesta indipendente, colpevole di fare il proprio lavoro, non fanno bene alla democrazia. Il fatto che tutto nasca da una presa di posizione di chi rappresenta la principale concorrente della Rai e figlia del promotore del famigerato ‘editto bulgarò, desta ancora maggiore preoccupazione», dice Barbara Floridia, presidente della Commissione Vigilanza sulla Rai.

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