Israele: vietato sventolare la bandiera palestinese in pubblico

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Il ministro della sicurezza nazionale dell’Israele ha ordinato alla polizia di bandire le bandiere palestinesi dai luoghi pubblici, sempre perché sono un paese democratico che è contro le discriminazioni. Eppure, questo è solo l’ultimo degli ordini di Itamar Ben-Gvir, esponente dell’estrema destra che ha preso la carica il mese scorso, per punire gli abitanti della Palestina solo per essere palestinesi. Il motivo? Mostrarla, è una «identificazione con il terrorismo». È curioso vedere come, le persone che vanno giustamente contro l’Iran e contro l’Afghanistan, giustificheranno invece Israele.

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Photograph: Jaafar Ashtiyeh/AFP/Getty Images

Qualche mese fa abbiamo parlato di come Israele terrorizzi gli studenti in possesso di libri di storia palestinese, come denunciato da diverse testate ma anche dal Comitato di Gerusalemme della Conferenza popolare per i palestinesi all’estero, che ha condannato tramite il Quds Press il curriculum israeliano distorto imposto agli studenti palestinesi nella Gerusalemme occupata, in seguito alla distribuzione di libri che includono false informazioni sulla Palestina e Israele presso le scuole Al Eman. Ma non solo questo!

Per conoscere le origini del conflitto Israelo-Palestinese, vi riporto a un nostro vecchio articolo, in cui, con l’aiuto di alcuni esperti di storia e geopolitica, e insieme ai video e alle immagini dei giorni contemporanei, cerchiamo di raccontare quello che una popolazione sta passando da tanto, troppo, tempo. Per la Palestina ci sono state delle persone che si sono schierate. C’è stata Bella Hadid, che è lei stessa palestinese, ma anche Emma Watson, che è persino stata attaccata e accusata di antisemitismo per la sua presa di posizione dall’ex ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon. Tuttavia, sono sempre pochi.

Tempo fa abbiamo acceso anche le luci sul razzismo da parte dei media, di come le guerre in paesi che non siano in Europa sia normale, di come esistano dei profughi di serie A e di serie B. Di come ogni giorno delle persone scappino dalla guerra, ma non facciano tanto scalpore mediatico o breccia nel cuore delle persone in quanto non sono, per citare il Vice Procuratore Capo dell’Ucraina, David Sakvarelidze, «persone europee con occhi blu e capelli biondi». E la presa di posizione (tra l’altro l’Ucraina ha votato a favore) di Italia e Usa ne è la testimonianza.

«L’attacco russo all’Ucraina è una violazione dell’ordine mondiale e Israele lo condannaIsraele ha conosciuto molte guerre. La guerra non è lo strumento per risolvere i conflitti», ha detto mesi fa il Ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid. Ha anche espresso il sostegno del governo «per l’integrità territoriale e la sovranità ucraina». Il premier invece: «Come tutti, preghiamo per la pace e la calma in Ucraina e speriamo ancora che il dialogo porti a una risoluzione. Questi sono momenti difficili e tragici, i nostri cuori sono con i civili che, senza colpa, si ritrovano in questa situazione». Ma in Palestina?

In Israele la bandiera della Palestina è bandita

«Oggi ho ordinato alla polizia israeliana di far rispettare il divieto di sventolare qualsiasi bandiera dell’OLP che mostri l’identificazione con un’organizzazione terroristica dalla sfera pubblica e di fermare qualsiasi istigazione contro lo Stato di Israele», ha annunciato Ben-Gvir su Twitter. Il nuovo governo di Benjamin Netanyahu ha continuato una politica anti-palestinese affinché il più alto organo giudiziario delle Nazioni Unite esprimesse la sua opinione sui 55 anni di occupazione militare israeliana della Cisgiordania.

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Abir Sultan/EPA-EFE/Shutterstock

«Non può essere che i trasgressori sventolino bandiere terroristiche, incitino e incoraggino il terrorismo», ha affermato domenica in una dichiarazione i ministro. Gli esperti dicono che è improbabile che il divieto di Ben Gvir regga al controllo legale. «Non è illegale» alzare la bandiera palestinese, ha detto l’avvocato israeliano Avigdor Feldman alla CNN, suggerendo che c’era un modo per far annullare l’ordine: «Qualcuno deve andare in tribunale per ottenere una dichiarazione che si tratta di un ordine illegale».

Sul The Guardian leggiamo che ha trattenuto quasi 40 milioni di dollari di entrate fiscali palestinesi e ha detto che avrebbe trasferito il denaro alle vittime di attacchi militanti palestinesi, privato i funzionari palestinesi dei privilegi VIP e persino interrotto una riunione di genitori palestinesi che discutevano dell’istruzione dei loro figli, sostenendo che è stato illegalmente finanziato dall’Autorità palestinese. Tuttavia, per la famiglia della giornalista palestinese l’FBI ha dovuto aprire un’indagine sull’uccisione per mano dell’esercito israeliano.

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E adesso sotto attacco è la bandiera palestinese rossa, verde e bianca, che porta un grande simbolismo nel conflitto israelo-palestinese. Non è tuttavia la prima volta: lo scorso maggio, la polizia antisommossa israeliana ha picchiato delle persone al funerale della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, che era stata colpita mentre copriva un raid militare nel campo profughi di Jenin. La polizia ha strappato le bandiere palestinesi dalle mani della gente e ha sparato granate assordanti per disperdere la folla.

In una dichiarazione rilasciata alla CNN lunedì, un portavoce della polizia ha affermato: «La decisione di rimuovere una bandiera si basa su vari fattori, tra cui la natura della bandiera, le circostanze in cui è stata issata e qualsiasi azione intrapresa in concomitanza con la sua Schermo. Questi fattori sono considerati alla luce della sicurezza pubblica e del potenziale per reati, come il sostegno a un’organizzazione terroristica». Secondo l’avvocatessa palestinese Dianna Buttu, «fanno questo per dare alla polizia mano libera per fare quello che vogliono», ha detto alla CNN.

«Sanno che non è legale fare questo tipo di cose, ma il punto è creare abbastanza misure repressive in modo che le persone rimangano in silenzio», aggiunge. L’ordine del ministro è arrivato comunque dopo che in una manifestazione dei palestinesi hanno sventolato la propria bandiera, etichettando il ministro Benjamin Netanyahu come “fascista“, sostenendo anche la convivenza tra palestinesi e israeliani. Chi sono davvero i terroristi?

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