Denise Pipitone: Italia Viva boicotta la commissione d’inchiesta

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Non ci sono davvero parole per esprimere il disprezzo nei confronti di persone che mettono sullo stesso piano le indagini sulla scomparsa di una bambina di 4 anni, Denise Pipitone, con delle fake news. Denise è stata rapita (non si è allontanata da sola, non ha deciso di farsi un giro, ma qualcuno quel primo settembre l’ha presa e l’ha allontanata da casa per più di 17 anni!), e merita giustizia. Non solo merita di essere ritrovata, ma merita giustizia e verità, quella che chi ci governa dovrebbe assicurare a tutti i cittadini. Ma evidentemente Italia Viva ha delle priorità.

Per carità, non siamo mica sorpresi. Italia Viva è quel partito che ha boicottato un decreto legge a cui loro stessi hanno contribuito alla stesura, è quel partito che ha un leader che prende soldi dall’Arabia Saudita, e già di per sé non dovrebbe essere possibile ricevere soldi da uno Stato, ma se poi quello stato uccide gli omosessuali (ma Renzi ha contribuito alle unioni civili, eh!) e i giornalisti, è anche peggio. Poi vabbè, aggiungiamo anche che ha fatto cadere il governo Conte bis in piena pandemia, e stendiamoci un velo pietoso.

Ma sapete qual è la cosa più disgustosa? Mettono una commissione sulle fake news davanti a Denise Pipitone, una ragazza rapita quando aveva 4 anni che dopo 17 anni non ha ancora ottenuto giustizia, ma poi hanno deciso di schierarsi con la destra di Salvini e di Meloni che durante tutte le sedute sul DDL Zan non hanno fatto altro che spargere fake news, tra teorie gender e genitore 1 e genitore 2 (potrebbe interessarvi: La verità su genitore 1 e genitore 2: ennesimo fail della destra). Ma un po’ di dignità?

In ogni caso, mie opinioni a parte che più che opinioni è vero e proprio disgusto, voglio ricordarvi che qualche settimana fa è stato pubblicato l’age progression di Denise Pipitone aggiornato al 2021, e potrebbe essere davvero utile per cercare l’oggi 21enne in quanto è diverso da come tutti ce la siamo sempre immaginata (molto simile alla mamma, invece nella locandina la vediamo anche molto simile al padre, Piero Pulizzi). Piera Maggio invita a condividerla quanto più possibile, senza ritagliarla o modificarla:

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Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

Le indagini sono state piene di depistaggi, di bugie, di cose che non tornano, di intercettazioni che non funzionano solo con le persone indagate e qualche mese fa durante una puntata di Chi l’ha visto ci abbiamo aggiunto anche la mafia. Ma la madre di Denise Pipitone, così come tantissime persone che da anni cercano giustizia, vorrebbero solo che la bambina tornasse finalmente fra le braccia della sua famiglia che, per tutti questi anni, non ha perso la speranza e continua ad aspettarla. Ogni giorno ci sembra di essere più vicini alla verità ma allo stesso tempo non ci vogliamo illudere, e quindi non ci resta che, ancora, inesorabilmente, aspettare.

Negli ultimi mesi abbiamo seguito con tanto interesse non solo le indagini riaperte di recente ma anche le vecchie intercettazioni che non sono minimamente state prese in considerazioni all’epoca dei fatti. Abbiamo visto come il signor Battista Della Chiave non è stato minimamente ascoltato, con un’interprete ancora troppo inesperta che non è riuscita a comprendere quello che l’uomo davvero volesse dire. Oggi Denise Pipitone non è ancora a casa, ma speriamo che questa sia solo una situazione temporanea. Intanto leggiamo le ultime dichiarazioni da chi non ha mai smesso di cercarla per un solo giorno.

Italia Viva contro la commissione su Denise Pipitone: che succede?

Durante la puntata di oggi di Ore 14, con Milo Infante, sono state rilasciate delle assurde notizie. Oggi in Commissione sarebbe dovuta arrivare la proposta di legge per la commissione d’inchiesta sul caso di Denise Pipitone, ma qualcosa è andato storto. «Ostruzionismo su Denise», scrive Piera Maggio sul suo profilo Facebook. «Pare che qualche gruppo politico, ostacoli l’intenzione di avviare a breve una commissione d’inchiesta su Denise. Vorremmo capire il perché non cercare di fare chiarezza su 17 anni di fallimento sul caso».

Aggiunge poi, in un altro post: «Esiste un ipotetico rapitore di bambini in giro per l’Italia è nessuno fa nulla? 17anni di misteri sul rapimento di Denise, ad oggi un nulla di fatto. NON È STATA RAPITA DAGLI ALIENI! A QUATTRO ANNI, NON HA DECISO DI ANDARE VIA DA CASA. “Via il nome Denise, dalla Commissione D’inchiesta” qualcuno lo ha sostituito. AL GRUPPO POLITICO CHE SI OSTINA, chiediamo cortesemente di riflettere e dare VOCE E VERITÀ A DENISE. Grazie». A cosa si riferisce la madre di Denise Pipitone? Si riferisce al fatto che lo Stato non è in grado a dare giustizia e verità a sua figlia.

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Soprattutto, però, si rivolge a un partito, al partito Italia Viva, al leader Matteo Renzi e ai due deputati, Marco di Maio e Catello Vitiello, che hanno deciso di andare contro a una bambina rapita da casa 17 anni fa. Che hanno deciso di sostenere le indagini svolte in modo indegno (e molte volte neanche per colpa loro, per carità, non vogliamo accusare nessuno). I deputati hanno deciso di ricattare. Denise Pipitone, una persona, per delle fake news.

«La proposta di commissione parla di “scomparsa di Denise”, poi qualcuno ha voluto correttamente dire “la scomparsa di Denise e degli altri bambini che mancano all’appello”, ma lasciando comunque “commissione su Denise”», ha detto Milo Infante in trasmissione. Continua poi affermando che si è arrivati a cancellare proprio il nome di Denise, «che è un simbolo. Se cancelli il nome, cancelli la commissione». Milo poi chiede perché cancellare il nome? Perché cancellare una bambina?

In studio si collega poi Igor Iezzi, Capogruppo Lega in Commissione Affari Costituzionali alla Camera (ma non è l’unica persona a lottare per la Commissione d’inchiesta su Denise Pipitone, bene o male tutti i partiti, escluso Italia Viva, stanno cercando di dare giustizia a una bambina). Racconta che sono stati presentati 20 emendamenti dal partito di Renzi, e lui è «rimasto stupito dal tono di questi emendamenti. Il problema è che posso capire l’esigenza di allargare il campo d’azione della commissione, partire da Denise Pipitone per poi allargare sul fenomeno».

«Non capisco oggettivamente, e spero che su questo chi ha proposto gli emendamenti voglia discutere, perché togliere il nome di Denise Pipitone, perché noi stiamo discutendo di quello. Il caso che scuote le coscienze dopo 17 anni è quello. Se dopo 17 anni ancora c’è questo sentimento di vicinanza al dolore della famiglia, se ancora ci sono domande, è necessario fare luce». Gli viene poi chiesto da Angelo Maria Perrino, direttore di Affaritaliani.it, «perché si sta cercando di diluire la commissione, sostanzialmente invalidandola?», e la risposta è assurda.

Iezzi risponde che il discorso è un altro, ovvero ci sarebbero altre commissioni ferme e quindi si usa Denise Pipitone per «aprire la necessità di fare altre commissioni». Insomma, uno scambio politico. Denise Pipitone viene scambiata con la commissione sulle fake news. Denise, una bambina, una persona, con uno obiettivo personale da parte di un partito che deve solo dare delle risposte. È davvero uno scandalo. Denise merita giustizia, e lo Stato italiano ha il dovere di dargliela.

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

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Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

Da quell’ottobre 2004, nonostante i tanti appelli della madre, i presunti avvistamenti (insieme anche a molte persone che pensano di essere la piccola siciliana, tra cui Olesya) che non hanno mai portato a nulla, la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, non ha mai perso le speranze, e noi ci auguriamo che prima o poi potrà abbracciare nuovamente sua figlia, e soprattutto avere la giustizia che merita.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

In data 2 dicembre 2021 si apre la Commissione d’Inchiesta per stabilire se le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone siano state o no compromesse.

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