Nella lotta alla mafia non dimenticatevi di Denise Pipitone

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Oggi è un giorno particolare. Oggi si parla di mafia un po’ in tutta Italia. Si parla delle persone, dai giudici ai bambini, che sono stati uccisi da persone vigliacche, dalla mafia, e tutti scrivono frasi commoventi in modo da sensibilizzare i propri lettori. Tuttavia, noi di Cup of Green Tea abbiamo scelto di parlare di un caso di cui si è tanto parlato negli ultimi mesi, ovvero quello di Denise Pipitone.

La mafia non è mai stata nominata nel processo, e questo bisogna dirlo, tuttavia da diverse testimonianze è emerso un possibile rapporto della famiglia Corona con Messina Denaro. Poi, ovviamente, Mazara del Vallo ha dimostrato tanta omertà nel corso degli anni, e l’omertà e la mafia spesso vanno di pari passo.

In questo articolo non vogliamo andare contro i Mazaresi, né contro delle persone nello specifico, esporremo semplicemente le notizie in base a quello che sappiamo e che è stato detto nelle diverse trasmissioni televisive. Sappiamo che a Mazara del Vallo ci sono anche delle brave persone che vorrebbero solo che Denise Pipitone ottenga la giustizia che merita, che possa ritornare a casa dopo 17 anni e che i colpevoli del rapimento possano marcire in galera come meritano, tuttavia è anche evidente che, soprattutto in quel primo Settembre 2004, l’omertà passeggiasse per le strade della città.

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Tribunale di Marsala

Le persone che hanno parlato, hanno parlato dopo 17 anni, e chissà, magari qualcuno parlerà ancora nei prossimi mesi o anni. Perché una persona non dovrebbe parlare? Ovviamente per paura, per omertà, per evitare di finire nei guai. Secondo l’Oxford Languages, l’omertà è una «forma di solidarietà tra consociati, volta alla copertura di condotte delittuose, spec. celando l’identità di chi ha commesso un reato o comunque tacendo circostanze utili alle indagini dell’autorità giudiziaria». E, siamo chiari, è impossibile che nessuno abbia visto qualcosa quel giorno, soprattutto considerando che era un giorno di mercato.

Tra l’altro, come non ricordare che quelle udienze sono state svolte nell’Aula Paolo Borsellino. In quell’aula in cui dovrebbe esserci solo rispetto, solo verità, e non omertà, sono state dette tante bugie che hanno portato, dopo 17 anni, a non avere ancora la verità sulla scomparsa di Denise Pipitone. Sono state nominate delle galline, gli alibi sono stati smentiti, eppure non è ancora stata fatta giustizia. Proprio oggi Piera Maggio ha voluto sottolineare che

«la Corte Di Cassazione, ha assolto Jessica Pulizzi “per insufficienza di prove”, però RICONOSCE il movente e lo ATTRIBUISCE anche alla madre Anna Corona. Se dobbiamo tener conto della sentenza della Suprema Corte, di cui ne siamo rispettosi, lo dobbiamo in tutto.

Gli atti della singola persona vanno letti non separatamente dal processo svolto, si deve tenere conto dello sviluppo avvenuto in dibattimento. Esempio: Gli alibi di Jessica Pulizzi, il 1 settembre 2004, durante il processo non hanno trovato riscontro. Dopo 17 anni, alcune persone centrali sul caso del rapimento di Denise, sono prossimi alla santificazione, solo perché alcuni hanno deciso così…

Piera Maggio, NON È la Corte di Cassazione. Dire quello che fa più comodo non è fare informazione tanto meno garantismo.

P.s. Anna Corona, NON HA subito nessun processo.Gaspare Ghaleb, è l’unico ad essere stato condannato per false dichiarazioni al P.M condanna poi andata in prescrizione.»

Cosa c’entra la mafia con il caso di Denise Pipitone?

Fatta questa premessa, quindi, arriviamo al dunque. Cosa c’entra la mafia con il caso di Denise Pipitone? Il legale di Piera Maggio, l’avv. Giacomo Frazzitta, in un’intervista dell’aprile 2021 affermò che «quando parliamo di mafia bisogna stare attenti perché questo procedimento non è mai passato alla Dda. Semmai si tratta di personalità che hanno orbitato e che hanno anche precedenti penali importanti e che hanno contribuito/lavorato a nascondere Denise Pipitone». Tuttavia, questo non ci vieta di ipotizzare o comunque riferire quello che più volte è stato detto.

Vi ricordiamo anche che il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social, ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

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Denise Pipitone

Le indagini sono state piene di depistaggi, di bugie, di cose che non tornano, di intercettazioni che non funzionano solo con le persone indagate e, due mesi fa, ci abbiamo aggiunto anche la mafia. Vediamo quindi quello che abbiamo scoperto grazie a Chi l’ha visto, uno dei programmi che più si è occupato, in modo oggettivo e senza intralciare in alcun modo le indagini, della scomparsa di Denise Pipitone. Nella puntata del 19 maggio abbiamo scoperto alcuni lati di Claudio Corona, fratello di Anna e zio di Jessica, che non avevamo mai visto.

Claudio Corona è il fratello di Anna Corona e sembrerebbe essere «protetto» dalle forze dell’ordine. A dichiararlo è una persona, che ovviamente ha preferito restare anonima (e questo ci fa solo pensare quanto la famiglia potrebbe essere pericolosa), che ha conosciuto Claudio Corona: «Quando andavamo a ballare c’erano spesso delle retate, in discoteche o per risse o per poliziotti in borghese che vedeva l’estasi che girava tanto, ma la maggior parte delle volte in un modo o in un altro Claudio, insieme alle persone con cui era, compreso me, ci faceva alzare e andavamo via prima dell’arrivo della polizia». La chiama “protezione vera e propria“, quella su Claudio Corona.

Ma poi… Ma poi ci fa venire i brividi, quando afferma che l’uomo ha un’amicizia, si frequenta, con personaggi mafiosi di un certo calibro, e poi cita Messina Denaro. Chi è Messina Denaro? Tutti conosciamo la storia di Giovanni Falcone. Lui era una delle persone inviate a Roma nel ’92 per uccidere lui e il ministro Martelli, ma non solo, faceva anche degli appostamenti nei confronti di Maurizio Costanzo. Uccise anche Vincenzo Milazzo e la moglie, incinta di tre mesi. Messina Denaro è un mafioso legato a Cosa nostra, uno dei latitanti più ricercati al mondo, e sentirlo nominare nel caso di Denise Pipitone ci fa rabbrividire.

Federica Sciarelli ha comunque sottolineato che i fatti sono da verificare, ma «lui ha voluto parlare e noi l’abbiamo ascoltato», e non abbiamo avuto ulteriori notizie sulla questione. Quest’anonimo continua raccontando dei rapporti di Claudio Corona con la sorella: dopo la scomparsa di Denise Pipitone sembrerebbe che i due facessero finta di aver litigato, ma poi, di nascosto, si incontravano (non si telefonavano perché sapevano di essere intercettati, sembrerebbe addirittura che lui avesse avuto una tecnologia che le individuava).

Proprio in uno di questi incontri, quest’anonimo ha sentito una cosa interessante, una discussione fra lui e la sorella, in cui Claudio diceva ad Anna di non infastidirlo, «ricordandole qualcosa che lui aveva fatto per lei». Cos’è che Claudio Corona ha fatto per Anna? Non sappiamo ovviamente se si riferisse a Denise Pipitone, ma è lecito avere dei dubbi, soprattutto considerando le indagini e tutte le intercettazioni.

Cosa c’è dietro il caso di Denise Pipitone? C’entra davvero la mafia o sono solo delle coincidenze? Ma, soprattutto, quando cadrà il velo di omertà che sembra proteggere i colpevoli del caso? Quando Mazara del Vallo deciderà di dare giustizia a una bambina di quattro anni che è stata tolta dall’affetto della sua famiglia? Quando Piera Maggio e la sua famiglia potranno avere la giustizia che meritano?

LA STORIA DI DENISE PIPITONE

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

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Denise Pipitone

Da quell’ottobre 2004, nonostante i tanti appelli della madre, i presunti avvistamenti (insieme anche a molte persone che pensano di essere la piccola siciliana, tra cui Olesya) che non hanno mai portato a nulla, la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, non ha mai perso le speranze, e noi ci auguriamo che prima o poi potrà abbracciare nuovamente sua figlia, e soprattutto avere la giustizia che merita.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

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