Tag: mafia

Con la morte di Matteo Messina Denaro non muore la mafia
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Con la morte di Matteo Messina Denaro non muore la mafia

Qualsiasi testata giornalistica oggi ha parlato della vita e della morte di Matteo Messina Denaro, latitante mafioso che ha ucciso e fatto soffrire fin troppe persone, e che all'inizio di quest'anno è stato arrestato dopo ben 30 anni, quando ormai era in fin di vita. Insomma, non è stato effettivamente arrestato Matteo Messina Denaro, boss mafioso, quando più un vecchio malato di cancro che sarebbe morto a distanza di pochi mesi. E così è stato. È stato ucciso da un tumore al colon al quarto stadio, mentre si trovava reparto per detenuti dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. E oggi tutti lo ricordano, non con commozione, ma con tanta rabbia. Matteo Messina Denaro Lo scorso 19 luglio luglio la corte d’assise d’appello di Caltanissetta ha confermato la condanna all’ergastolo per il...
Matteo Messina Denaro: la malattia e l’identità di Bonafede
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Matteo Messina Denaro: la malattia e l’identità di Bonafede

Il verbale di uno dei colloqui condotti dai procuratori antimafia di Palermo, Paolo Guido e Maurizio De Lucia, con il boss Matteo Messina Denaro è stato formalmente presentato, dopo che il mafioso è stato catturato il 16 gennaio 2023, ponendo fine a una latitanza di tre decenni. Il boss ha acconsentito a rispondere alle domande dei procuratori, ma ha fatto chiaramente presente un principio guida: «Vi saranno argomenti a cui darò risposta, spiegando le ragioni della mia risposta, e argomenti a cui risponderò e illustrerò le motivazioni per cui ho scelto di non rispondere». Lo scorso 19 luglio luglio la corte d’assise d’appello di Caltanissetta ha confermato la condanna all'ergastolo per il boss mafioso, che ha scelto di non partecipare all’udienza tramite videocollegamento. Matteo M...
Confermato l’ergastolo per Matteo Messina Denaro
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Confermato l’ergastolo per Matteo Messina Denaro

I giudici della corte d'assise d'appello di Caltanissetta, che hanno processato il capomafia Matteo Messina Denaro per le stragi che hanno causato la morte dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, si sono riuniti stamattina in camera di consiglio per pronunciare la sentenza. Nel primo grado di giudizio, il capo della mafia è stato condannato all'ergastolo. Nonostante sia detenuto nel regime di isolamento 41 bis nel carcere de L'Aquila, il boss ha ancora una volta scelto di non partecipare all'udienza tramite videocollegamento. Gli avvocati dell'accusa sono Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono. Diamo questa notizia proprio oggi, a distanza di 31 anni dalla strage che ha ucciso Paolo Borsellino, un uomo consapevole del destino che lo attendeva, o meglio, che non lo ...
Le citazioni di Paolo Borsellino da tenere sempre a mente
Curiosità

Le citazioni di Paolo Borsellino da tenere sempre a mente

Viviamo in un'epoca in cui molti hanno scelto di dimenticare le stragi mafiose e che in genere si ostinano a pensare che la mafia non esista più, che con l'arresto di Matteo Messina Denaro dopo ben 30 anni di latitanza, si sia ufficialmente chiuso un capitolo della storia italiana. Alcuni arrivano a romanticizzare i mafiosi grazie a film come 365 giorni che sono un insulto e uno sputo in faccia per tutte le vittime, fra cui c'è anche Paolo Borsellino, ucciso 31 anni fa dalla stessa mafia che oggi viene tanto immaginata dagli americani principalmente come qualcosa di romantico, di protettivo, di lussuoso. E per questo oggi ricordiamo alcune delle parole più belle dette da Paolo Borsellino. Potrebbe interessarvi: In memoria di Paolo Borsellino, quali film sulla mafia vedere Paolo Bors...
Ecomafia: la denuncia di Legambiente sui reati ambientali mafiosi
Curiosità

Ecomafia: la denuncia di Legambiente sui reati ambientali mafiosi

È stato pubblicato nella giornata di ieri il Rapporto Ecomafia, dedicato a Giovanni Falcone proprio come quello che era stato pubblicato vent'anni fa, nel 2003. Il rapporto viene pubblicato annualmente dal 1994, con la collaborazione delle forse dell'ordine, e quest'anno evidenzia come i reati contro l'ambiente di stampo mafioso siano 30.686, quindi con una lievissima crescita rispetto al 2021 (+0,3%), con una media di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora. Eppure in Italia si pensa ad altro, in Italia si pensa a condannare gli attivisti dell'ambiente. Il rapporto inizia con una citazione di Giovanni Falcone del libro "Cose di cosa nostra", scritto in collaborazione con la giornalista Marcelle Padovani nel 1991. In questa descrizione, scrive Legambiente, Falcone descrive alla giornalist...
I Cento Passi di Peppino Impastato
Opinioni attuali

I Cento Passi di Peppino Impastato

45 anni sono passati da quando Peppino Impastato è stato ucciso dalla mafia. Da quando è diventato un personaggio così scomodo, che aveva la forza e il coraggio di urlare anche a costo della sua stessa vita. Ma ancora oggi il suo personaggio resta un mito e soprattutto un punto di riferimento per chi lotta contro la mafia ancora nel 2023, per chi non si è semplicemente bevuto l'arresto di Matteo Messina Denaro quando è praticamente in punto di morte, ma si è domandato: perché ci sono voluti così tanti anni per arrestare un uomo che è letteralmente rimasto nella città in cui viveva? Nonostante si parli meno frequentemente di mafia oggi, non si può presumere che essa non sia più attiva. La commissione antimafia afferma che la presenza di Cosa Nostra rimane forte in ogni provincia sic...
Messina Denaro: “non morirò di tumore, mi ucciderò a casa”
News dal mondo

Messina Denaro: “non morirò di tumore, mi ucciderò a casa”

«Non morirò di tumore, appena non ce la faccio più mi ucciderò a casa e mi troverai tu. Ti dirò quando arriverà il momento», ha scritto in uno dei pizzini indirizzati alla sorella Rosalia, detta Rosetta, Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso gennaio dopo trent'anni di latitanza. Il mafioso si trovava in una clinica privata, La Maddalena di Palermo, e si stava curando in day hospital da più di un anno per un tumore. Insieme a lui, è stata arrestata anche la sorella per associazione mafiosa. Matteo Messina Denaro è stato arrestato (senza opporsi all’arresto) mentre stava facendo dei controlli in una clinica privata di Palermo. Il comandante del Ros dei carabinieri Pasquale Angelosanto dopo l’arresto ha aggiunto che il mafioso doveva sottoporsi a delle terapie. Alla clinica era ...
Messina Denaro: l’appello della madre di Denise Pipitone per chiedere della figlia
News dal mondo

Messina Denaro: l’appello della madre di Denise Pipitone per chiedere della figlia

Non perde mai le speranze Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, rapita da Mazara del Vallo ormai 18 anni fa: oggi è infatti stata data la notizia dell'arresto di Matteo Messina Denaro, uno dei boss mafiosi più importanti, latitante da 30 anni e che gestiva proprio la zona tra Castelvetrano, Marsala e Trapani, quindi la zona in cui la piccola Denise è sparita. Per questo motivo, Piera Maggio fa un ulteriore appello alla polizia e alla magistratura: che venga chiesto al mafioso se sa che fine abbia fatto sua figlia. Tuttavia, vi ricordiamo che non è la prima volta che sentiamo il cognome di Messina Denaro nel corso della storia di Denise Pipitone. Prima di parlarvi dell'appello di Piera Maggio, facciamo un brevissimo recap: qualche mese fa è stato pubblicato l’age progression di Denise...
In memoria di Paolo Borsellino, quali film sulla mafia vedere
Nerd stuff, Opinioni attuali

In memoria di Paolo Borsellino, quali film sulla mafia vedere

E sono 30. Trent'anni da uno dei periodi più bui della storia dell'Italia, in cui il giudice Paolo Borsellino è stato ucciso dalla mafia. E oggi viviamo in un'epoca in cui i non italiani si permettono persino di romantizzare il fenomeno mafioso con film come 365 giorni. Leggere di americane che vogliono il loro "sicilian mafia boy", mentre noi italiani ricordiamo tutte le vittime con l'amaro in bocca, è una situazione che fa vomitare. Per questo oggi, in questo giorno tanto importante, vogliamo consigliare dei film sulla mafia che potrebbero aiutarvi a comprendere. Comprendere cosa? Comprendere il problema mafioso, comprendere il coraggio delle vittime di mafia, comprendere quelle persone che sono andate incontro alla morte pur di non abbassare la testa, pur di non consegnare l'Ita...
‘Ndrangheta: 77 arresti fra Lazio e Calabria
News dal mondo

‘Ndrangheta: 77 arresti fra Lazio e Calabria

Solo ieri abbiamo commemorato il 44esimo anniversario dall'omicidio per mano della mafia di Peppino Impastato, giovane che non ha abbassato la testa e ha urlato contro la criminalità organizzata, e oggi ci troviamo a parlare di come la 'ndrangheta sia arrivata persino nella capitale italiana, nella bella e romantica Roma. L'inchiesta "Propaggine" ha portato a due ordinanze di custodia cautelare emesse dai gip su richiesta delle Dda di Roma e di Reggio Calabria. Fa quasi paura scriverlo, perché ci fa rendere conto di come la mafia calabrese, la 'ndrangheta, sia riuscita ad arrivare persino a Roma. È infatti la prima volta che sentiamo parlare di questa filiale criminale nella capitale, e questo può solo farci comprendere che, sebbene non sentiamo più parlare tanto di mafia, sebbene ...
Peppino Impastato: 44 anni fa veniva ucciso dalla mafia
Curiosità

Peppino Impastato: 44 anni fa veniva ucciso dalla mafia

In un'epoca in cui la piattaforma di streaming più popolare fra i giovani decide di portare sullo schermo un contenuto come 365 giorni, in cui la mafia italiana (e in particolare quella siciliana) viene romanticizzata al punto che le americane vorrebbero un "sicilian mafia boy", la storia di Peppino Impastato andrebbe insegnata a scuola per far sì che nessuno pensi che la mafia sia una cosa buona, sexy e protettiva. Quarantaquattro anni fa Peppino Impastato veniva ucciso perché aveva deciso di non stare in silenzio, di «scrivere che la mafia è una montagna di merda». «Poteva come tanti scegliere e partite, invece lui decise di restare. Gli amici, la politica, la lotta del partito... Alle elezioni si era candidato. Diceva da vicino li avrebbe controllati, ma poi non ebbe tempo, perc...
365 giorni: adesso, recensione del film erotico Netflix
Nerd stuff

365 giorni: adesso, recensione del film erotico Netflix

Quando ho detto che la recensione di Élite era la mia prima negativa, non immaginavo che sarebbe arrivata poco dopo anche la seconda. Ebbene, oggi ho deciso di vedere 365 giorni: adesso, secondo film di 365 giorni, film polacco con protagonista una coppia formata da una lei polacca e un lui italiano, interpretato dal tanto amato Michele Morrone. In più occasioni ho criticato il primo film, in quanto romanticizza la mafia italiana in un modo disgustoso, ma credetemi che il secondo è anche più disgustoso. 365 giorni: adesso Per chi fosse qui per curiosità solo perché ha sentito parlare di 365 giorni, facciamo un passo indietro. Il primo film parla di Laura, una giovane donna polacca, che viene improvvisamente rapita da Massimo, membro di una famiglia siciliana affiliata alla...
Berlusconi al Quirinale: come passare dal simbolo di lotta alla mafia, a un finanziatore di Cosa Nostra
Opinioni attuali

Berlusconi al Quirinale: come passare dal simbolo di lotta alla mafia, a un finanziatore di Cosa Nostra

Quando ieri mi sono svegliata e ho letto: «Centrodestra candida Berlusconi come Presidente della Repubblica», la prima cosa che ho pensato è stata che non poteva essere vero. Poi, però, ho ricordato il livello di politici di cui l'Italia sta godendo in questi anni, e mi sono resa conto che in realtà non sono minimamente stupita. La seconda cosa che ho invece pensato, è che se Berlusconi vuole, ci riesce, considerando tutto il potere che possiede, non prendiamoci in giro. Il terzo pensiero, invece, è stato un'oscillare fra non tornare mai più in Italia e tornarci solo per manifestare. Ah, Italia Italia. I Pinguini Tattici Nucleari cantano «Italia Italia che sei meno scontata di una condanna di Berlusconi, e che i tuoi figli sono così viziati che non sognano altro di levarsi dai coglioni...
Denise Pipitone: l’intercettazione di Anna Corona ci mette i brividi
News dal mondo

Denise Pipitone: l’intercettazione di Anna Corona ci mette i brividi

Ci mette tanta rabbia l'intercettazione ad Anna Corona mentre parla con la madre e con la figlia Alice. Ci mette rabbia perché di intercettazioni ce ne sono stante tante e tante sarebbero potute essere decisive per scoprire la verità su Denise Pipitone, eppure nessuna è stata mai presa in considerazione e anche con delle scusanti che ci hanno fatto mettere le mani nei capelli. L'intercettazione di cui parliamo oggi, però, è molto recente e risale al mese di maggio 2021, e l'avvocato Frazzitta la userà per non far archiviare, ancora una volta, il caso. Che amarezza. Prima di parlare delle intercettazioni, voglio ricordarvi che qualche giorno fa è stato pubblicato l'age progression di Denise Pipitone aggiornato al 2021, e potrebbe essere davvero utile per cercare l'oggi 21enne in quanto ...
Denise Pipitone: tra le intercettazioni considerate sempre inattendibili e la situazione di “Asparino”
News dal mondo

Denise Pipitone: tra le intercettazioni considerate sempre inattendibili e la situazione di “Asparino”

Il caso di Denise Pipitone continua a far domandare alle persone cosa la procura di Marsala si aspetti per trovare dei colpevoli. Ma soprattutto fa domandare per quale motivo le intercettazioni all'avv. Frazzitta o alla famiglia di Denise siano tutte ben udibili, mentre quelle alla famiglia di Anna Corona sono molto disturbate e soprattutto tutte considerate inattendibili. Cosa bisogna sentire in un'intercettazione per far sì che sia considerata attendibile? Nome e cognome? Perché quel «Asparino» sembra chiaro a tutti, tranne a chi di competenza. Denise Pipitone Abbiamo visto la scorsa settimana come il caso di Denise Pipitone, bambina rapita 17 anni fa nell'indifferenza comune, rischi di essere archiviato ancora una volta per mancanza di prove, sebbene, come ai tempi, ci fossero d...
Denise Pipitone: a 17 anni dal suo rapimento
Curiosità, News dal mondo

Denise Pipitone: a 17 anni dal suo rapimento

Avremmo tanto voluto scrivere: Denise Pipitone, dopo 17 anni, è finalmente a casa. Avremmo voluto scrivere che la legge e le forze dell'ordine italiane sono riuscite a riportare a casa la piccola, ormai grande, Denise. Avremmo voluto scrivere che la giustizia ha fatto il suo corso, e i colpevoli marciranno in galera fino alla fine dei loro giorni. Avremmo voluto scrivere che le tante iniziative, che gli appelli di Piera Maggio, che il suo non arrendersi mai, sono valsi la pena. E invece, purtroppo, dovremo scrivere che oggi sono 17 anni da quando Denise Pipitone è stata rapita da Mazara Del Vallo, sparendo nel nulla per 17, lunghissimi, anni. Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca...
Mauro Maniglio, in memoria di una vittima innocente della mafia
Curiosità, Opinioni attuali

Mauro Maniglio, in memoria di una vittima innocente della mafia

Quando gli americani romanticizzano la mafia a causa di 365 giorni, noi italiani ci arrabbiamo. Ci arrabbiamo perché la mafia non ha nulla di romantico al suo interno. Perché a perdere la vita sono sempre delle persone innocenti, senza pietà per nessuno. È quello successo a Mauro Maniglio, 18enne brindisino che si è trovato nel luogo sbagliato al momento sbagliato, morto per errore a causa della Sacra Corona Unita, e il cui nome resta impresso nelle nostre menti come negli elenchi delle troppe persone vittime di mafia. Noi che viviamo in Italia sappiamo che, purtroppo, la mafia è un problema grave e serio, sono morte tantissime persone anche solo per aver provato a parlare, altri sono morti perché parenti delle persone sbagliate. All’estero, però, la nostra mafia è vista come...
La Lega e la mafia: a Latina si vuole sostituire Falcone e Borsellino con Mussolini, a Foggia il comune è sciolto per mafia
News dal mondo

La Lega e la mafia: a Latina si vuole sostituire Falcone e Borsellino con Mussolini, a Foggia il comune è sciolto per mafia

Quando pensi «non può andare peggio di così», «non può cadere più in basso», Matteo Salvini e la Lega le prendono come una sfida. Perché continuano a cadere sempre più in basso, a dimostrare che possono sempre essere delle persone peggiori di quel che son state ieri. Le notizie delle ultime ore riguardano il sottosegretario Durigon, leghista, che vuole che «il parco torni a chiamarsi Mussolini» e il comune di Foggia, leghista, che è stato sciolto per mafia. Sapete cosa hanno in comune queste due notizie? Entrambe riguardano la Lega e da nessuna delle due Salvini ha preso le distanze. Durigon e Matteo Salvini Si è dato alla cronaca sportiva in questi ultimi giorni Matteo Salvini, con persino un tweet fissato sul suo profilo in cui vediamo la staffetta d'oro 4x100. Tuttavia, sebbene ...
Nella lotta alla mafia non dimenticatevi di Denise Pipitone
Opinioni attuali

Nella lotta alla mafia non dimenticatevi di Denise Pipitone

Oggi è un giorno particolare. Oggi si parla di mafia un po' in tutta Italia. Si parla delle persone, dai giudici ai bambini, che sono stati uccisi da persone vigliacche, dalla mafia, e tutti scrivono frasi commoventi in modo da sensibilizzare i propri lettori. Tuttavia, noi di Cup of Green Tea abbiamo scelto di parlare di un caso di cui si è tanto parlato negli ultimi mesi, ovvero quello di Denise Pipitone. La mafia non è mai stata nominata nel processo, e questo bisogna dirlo, tuttavia da diverse testimonianze è emerso un possibile rapporto della famiglia Corona con Messina Denaro. Poi, ovviamente, Mazara del Vallo ha dimostrato tanta omertà nel corso degli anni, e l'omertà e la mafia spesso vanno di pari passo. In questo articolo non vogliamo andare contro i Mazaresi, né contro d...
Paolo Borsellino: il programma di oggi per ricordare il giudice ucciso dalla mafia
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Paolo Borsellino: il programma di oggi per ricordare il giudice ucciso dalla mafia

Sono passati 29 anni da quel 19 luglio 1992, da quando fu consumata la strage di Via D'Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino, con la sua scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. Emanuela Loi, in particolare, è stata la prima donna a far parte di una scorta, e anche a cadere in servizio. Aveva solo 24 anni. Unico sopravvissuto e primo testimone fu Antonio Vullo, uomo della scorta che, al momento dell'esplosione, stava parcheggiando. Paolo Borsellino lo sapeva. Erano passati 57 giorni dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro; erano passati 57 giorni e Paolo Borsellino ripeteva sp...