Non perde mai le speranze Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, rapita da Mazara del Vallo ormai 18 anni fa: oggi è infatti stata data la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro, uno dei boss mafiosi più importanti, latitante da 30 anni e che gestiva proprio la zona tra Castelvetrano, Marsala e Trapani, quindi la zona in cui la piccola Denise è sparita. Per questo motivo, Piera Maggio fa un ulteriore appello alla polizia e alla magistratura: che venga chiesto al mafioso se sa che fine abbia fatto sua figlia. Tuttavia, vi ricordiamo che non è la prima volta che sentiamo il cognome di Messina Denaro nel corso della storia di Denise Pipitone.
Prima di parlarvi dell’appello di Piera Maggio, facciamo un brevissimo recap: qualche mese fa è stato pubblicato l’age progression di Denise Pipitone aggiornato al 2021, e potrebbe essere davvero utile per cercare l’oggi 21enne in quanto è diverso da come tutti ce la siamo sempre immaginata (molto simile alla mamma, invece nella locandina la vediamo anche molto simile al padre, Piero Pulizzi). Piera Maggio invita a condividerla quanto più possibile, senza ritagliarla o modificarla:
Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.
Le indagini sul caso di Denise Pipitone sono state piene di depistaggi, di bugie, di cose che non tornano, di intercettazioni che non funzionano solo con le persone indagate e qualche mese fa durante una puntata di Chi l’ha visto ci abbiamo aggiunto anche la mafia. Ma la madre di Denise Pipitone, così come tantissime persone che da anni cercano giustizia, vorrebbero solo che la bambina tornasse finalmente fra le braccia della sua famiglia che, per tutti questi anni, non ha perso la speranza e continua ad aspettarla.
Che rapporto c’è fra Denise Pipitone e Matteo Messina Denaro?
Perché Matteo Messina Denaro dovrebbe sapere dove si trova oggi Denise Pipitone? Principalmente perché è un mafioso siciliano che gestiva il triangolo tra Castelvetrano, Marsala e Trapani, quindi la zona vicina a Mazara del Vallo, da cui è scomparsa la bambina diciotto anni fa, e quindi non è improbabile che possa sapere quel che è successo quel lontano primo settembre 2004. D’altronde, in quanto boss mafioso, sapeva tutto quello che accadeva in quelle zone, e su questo si basa l’appello di Piera Maggio e Pietro Pulizzi. Ma non solo.
Quello che scriveremo adesso non è nulla di accertato, si basa tutto su una testimonianza anonima durante una puntata di Chi l’ha visto (del 19 maggio), in cui si parla di Claudio Corona, fratello di Anna e zio di Jessica e del suo rapporto con Matteo Messina Denaro. «Quando andavamo a ballare c’erano spesso delle retate, in discoteche o per risse o per poliziotti in borghese che vedeva l’estasi che girava tanto, ma la maggior parte delle volte in un modo o in un altro Claudio, insieme alle persone con cui era, compreso me, ci faceva alzare e andavamo via prima dell’arrivo della polizia». La chiama “protezione vera e propria“, quella su Claudio Corona.
Continuando, poi, cita proprio Matteo Messina Denaro, mafioso legato a Cosa nostra. Il testimone avrebbe lavorato con loro. «Lavoro sporco, non lavoro pulito. A Mazara del Vallo quasi tutte le persone li temono. Avendo traffici illeciti, queste persone si difendono tra di loro», mettendo in mezzo anche il clan di Fabrizio Messina Denaro. «Aveva il rispetto e la frequentazione con personaggi malavitosi di un certo calibro», afferma.
A parte questa testimonianza anonima non verificata (che noi sappiamo!), il legale di Piera Maggio, l’avv. Giacomo Frazzitta, in un’intervista dell’aprile 2021 affermò che «quando parliamo di mafia bisogna stare attenti perché questo procedimento non è mai passato alla Dda. Semmai si tratta di personalità che hanno orbitato e che hanno anche precedenti penali importanti e che hanno contribuito/lavorato a nascondere Denise Pipitone». Ma ciò non toglie che Matteo Messina Denaro possa sapere davvero quello che è successo alla bambina.
«Chiediamo allo Stato italiano, ai magistrati che se ne prenderanno carico. Dopo tutti gli accertamenti e le doverose domande di rito al boss Matteo Messina Denaro, qualcuno cortesemente chieda al boss, se in qualche modo ha avuto notizie sul sequestro di nostra figlia Denise? Grazie», scrive Piera Maggio su Facebook. Un appello importante, soprattutto considerando quanto sembra che all’Italia non importi minimamente di una bambina rapita (non allontanata, rapita!) diciotto anni fa, con dei rapitori che sono ancora a piede libero. Forse la magistratura vuole aspettare trent’anni anche per questo caso?
🟥 "CHIEDETE AL BOSS MATTEO MESSINA DENARO SE SA DOV'È NOSTRA FIGLIA DENISE"
— Piera Maggio – MISSING DENISE PIPITONE 💖 (@MissingDeniseMp) January 16, 2023
Grazie
Pietro Pulizzi & Piera Maggio
16/01/2023https://t.co/Unzk1MpZrK#MissingDenise #CerchiamoDenise #DenisePipitone #Sicilia #Italia#MatteoMessinaDenaro #MazaraDelVallo #VeritàPerDenise pic.twitter.com/ZuI6MFWPvi
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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