Oltre la rivalità, oltre la pista. Charles Leclerc e Sebastian Vettel sono il presente e il passato di un Cavallino rampante che nella categoria regina non ha ancora ripreso a correre. Il sogno però è sempre più vivido, e il loro rapporto è una testimonianza indelebile di quanto la Rossa sappia anche unire, non solo dividere.
Charles Leclerc e Sebastian Vettel, un rapporto speciale
La Ferrari è stato il loro sogno fin da quando erano bambini. Una generazione di piloti a dividerli, Charles Leclerc e Sebastian Vettel hanno condiviso molto più di un colore. Un colore che calza a pennello al primo, e che brillava con il secondo. Un colore che quasi tutta l’Italia vorrebbe rivedere sul gradino più alto del podio.
Le loro storie ormai le conosciamo a memoria. Charles è l’orgoglio di Monaco, questo week-end correrà tra le strade della sua casa. Ha una promessa da mantenere: riportare il titolo mondiale a Maranello, che manca da quell’ormai lontano 2008. Kimi Raikkonen è ancora l’ultimo campione del mondo laureatosi con la Rossa. Neanche Sebastian ci è riuscito, nonostante l’impresa sfiorata più volte. Il rivale di una vita Lewis Hamilton, rimasto uno dei suoi più cari colleghi, ha dominato l’albo d’oro della F1 fino all’arrivo di Max Verstappen.
Sebastian condivideva lo stesso sogno di Charles. Lui che aveva visto con i suoi occhi il mito di Michael Schumacher al volante di una Ferrari. Michael sarà per sempre il suo eroe, ma è anche suo amico, ed è stato suo grande mentore. Lo stesso ha provato ad essere per Mick, il figlio di Schumi, ma questa indole l’abbiamo vista anche nei confronti di tanti giovani piloti.
Primo fra tutti proprio Charles. Si è guadagnato troppo presto la nomea de Il Predestinato, quando il suo destino tarda ancora a compiersi. L’attesa pare interminabile, mentre si riversano tutte le aspettative sul 2026. Charles però continua a crederci, e la Ferrari con lui.
Anche Sebastian ci crede in Charles. Vuole credere anche nella ripresa del Cavallino, ma ha perso un poco di quella speranza dopo l’addio a Maranello, e l’inaffidabilità di un team che ha avuto l’onore di conoscere bene. In Charles no, in Charles quella speranza è ancora ardente.
Una frase iconica, un augurio speciale, cristallizza la fine dei loro anni da compagni di scuderia. Anni complicati, visti i numerosi screzi sull’asfalto, gli incidenti che hanno fatto male anche ai Tifosi. La scrive Vettel sul casco che consegnerà a Leclerc, una dedica a cui il pilota monegasco vacillerà a tener fede: “Per Charles, sei il pilota più talentuoso che abbia incontrato nei miei 15 anni in Formula 1. Non sprecarlo, ma assicurati che qualunque cosa farai sarai sempre felice e sorriderai. Grazie di tutto“.
Parole forti, da un quattro volte campione del mondo che ha già dimostrato il suo valore. E che continua a farlo, portando avanti le sue lotte e rendendo la massima categoria il suo campo d’esposizione preferito. In ricordo di Ayrton Senna è sceso in pista all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, alla guida della McLaren MP4/8.
Charles vuole quel titolo, ma lo vuole con la Ferrari. Un’intera vita votata alla Rossa, dopo la bugia bianca somministrata al padre prima della sua morte, per renderlo fiero di essere tra le fila del Cavallino, e dopo la perdita di Jules Bianchi, il suo padrino, e Anthoine Hubert, suo caro amico, proprio nel loro habitat naturale, la pista.
Eppure Charles si è asciugato le lacrime e ha continuato a correre. Il giorno seguente alla morte di Anthoine, conquista la sua prima vittoria nella massima categoria, così come appena quattro giorni dopo la scomparsa del padre era salito sul gradino più alto del podio in occasione del il Gran Premio d’Azerbaijan di Formula 2.
Anche Sebastian desiderava il quinto successo, ma è rincasato solo con tanta delusione. Il divorzio repentino con la Ferrari e gli anni di magra in Aston Martin non hanno però assopito l’amore per il mondo delle corse. Neanche l’orgoglio di vedere i primi segnali di miglioramento, si vuole sperare, nella scuderia che più di tutte ha scritto la storia della Formula 1.
“Grazie Seb“, scrisse Charles nel 2020 sul casco che regalò al campione del mondo. Quelle stesse parole, in tedesco, le pronunciammo tutti due anni dopo. Perché Seb è il pilota del “io non ce l’ho fatta ad avere una strada col mio nome a Maranello. Ma ora che non ci sono, assicurati di averne una con il tuo“.
Per Sebastian, Charles ha “qualcosa di speciale” e il sentimento è condiviso da tutti i Tifosi della Rossa. Forse troppo, oserei commentare, nel momento in cui si rammenta che la scuderia ha anche un altro pilota. Ma la storia de Il Predestinato troverà la sua strada, e magari anche Seb tornerà ad accompagnarlo. Si sogna Le Mans, si sogna di nuovo un posto nel Circus, si sogna come loro due hanno sempre fatto.
Giulia, Giu per chiunque. 20 anni. Studentessa di lettere e fonte di stress a tempo pieno. Mi diletto nello scrivere di ogni (ma soprattutto di F1) e amo imparare. Instagram: @ xoxgiu