Tag: islamofobia

Ennesimo attacco islamofobico in Francia
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Ennesimo attacco islamofobico in Francia

Ormai non è più una novità, ma è comunque rammaricante e angosciante: in Francia le ragazze musulmane non possono indossare l'abaya, un lungo indumento simile a una tunica spesso indossato dalle donne musulmane, che però è molto simile ai vestiti lunghi venduti dalla stessa Zara. Ben 67 ragazze sono state cacciate da scuola perché si sono rifiutate di togliersi l'abaya. La settimana scorsa il ministro dell'Istruzione Gabriel Attal ha annunciato il divieto dell'abaya nelle scuole, ma non chiedetegli il motivo perché non saprà rispondervi. Ma io sì: è semplicemente islamofobia. Stephane Mahe/Reuters È un Paese islamofobico. Due anni fa in Francia è passata la proposta di legge che vieta alle donne minori di 18 anni di indossare l'hijab o qualsiasi segno religioso, incluso il burkini n...
L’Italia non è una dittatura, ma la leghista Cisint forse non lo sa
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L’Italia non è una dittatura, ma la leghista Cisint forse non lo sa

Islamofobia a Monfalcone: la sindaca, la leghista Anna Maria Cisint, ha avuto il coraggio di lamentarsi delle persone che indossano il costume che vogliono a mare. O meglio, ha piagnucolato contro gli "stranieri musulmani" che fanno il bagno in acqua "con i loro vestiti". Secondo la sindaca, «chi viene da realtà diverse dalla nostra ha l’obbligo di rispettare le regole e i costumi che vigono nel contesto italiano e locale». Capito, capito. Quindi stiamo dicendo che in Iran si fa bene a costringere le donne a coprirsi obbligatoriamente con il velo? Perché alla fine sono le regole e i costumi, giusto? Ma la sindaca sa cosa sia la libertà? Posso dire che c'è un terribile aumento di islamofobia in Italia in questo periodo? Penso alla festa in piscina muslim friendly che la Lega ha cerc...
Il pool party con le donne musulmane si farà… E anche con una grande pubblicità!
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Il pool party con le donne musulmane si farà… E anche con una grande pubblicità!

In Italia, ma oserei dire anche in tutta Europa, c'è un grave problema di islamofobia, e non è assolutamente una novità. Ma quello che è successo nel cosiddetto caso della festa in piscina per sole donne e quindi muslim friendly, ha dello sconcertante. Dei ministri che letteralmente nel periodo storico che stiamo vivendo pensano a far cancellare una festa privata in cui le donne semplicemente avrebbero potuto divertirsi e rilassarsi, proprio come hanno fatto determinati ministri il luoghi come il Papeete. Facciamo un passo indietro. Il Bahja pool party si sarebbe dovuto svolgere a Limbiate, provincia di Monza e Brianza, questo sabato 8 luglio, con delle determinate regole. Ad esempio, niente foto e video, alcuna presenza di telecamere e, ovviamente, dedicato solo alle donne. Ma non...
Papa Francesco: “La libertà di espressione non dovrebbe mai essere usata come scusa per offendere gli altri”
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Papa Francesco: “La libertà di espressione non dovrebbe mai essere usata come scusa per offendere gli altri”

Papa Francesco ha detto in un'intervista con il direttore del giornale emiratino Al Ittihad, Hamad Al Kaabi che sarà pubblicato nella giornata di oggi, di essere "indignato" e "disgustato" dal rogo del Corano che c'è stato in Svezia. Il ministro degli esteri svedese, Tobias Billstrom, ha spiegato che Stoccolma non sostiene la distruzione delle scritture sacre musulmane, sottolineando anche l'importanza della libertà di espressione. La Turchia di Erdogan si è chiaramente detta indignata dall'azione. Ci si indegna per le azioni della Svezia, perché non è la prima volta che si parla di manifestazioni anti-islamiche in quel territorio. Ad esempio, ad aprile dello scorso anno diverse città sono state colpite dall'islamofobia di Rasmus Paludan, leader danese dell’ultradestra che nel 2017...
Qaher Harhash, modello palestinese, attaccato dalla responsabile del design di Zara con commenti islamofobi
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Qaher Harhash, modello palestinese, attaccato dalla responsabile del design di Zara con commenti islamofobi

Sebbene in Italia alla notizia non sia stato dato tanto rilievo, è importante parlare di come Qaher Harhash, modello palestinese di Gerusalemme Est, sia stato pesantemente attaccato dalla responsabile del design di Zara, Vanessa Perilman, dopo aver condiviso dei contenuti sul suo profilo pro-Palestina. La donna si è scatenata con insulti arabofobi e islamofobi, e ha chiesto scusa solo dopo che il modello ha condiviso gli screen dei suoi attacchi, quindi per paura di perdere il lavoro. Il razzismo, contro chiunque sia, non deve più passare inosservato, e infatti la comunità ha deciso di boicottare Zara. La storia ha subito fatto il giro dei social network (non di quelli italiani, purtroppo, infatti la notizia è stata condivisa da Giovani Palestinesi su Instagram ma su Twitter non c'è al...