Platinette e le discriminazioni verso gli eterosessuali

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E proprio quando pensavamo di averle sentite davvero tutte, ecco che Platinette, alias di Maurizio Coruzzi, ha ritenuto opportuno affermare che, oggi, i «veri discriminati oggi sono gli eterosessuali e chi li difende; ormai sono una razza in estinzione». Ed ecco che, all’improvviso, agli eterosessuali non viene dato un lavoro in quanto tali, vengono picchiati perché innamorati di qualcuno del sesso opposto, bullizzati solo perché eterosessuali. Santo cielo.

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Fonte: twitter

Io sono una donna, e sono anche eterosessuale. In 22 anni di vita non mi è mai capitato di essere discriminata, anzi, tutto il contrario. Noi non vogliamo criticare Platinette, né le sue idee. Ognuno è libero di pensarla come vuole e non deve in alcun modo essere discriminato per come la pensa (beh, a meno che non vada a pensare qualcosa come tutti i gay devono morire, ma non è il caso di Platinette), tuttavia possiamo pur sempre commentare e criticare le sue parole.

Ultimamente avevamo parlato di Platinette dopo una sua intervista radiofonica presso La Zanzara, in cui ha giudicato il DDL Zan (che è stato finalmente calendarizzato!). Lo aveva giudicato come liberticida e persino contro le donne. Altre critiche che le persone, come ad esempio Pillon, fanno al disegno di legge, è che esiste già una legge che tutela gli omosessuali. Ma vediamo insieme perché sbagliano, e poi leggiamo le parole di Platinette in un’intervista con Pietro Senaldi.

È liberticida: no. Il DDL Zan non è liberticida. L’articolo 4 dello stesso (ancora una volta, prima di criticare sarebbe utile informarsi, anche per evitare di fare figuracce): «Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime ri­conducibili al pluralismo delle idee o alla li­bertà delle scelte, purché non idonee a de­terminare il concreto pericolo del compi­ mento di atti discriminatori o violenti».

Esiste già una legge: no, non esiste già una legge. L’articolo 61 del codice penale che in genere viene citato come legge già esistente prevede che un giudice possa applicare le aggravanti presenti nell’art. 61 del codice penale se una persona viene picchiata per il proprio orientamento sessuale o per la sua identità di genere o per la sua disabilità, tuttavia non è obbligato a farlo. Quindi una persona potrebbe essere più tutelata. Non penso questo sia normale.

Platinette: «gli eterosessuali sono i veri discriminati»

Durante l’intervista con Pietro Senaldi, che si può leggere su Libero, Mauro Coruzzi, in arte Platinette, ha parlato di diversi argomenti: di come la comunità LGBT lo ritenga un gay omofobo, dell’identità di genere, di Giorgia Meloni e anche delle discriminazioni nei confronti degli eterosessuali.

«Negli anni Settanta mi esibivo con un gruppo di travestiti da tregenda e mi tiravano addosso i pomodori al Festival dell’Unità, quando facevo la soubrette di periferia. Adesso che ho vinto la mia battaglia, che non è per il diritto di essere omosessuali, bensì per quello di essere come ti pare, perché è lì che alberga il vero concetto di pari dignità, il mondo omo mi mette in croce perché non mi piego al politicamente corretto e voglio potermi autodefinire “frocia” o “cagna” e dire che il mio massimo sogno erotico è conquistare un eterosessuale, che in quanto tale non mi si concederà mai».

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Fonte: twitter

Il problema è che ognuno deve avere il diritto di definirsi e di chiamarsi come meglio preferisce, ma non deve in alcun modo essere giudicato per questo. Se tu, Platinette, o tu, Tommaso Zorzi, o tu, qualsiasi persona della comunità LGBT, vuoi autodefinirti “frocia” o “cagna“, non significa che tutti debbano essere autorizzati a chiamarti in quel modo, in particolare perché non tutti lo fanno in modo rispettoso e senza insultare.

«Tutti siamo d’accordo che non bisogna picchiare un gay e che chi odia le minoranze è un essere abietto, ma non bisogna farne un dogma. Non serve una legge a stabilirlo, la cultura non è un atto normativo. Inserire l’identità di genere nei programmi scolastici è una violenza, perfino superiore a quella dell’utero in affitto, significa far prevalere una visione del mondo rispetto ad altre che invece hanno lo stesso diritto di esistere», ha detto riguardo l’identità di genere.

Tuttavia, lo stesso discorso può essere fatto riguardo la religione. L’Italia è uno stato laico eppure sin da quando frequentiamo le scuole elementari (non sono sicura sulle scuole materne) siamo obbligati a studiare una sola religione. Si chiama religione ma in realtà non studiamo tutte le religioni come si dovrebbe fare e come sarebbe interessante fare, ma ci limitiamo a quella cristiana.

Ha poi commentato il personaggio di Giorgia Meloni, ormai l’unico all’opposizione: «Credo che la Meloni in questo momento abbia il vento in poppa perché è la sola che, oltre alla faccia, mette anche le motivazioni sulle proprie decisioni. È la sola che ha preso una posizione chiara e incarna un concetto che sta alla base della democrazia: se c’è un governo, dev’esserci anche un’opposizione». Tuttavia…

«Giorgia non può continuare a essere indifferente rispetto alle coppie gay: sono una realtà che esiste e lei deve fare un passo anche verso ciò che sente più distante, altrimenti continueranno a darle della fascista anche se l’unico fascismo in circolazione ormai è quello del pensiero unico incarnato proprio dai critici della Meloni».

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Fonte: twitter

E poi, quando gli viene chiesto se ritenesse le leggi anti-omofobia un progresso, Platinette risponde con: «Il progresso apre le opzioni, non le chiude. Chi brucia le statue di Churchill o Colombo, sostenendo che erano razzisti, agisce in base a logiche e istinti primitivi. Il mio motto è “siate quel che siete, ma non rompete i coglioni al prossimo”. Così peraltro si è anche più rispettati. I veri discriminati oggi sono gli eterosessuali e chi li difende; ormai sono una razza in estinzione. Tolleranza significa avere compassione di chi non è come te, e questo è un problema che hanno pure i gay».

Insomma, di Platinette non si può dire che non sia una persona onesta e che non ha paura a dire ciò che pensa. Tuttavia, da questo a definire gli eterosessuali discriminati, c’è di mezzo un mare. Voi cosa ne pensate?

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