Emma Watson e il vero femminismo

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Buon compleanno Emma Watson! Oggi la nostra maga preferita compie la bellezza di 31 anni e noi vogliamo omaggiarla ricordando alcune delle sue citazioni sul femminismo e non solo, perché sono convinta che oggi, nel 2021, a molte persone farebbe bene sentire le parole di una vera femminista che spiega cos’è il femminismo, poiché intorno a questa parola c’è troppa ignoranza e spesso viene percepita come un concetto negativo, quando non è così.

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Fonte: twitter

Abbiamo amato Emma Watson da quando, da bambina, ha impersonato uno dei tre protagonisti di Harry Potter. Crescendo, abbiamo continuato ad amarla in tutti i suoi ruoli. Tuttavia, Emma Watson non è solo una splendida attrice, ma anche una splendida persona, perché non ha mai avuto paura di esprimere la sua opinione, anche su temi delicati come il femminismo. Ricordiamo che attrici come Brie Larson sono state spesso prese di mira per le proprie posizioni sul femminismo.

Divideremo le sue citazioni in tre punti. Uno sarà inevitabilmente occupato dal discorso del 2014 che fece quando iniziò a essere ambasciatrice dell’ONU (molto interessante è anche la sua intervista con Malala Yousafzai), in cui spiega cos’è il femminismo e perché lei si definisce come tale. Negli altri due punti, invece, ci saranno alcune sue citazioni su due temi che noi, di Cup of Green Tea, abbiamo trattato più volte (sempre da quel discorso). Per cui, buona lettura e ancora tanti auguri Emma Watson!

Emma Watson: cos’è il femminismo?

Il discorso di Emma Watson del 2014 è molto lungo, per cui vi lascio direttamente il link per ascoltarlo, ma scriviamo anche alcune citazioni di questo discorso, in modo che possiate copiarle e incollarle nella vostra bio, storia o post su qualsiasi social preferiate.

«Quando avevo 8 anni, ero confusa dal fatto che mi definissero una prepotente perché volevo dirigere la recita per i nostri genitori: ma ai maschi non succedeva. Quando avevo 14 anni ho cominciato a essere trattata come un oggetto sessuale da alcuni media. Quando avevo 15 anni le mie amiche hanno cominciato a lasciare le squadre degli sport che amavano perché non volevano diventare muscolose. Quando avevo 18 anni i miei amici non erano capaci di esprimere i loro sentimenti.

Ho deciso di diventare femminista e la cosa non mi sembrava complicata. Ma le mie ricerche più recenti mi hanno fatto scoprire che “femminismo” è diventata una parola impopolare. Le donne si rifiutano di identificarsi come femministe. A quanto pare sono considerata una di quelle donne le cui parole sono percepite come troppo forti, troppo aggressive contro gli uomini, persino non attraenti. Perché questa parola è diventata così scomoda?»

«I miei genitori non mi hanno voluto meno bene perché sono nata femmina; la mia scuola non mi ha limitata perché ero una ragazza; i miei maestri non hanno pensato che sarei andata meno lontano nella vita perché un giorno avrei potuto avere un figlio. Queste persone erano i miei ambasciatori della parità tra i sessi e mi hanno resa la persona che sono oggi. Forse non ne sono consapevoli, ma sono dei femministi involontari che stanno cambiando il mondo. Abbiamo bisogno di più persone come loro. E se ancora odiate la parola, sappiate che non è la parola a essere importante ma l’idea e l’ambizione che quella parola rappresenta».

«Più ho parlato di femminismo e più mi sono resa conto che troppo spesso battersi per i diritti delle donne era diventato sinonimo di odiare gli uomini. Se c’è una cosa che so con certezza è che questo deve finire. Per la cronaca, il femminismo per definizione è la convinzione che uomini e donne debbano avere pari diritti e opportunità: è la teoria dell’uguaglianza tra i sessi – politica, economica e sociale»

Emma Watson e il revenge porn

Tema delicatissimo è quello del revenge porn, che colpisce tutti i sessi ma soprattutto quello femminile. Un esempio è la povera Tiziana Cantone, che purtroppo è arrivata a suicidarsi a causa dello shock mediatico che quel video reso pubblico non da lei aveva causato. Persino le testate giornalistiche facevano articoli su di lei, non difendendola ma deridendola o addirittura rendendo pubblica la sua vita. Uno più recente è quello della maestra di Torino che, fortunatamente, grazie anche alla consapevolezza di avere una legge che ci tutela, è andata a finire bene.

«Anche peggio di vedere la privacy delle donne violata sui social media è leggere i commenti che accompagnano i post, che mostrano una tale mancanza di empatia.»

Emma Watson in un tweet
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Fonte: twitter

Emma Watson e l’uguaglianza di genere

Se c’è un punto che apprezzo molto di Emma Watson e dei suoi discorsi femministi, è che non parla solo di donne. Perché il femminismo non riguarda solo le donne. Il femminismo non è solo la lotta delle donne, ma è quella per l’uguaglianza, di uomini e donne. Apprezzo tanto come spesso e volentieri cerchi di far comprendere che anche gli uomini spesso sono vittime dello stesso maschilismo ma magari non se ne rendono conto. Quante volte ci viene detto «sì voi femministe volete l’uguaglianza ma anche noi uomini abbiamo degli stereotipi»: ebbene, il femminismo lotta anche contro quegli stereotipi.

«Ho visto uomini resi fragili e insicuri dalla percezione distorta di cosa sia il successo maschile. Neanche gli uomini hanno i diritti della parità di genere. Non si parla molto spesso di come gli uomini siano imprigionati negli stereotipi di genere che li riguardano, ma vedo che lo sono. E quando se ne saranno liberati, le cose cambieranno di conseguenza anche per le donne.

Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno in dovere di essere sottomesse. Se gli uomini non devono avere il controllo per sentirsi tali, le donne non dovranno essere controllate. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti: è tempo di pensare al genere come uno spettro, e non come a due insiemi di valori opposti.»

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Fonte: twitter

Tanti auguri Emma Watson, e grazie per essere una persona magnifica!

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