Le 5 donne che hanno cambiato il mondo

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Non smetteremo mai di dirlo: se oggi le donne hanno tutti i diritti per cui poter lottare, è anche e soprattutto grazie alle donne del nostro passato e del nostro presente che ricoprono una carica e, soprattutto, non stanno in silenzio davanti le ingiustizie. In questo articolo non le citeremo tutte, perché farlo sarebbe impossibile, né mettere le più importanti, perché ogni donna che ha combattuto ha avuto la sua importanza nella storia del femminismo.

Non ci saranno quindi le Suffraggette, che dovrebbero occupare un posto ad honorem in questa lista, ma vedremo delle donne, delle ragazze, il cui nome resterà scritto per sempre nella storia del femminismo anche quando il femminismo ancora non esisteva. Sono donne che lottavano pere i diritti del genere debole quando ancora neanche lo stesso genere sapeva di dover avere quei diritti. O meglio, quando ancora non esisteva una vera e propria lotta.

Oppure sono delle ragazze che, ai giorni d’oggi, sono riuscite a emergere e a diventare una prima donna che, che in questi anni non dovrebbe più esistere come locuzione. È assurdo che nel XXI secolo ancora ci siano delle cariche ancora non occupate dalle donne perché considerate incapacinon all’altezza. Come possono dimostrare di essere competenti se non viene data quest’occasione?

Per cui, conosciamo, o ricordiamo, insieme queste magnifiche, intelligenti e coraggiose donne.

5 delle donne che hanno cambiato il mondo

Dal ‘400 ai giorni d’oggi, chi sono le donne che dovremmo ringraziare? Che ci hanno concesso di essere, oggi, più libere e noi stesse di quanto fosse concesso a loro? Da Giovanna D’Arco a Virginia Woolf a Malala Yousafzai , conosciamole tutte,

Giovanna D’Arco

Impossibile non conoscere l’impavida e coraggiosa Giovanna D’Arco, la Mulan del ‘400 e della vita reale, colei che, a soli 17 anni, portò l’armata francese alla vittoria, con vesti maschili nonostante fosse una donne e, pensate un po’, morì proprio per questo, perché, una ragazza, non poteva indossare degli abiti da uomo. Una donna doveva essere femminile, aggraziatasempre sorridente. Oggi è un personaggio santo, ma come si spiega ciò dalla Chiesa?

Sappiamo tutti come molti cattolici siano, ancora oggi, dei nemici della comunità LGBT, per cui come si può solo pensare che Giovanna D’Arco, forse transessuale, forse queer, sia stata fatta santa dalla stessa chiesa che, generalizzando, disprezza gli omosessuali? Semplicemente perché la sua santità non si basa su questo ma sulle sue visioni e sulla sua devozione a Dio.

Oggi Giovanna D’Arco è un idolo non solo per le femministe che da lei prendono il coraggio della lotta e dell’essere se stessa sempre, ma anche per la comunità LGBT, perché la ragazzina indossava fieramente abiti maschili e giustificava il tutto con la fede in Dio, dicendo che era Dio che voleva lei indossasse quegli abiti.

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Fonte: pinterest

Jane Austen

Non pensate che Jane Austin, i cui raccontano sempre di storie d’amore e matrimoni quasi perfetti con scapoli d’oro, non sia una femminista. Bisogna solo pensare che, nel 1908, il suo nome diventò un simbolo durante la grande processione a Londra delle suffragette. Qualcosa vorrà pur significare, non è così? Ora vi spiego perché Jane Austen deve essere presente in questa lista di donne che hanno cambiato il mondo.

Jane Austen ha insegnato a tutte le adolescenti a essere donne in un mondo e in una società (quella tra il ‘700 e l”800 ma anche attuale) in cui le donne erano ancora proprietà degli uomini, e lo ha fatto tramite i suoi romanzi che a una prima occhiata sembrano esattamente quello che un uomo si aspetta da una fanciulla: matrimonio, casa e figli. Ma è davvero stato così o la scaltra scrittrice ha preso tutti in giro?

Basta leggere questa citazione del suo ultimo libro, Persuasione: «Gli uomini hanno tutti i vantaggi su di noi nel raccontare la storia a modo loro. L’istruzione è stata sempre appannaggio loro a un livello così tanto più alto; la penna è stata in mano loro», la Austen più volte immaginava un mondo con i generi opposti, dove le donne dovevano lavorare ed essere libere, e gli uomini restare ingabbiati a casa a occuparsi della famiglia.

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Fonte: pinterest

Marie Curie

Prima donna a ricevere un Premio Nobel e donna più influente della storia (secondo la classifica della BBC History), Marie Curie è degna di essere in questa lista di donne che hanno scritto la storia del femminismo con il proprio coraggio e la propria forza intellettuale. La scienziata che ha vinto il Premio Nobel per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911 ha non solo coniato il termine radioattività, ma ha anche scoperto il polonio e il radio.

Patricia Fara, presidente della British Society for the History of Science, dice di lei:

«È stata la prima donna a vincere un premio Nobel per la Fisica, la prima professoressa all’Università di Parigi, e la prima persona – non donna, ma persona – a vincere un secondo premio Nobel. Tutto remava contro di lei: in Polonia, la sua famiglia patriottica ha sofferto sotto il regime russo. In Francia era trattata con sospetto perché straniera e naturalmente, ovunque andasse, veniva discriminata come donna».

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Fonte: pinterest

Virginia Woolf

Ovviamente non può mancare Virginia Woolf che, con la sua letteratura, ha contribuito a far comprendere ai propri lettori quanto fosse importante che sia gli uomini che le donne fossero considerati come persone uguali e non in base al proprio genere, ma parla anche di come sia fondamentale che una donna sia emancipata. È sua la celebre frase: «Una donna deve avere soldi, cibo adeguato e una stanza tutta per sé per poter scrivere».

La Woolf ha vissuto nei primi del Novecento, quindi sono un secolo fa, eppure le cose erano molto diverse: le donne non potevano lavorare, le donne appartenevano agli uomini (al padre, ai fratelli e al marito), le donne non potevano neanche continuare a studiare. Ma per Virginia questo non andava bene, e ha risposto a suon di libri. Due libri fondamentali per capire il suo pensiero sono Una stanza tutta per sé e Le tre ghinee, che è un saggio.

Nei suoi libri, oltre che in quelli sopracitati dove parla esplicitamente del problema del patriarcato e della disuguaglianza fra i due generi, i personaggi femminili principali si trovano sempre al centro di un dilemma, quello di essere ciò che la propria famiglia, che la società e la cultura vuole che loro siano, oppure quello che loro stesse vogliono essere, delle donne libere ed emancipate.

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Fonte: pinterest

Malala Yousafzai

Con Malala Yousafzai approdiamo nei giorni moderni, infatti l’attivista pakistana è la più giovane vincitrice di un Premio Nobel per la Pace grazie al suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione, che è bandito da un editto dei talebani, delle donne della città di Mingora, nella valle dello Swa. Oggi ha solo 23 anni, ma aveva solo 17 anni quando ha vinto il Premio Nobel.

È diventata famosa in tutto il mondo quando nel 2012, a soli 15 anni, è stata sparata in testa da un talebano mentre tornava da scuola, perché si era macchiata di “secolarismo” e questi non avevano apprezzato il testo che, tre anni prima, la ragazzina aveva scritto su ciò che avveniva nella sua città, soprattutto dei roghi dei talebani alle scuola femminili. Il suo testo fu postato dalla BBC e circolò molto anche in Pakistan.

La ragazzina ha parlato con Emma Watson (un’altra donna che, tra l’altro, merita di essere tra coloro che hanno scritto la storia del femminismo) di ciò che significa per lei essere femminista: «Viene considerata una parola “difficile” ma non c’è niente di male nel definirsi femminista. Io sono femminista e tutti quanti dovremmo esserlo, perché femminismo è un altro modo per dire uguaglianza».

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Fonte: pinterest

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