
Guerra in Ucrania: Disney, Warner e Sony interrompono l’uscita dei film in Russia

Disney, Warner e Sony si unisono alle tante aziende che stanno scioperando in Russia a causa della decisione del Presidente Putin di iniziare una guerra contro l’Ucraina, che dura ormai da sei giorni. Pornhub, OnlyFans, VISA, sono solo tre delle aziende che hanno deciso di far qualcosa per lanciare un messaggio a Putin, a colui che ha deciso di mettere i propri interessi personali davanti alla vita di tantissime persone, non solo ucraine ma anche russe. Di recente anche Elon Musk ha dato il proprio sostegno all’Ucraina, attivando Starlink sul territorio.

Per avere più informazioni sulla guerra di questi giorni:
- Russia: è scoppiata la guerra contro l’Ucraina [aggiornamenti del 24 febbraio 2022]
- Russia: la guerra contro l’Ucraina [25 febbraio 2022]
- Russia: continua la guerra contro l’Ucraina [26 febbraio 2022]
- Russia: il quarto giorno di guerra contro l’Ucraina [27 febbraio 2022]
- Russia: siamo al quinto giorno di resistenza dell’Ucraina [28 febbraio 2022]
- Russia: sesto giorno di bombardamenti contro l’Ucraina [IN AGGIORNAMENTO, 1 marzo 2022]
Ucraina: il sostegno di Disney, Warner e Sony
Anche Hollywood scende in campo per difendere la libertà del popolo ucraino contro il dittatore Vladimir Putin. La decisione della Disney, insieme a quella della Warner Bros e della Sony, sono una conseguenza «all’invasione non provocata dell’Ucraina e della tragica crisi umanitaria», ha dichiarato la Disney. In attesa ci sono film come Batman (Warner Bros), Morbius (della Marvel, con Jared Leto), Turning Red (Pixar), ma per i russi (ricordiamo che il popolo non ha le colpe del dittatore, gli stessi russi manifestano contro di lui venendo arrestati) non ci potrà essere la visione, non per il momento.

«Alla luce della crisi umanitaria in Ucraina, WarnerMedia ha sospeso l’uscita del suo film The Batman in Russia. Continueremo a monitorare la situazione nella sua evoluzione. Speriamo in una soluzione rapida e pacifica a questa tragedia», ha detto la Warner Bros, a cui si unisce subito anche la Sony Pictures: «A causa dell’azione militare in corso in Ucraina, la conseguente incertezza e la crisi umanitaria che si sta verificando in quella regione, abbiamo deciso di sospendere le nostre previste uscite nelle sale in Russia, inclusa l’imminente uscita di Morbius. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con tutti coloro che sono stati colpiti e speriamo che questa crisi si risolva rapidamente».
Un portavoce della Disney ha aggiunto che «data l’invasione non provocata dell’Ucraina e della tragica crisi umanitaria, metteremo in pausa l’uscita dei film in Russia, incluso Turning Red della Pixar. Prenderemo ulteriori decisioni aziendali in base alla situazione e alla sua evoluzione. Nel frattempo, data la portata dell’emergente crisi dei rifugiati, stiamo lavorando con le nostre ONG partner per fornire aiuti urgenti e altra assistenza umanitaria ai rifugiati».

Anche Netflix, tra l’altro, ha annunciato che, nonostante ci fossero degli accorti che sarebbero partiti proprio da oggi, primo marzo, non aggiungerà al proprio servizio i canali televisivi russi. Ha spiegato un portavoce: «Vista la situazione attuale, non abbiamo nessun piano di aggiungere questi canali». Insomma, la Russia sta subendo della sanzioni un po’ da tutto il mondo, da compagnie aeree, piattaforme di streaming, case cinematografiche, aziende online. Il mondo (quasi tutto il mondo, almeno) sembra essere dalla parte della Croazia.
Statement from The Walt Disney Company in response to the crisis in Ukraine: pic.twitter.com/avf6HoECPt
— Walt Disney Company (@WaltDisneyCo) March 1, 2022
As Russian forces attack Ukraine, civilians suffer. When those affected flee their homes and seek shelter, many will rely upon humanitarian aid from charities on the ground. Via CNN Impact Your World, here’s how you can help. https://t.co/wkUAFosYhd
— WarnerMedia (@WarnerMedia) February 25, 2022
❗️@SonyPictures, following @Disney and @wbpictures, suspends the premieres of its films in #Russia.
— NEXTA (@nexta_tv) March 1, 2022
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
Instagram: @murderskitty
Potrebbe interessarti anche:




Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty