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Per te, studente. Per quando ti sentirai giù di morale e vorrai solo urlare.

IULM: studentessa trovata morta in un bagno
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IULM: studentessa trovata morta in un bagno

Una studentessa di 25 anni è stata trovata morta questa mattina in un bagno dell'università IULM di Milano. Ancora non si sa se si sia trattato di un suicidio o di un omicidio, ma non si starebbe escludendo un atto violento, sebbene il corpo della ragazza non presenterebbe evidenti segni di violenza. La studentessa ha scelto di suicidarsi all'interno dell'università per denunciare, come hanno fatto dei colleghi universitari in passato, l'inadeguatezza delle università italiane e la disumanizzazione degli studenti per mano dei docenti e dei dipartimenti? Oppure è stata uccisa? L’agenzia di stampa Agi scrive che potrebbe trattarsi di un suicidio. L’Ansa precisa che il cadavere della ragazza è stato trovato con una sciarpa attorno al collo e con l’altro capo ...
Arriva il Bonus del Merito
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Arriva il Bonus del Merito

Non sono servite a nulla le manifestazioni degli studenti per spiegare quanto il concetto di merito sia deleterio per la comunità scolastica e universitaria, in quanto adesso, togliendo fondi al Bonus Cultura, sono stati stanziati al Bonus del Merito. Quella che conoscevamo come 18app si divide in due: 500 euro per gli studenti con un ISEE fino a 35.000, e altri 500 euro per chi si è diplomato con 100. In altre parole, c'è chi avrà mille euro da spendere in cultura, e c'è chi non avrà neanche qualche centesimo. Per parlare di merito, riporto le parole della Rete degli Studenti e dell'Udu in occasione della manifestazione tenutasi lo scorso novembre in tutte le città italiane. Le due associazioni studentesche hanno parlato del fatto che «le forze che compongono il Governo sono anti...
Uno studente si ammazza, e i giornali che fino a ieri parlavano di studenti prodigio, danno la notizia con la solita freddezza
Opinioni attuali, Università

Uno studente si ammazza, e i giornali che fino a ieri parlavano di studenti prodigio, danno la notizia con la solita freddezza

Il momento più triste del mese è quando uno studente si ammazza e io sono costretta dalla mia coscienza a scrivere ancora una volta di quanto la società sia tossica nei confronti degli universitari e degli studenti in generale, che piuttosto che fallire preferiscono morire. Ma devo scriverne, devo farlo per dare voce a tutti gli studenti che non sono considerati delle eccellenze dai soliti quotidiani che un giorno parlano della laurea record o di una laurea particolare, e poi quello dopo parlano di un ragazzo che si suicida perché non riesce più a reggere il peso del fallimento, il peso di non essere in tempo con il tempo stabilito da qualcun altro. Oggi i giornali piangono Riccardo Faggin, ma fra due giorni riprenderanno con la narrazione tossica. Bologna: ennesimo studente univer...
Quello che non avete capito della manifestazione degli studenti
Opinioni attuali, Università

Quello che non avete capito della manifestazione degli studenti

Venerdì scorso migliaia di studenti hanno partecipato a manifestazioni in tutta Italia, dal Sud al Nord. Quando degli studenti manifestano, è perché c'è del disagio generale, perché c'è il desiderio di voler cambiare una situazione. E in effetti, in un'Italia in cui non ci sono prospettive future, in cui uno studente delle superiori viene costretto a fare alternanza scuola-lavoro spesso in un percorso che più che formativo è di sfruttamento e uno studente universitario si trova a vivere una situazione in cui devi prendere sempre più lauree per un lavoro che non esiste, il tutto con anni di esperienza, c'è tanto da manifestare. Perché il 18 novembre gli studenti sono scesi in piazza? Il motivo principale è la richiesta di una scuola «innovativa, partecipata, antifascista, antirazzista, ...
Caso Rossignoli: è giusto porsi domande, ma occhio a non cadere nel cyberbullismo
Opinioni attuali, Università

Caso Rossignoli: è giusto porsi domande, ma occhio a non cadere nel cyberbullismo

Porsi delle domande su come Carlotta Rossignoli sia riuscita a laurearsi in anticipo nella facoltà di medicina, è lecito, e dovrebbe continuare a parlarsene finché tutti i nodi non saranno venuti al pettine. Tuttavia, ricordiamo che il cyberbullismo è sempre una pratica sbagliata e nociva, a prescindere contro chi sia rivolta. I commenti sul suo aspetto, non sono necessari per arrivare alla verità di questa storia. Le insinuazioni su eventuali pratiche sessuali che avrebbe praticato sui docenti, sono sessismo allo stato puro. Quindi, continuate a lottare per la verità e la giustizia, ma fermandovi a ciò. Facciamo un passo indietro in questa storia: dal Corriere della Sera siamo venuti a sapere che la neo dottoressa ha concluso la maturità classica in quattro anni (scuola privata, o...
Caso Carlotta Rossignoli: necessaria chiarezza su alcuni punti della storia
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Caso Carlotta Rossignoli: necessaria chiarezza su alcuni punti della storia

Qualche giorno fa abbiamo parlato del caso Carlotta Rossignoli, la «modella e medico a 23 anni» osannata da tanti giornali, da qualche adulto e da pochi coetanei. Alcuni parlano di invidia, altri dicono che bisognerebbe solo "congratularsi", ma temo che si sia perso il punto del discorso polemico che circonda la sua figura: se Carlotta Rossignoli si fosse semplicemente laureata prima come molti altri coetanei, nessuno le sarebbe andato contro (in quel caso i problemi sono causati dai giornali che spettacolarizzano); il fatto è il suo messaggio del dormire come tempo perso, e anche qualcosa della sua storia che non torna e che fa pensare, più che a privilegio, a raccomandazione. Carlotta Rossignoli Dal Corriere della Sera siamo venuti a sapere che la neo dottoressa ha concluso la mat...
La vita non è una gara, e il sonno è importante
Opinioni attuali, Università

La vita non è una gara, e il sonno è importante

Credetemi, è uno strazio anche per me tornare ogni tot settimane a dover sottolineare l'importanza del non prendere la vita e l'università come una costante gara a chi si laurea per primo, ma se trovo nei miei DM il link a un articolo in cui una ragazza, neo laureata in medicina, afferma che «per me il sonno è tempo perso» e viene persino esaltata per il suo stile di vita chiamiamolo frettoloso, perdonatemi ma non posso non scriverne ancora, e ancora, e ancora, finché davvero non entrerà nella testa di tutti i giornalisti che prima parlano degli studenti che si suicidano e poi due giorni dopo di quelli che si laureano in tempo record, che il problema sono anche loro. Carlotta Rossignoli mentre fa after studiando dalle 2 alle 6 a Sharm El Sheikh Sapete, in genere scrivo sempre: non v...
Bologna: ennesimo studente universitario suicidato, il sistema universitario e il giornalismo sono colpevoli
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Bologna: ennesimo studente universitario suicidato, il sistema universitario e il giornalismo sono colpevoli

Li avete visti, negli ultimi giorni, tutti quegli articoli sul "laureato più giovane d'Italia"? Beh, impossibile non averlo fatto, considerando che ne ha parlato la gran parte delle testate. Una notizia che, tra l'altro, era semplicemente un modo per far pubblicità a un'università privata che, soprattutto in questo periodo, in pochissimi possono permettersi, dato che addirittura c'è chi non può permettersi neanche un affitto. Ma i media italiani devono obbligatoriamente trasformarla in una notizia nazionale. E gli stessi media, nelle ultime ore, pubblicano la morte di uno studente dell'Università di Bologna, suicidato il giorno della "presunta laurea". Un'altra vittima di un sistema che pretende troppo, ma non ci prepara a nulla. La Repubblica, Il Corriere, Fanpage, RomaToday, La Gazze...
30enne si suicida e accusa l’università: in quanti dovranno morire ancora?
Opinioni attuali, Università

30enne si suicida e accusa l’università: in quanti dovranno morire ancora?

Qual è il limite che va superato per far sì che il sistema universitario in Italia vada incontro agli studenti? Quanti altri dovranno suicidarsi? Quante volte ancora dovremo scrivere articoli del genere, arrabbiati e feriti perché ci stanno lasciando morire? Perché sembra che a nessuno importi di quanti ragazzi si stanno togliendo la vita? Non è normale suicidarsi a causa dell'università. Non possono bastarci quelle parole e quelle promesse che vengono pronunciate ogni volta che accade una tragedia. Abbiamo bisogno di fatti. Fonte: Pexels In queste occasioni online leggiamo: “l’università non è per tutti” o ancora “l’università è una scelta” o ancora “solo i deboli si suicidano“, qualcuno si limita a qualche "RIP". Perché non proviamo a domandarci: perché gli studenti arrivano a que...
Perché per le testate è più importante un click in più rispetto alla dignità
Opinioni attuali, Università

Perché per le testate è più importante un click in più rispetto alla dignità

Avete notato quante persone sono riuscite a prendere 100 e lode quest'anno? Io sì, nonostante sia fuori dal sistema scolastico da un po' di anni. Come lo so? Perché non so neanche quanti articoli su non so quanti ragazzi prodigio abbia letto. Poi fino al mese scorso condividevano la storia di quella ragazza che si è laureata e ha cercato di normalizzare il fuoricorso, l'ansia per gli esami e parlando anche degli studenti che si suicidano per lo studio e per le troppe aspettative (oh, aspetta, sono io quella ragazza). Questa è l'ipocrisia dei giornali e delle testate italiane, che cercano il click, fregandosene completamente degli studenti. Facciamo una premessa: complimenti a tutti gli studenti che sono riusciti a concludere il percorso scolastico, qualsiasi sia stato il loro voto...
Uniba: «Vieni a studiare in Puglia», rette più basse, ma è solo uno dei tanti problemi
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Uniba: «Vieni a studiare in Puglia», rette più basse, ma è solo uno dei tanti problemi

Oggi mi sono svegliata e ho trovato un articolo notizia riguardo le tasse dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro. A quanto pare, il rettore Stefano Bronzini ha pensato di trovare un modo per invogliare gli studenti del sud a scegliere l'Uniba e non un'altra università magari fuori dalla Puglia, e questo modo sarebbe ridurre le tasse. Peccato, però, che sia solo uno dei tantissimi problemi che andrebbero risolti nell'università, e i vari commenti che l'articolo ha ricevuto ne sono la testimonianza. Non parlerò ancora una volta dei professori sadici e inumani che ho trovato durante il mio percorso di studi in quest'università, perché per quanto abbiano reso la mia laurea un vero inferno, per quanto persino persone che si sono laureate da anni ricordino il brutto periodo dell'...
La doppia laurea facilita l’entrata nel mondo del lavoro o la complica ancora di più?
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La doppia laurea facilita l’entrata nel mondo del lavoro o la complica ancora di più?

Un tempo per lavorare serviva aver fatto qualche esperienza. Poi un diploma di scuola superiore. Poi una laurea triennale. Poi una laurea specialistica. Poi un master. Fra qualche anno servirà aver fatto la doppia laurea. E hanno anche il coraggio di dirci che la doppia laurea servirà a facilitare l'entrata nel mondo del lavoro. Ovviamente, questo tranne se non vuoi fare il politico. Per il politico serve solo l'arte oratoria dello sapere sparare ca---... avete capito. Sia chiaro che in realtà la doppia laurea non è una cosa assurda. È assurda vista in Italia dove il sistema universitario è fermo al secolo scorso e gli studenti hanno bisogno di esperienza, non di altre nozioni. Fonte foto: Pexels Io ho frequentato l'Erasmus, ho avuto l'occasione di parlare con tanti studenti da tut...
Emergenza Università: le urla silenziose degli studenti
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Emergenza Università: le urla silenziose degli studenti

Tante volte abbiamo, ho scritto degli studenti universitari che hanno scelto il suicidio. Ogni volta che ho scritto un articolo del genere, soffrivo tanto. Non solo perché una persona si era tolta la vita. Ma perché questa persona era uno studente proprio come me e molto probabilmente provava le stesse cose che io, insieme a tanti altri universitari, proviamo ogni giorno. Forse avremmo potuto fare qualcosa, forse avremmo potuto salvarlo, pensavo ogni volta. Ma soprattutto mi chiedevo: perché nessuno evidenzia il problema? Perché nessuno interviene in qualche modo? Perché nessuno denuncia le università italiane? Quando ho pensato di dover scrivere una dedica sulla mia tesi, non ci ho pensato due volte. Le parole mi sono uscite spontanee, una dopo l'altra. A chi non ce l'ha fatta, a chi...
Carǝ maturandǝ, adesso tocca a te!
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Carǝ maturandǝ, adesso tocca a te!

Oggi inizia la maturità 2022. Proprio mentre sto scrivendo quest'articolo, gli studenti di quinto superiore si trovano ad affrontare il loro primo, importante, esame, che ricorderanno per tutta la loro vita. E per questo motivo voglio rivolgermi proprio a loro. A quelli che decideranno di continuare a studiare, a quelli che invece decideranno di cimentarsi nel mondo del lavoro, e anche a quelli che, invece, vorranno prendersi una pausa e scegliere, piano piano, la propria strada. Adesso siete tutti uniti, state provando tutti le stesse emozioni, e fra qualche settimana comincerete a scherzarci su. Maturità 2022Fonte: Pexels Per me sono passati 5 anni dalla maturità, ma ricordo esattamente tutto quello che successe al mio esame di maturità. In primis, avevo un ritardo mestruale di d...
Caro studente universitario: non è colpa tua
Opinioni attuali, Università

Caro studente universitario: non è colpa tua

Quante volte ne abbiamo parlato. Quante volte ne continueremo a parlare. Quante volte sentiremo quelle stesse emozioni e quante volte ci ripeteremo nella nostra testa: ognuno ha i propri tempi, io non sono come gli altri, l'esame era molto difficile. Quante volte, l'università italiana, dimostrerà che alla fine dei conti si vede che per diventare docenti non servono solo 24 CFU o una, due, anche tre lauree. Perché per essere un bravo professore, bisogna essere una brava persona, che vede gli studenti non dalla testa in su, ma dalla mente in giù. "Vedere gli studenti non dalla testa in su, ma dalla mente in giù" non è una frase coniata, o pensata, da me. Durante il mio Erasmus in Croazia, quello che mi ha fatto ritrovare la passione in quello che studio e in quello che dovrebbero es...
Ennesima tragedia in Italia: uno studente universitario si suicida il giorno della presunta laurea
Opinioni attuali, Università

Ennesima tragedia in Italia: uno studente universitario si suicida il giorno della presunta laurea

Quando l'Italia si renderà conto che c'è qualcosa che non va nel sistema universitario, nei docenti universitari e nella società, sarà troppo tardi. No, è già troppo tardi, perché tantissimi studenti si sono già suicidati per paura di dire di aver fallito. Un altro studente, un 29enne, venerdì si è suicidato a Bologna, gettandosi dal ponte di via Stalingrado. Aveva detto ai suoi genitori che si stava per laureare ma, quando i genitori sono arrivati in città, non lo hanno trovato. Lui, intanto, si buttava dal ponte, concludendo una vita piena di ansia e angoscia. Fonte: Pixabay È facile dire "l'università non è per tutti" o ancora "l'università è una scelta" o ancora "solo i deboli si suicidano". Perché non proviamo a domandarci: perché gli studenti arrivano a questo punto? Perché se...
L’università non è una gara e quando lo capiremo potremo viverla al meglio
Opinioni attuali, Università

L’università non è una gara e quando lo capiremo potremo viverla al meglio

Negli ultimi giorni ho letto così tanti articoli su studenti che si laureano molto prima del previsto che mi son detta: non posso non scriverne. Tuttavia, devo ammetterlo, sono rimasta stupita anche dal gran numero di coetanei che ha espresso il proprio dissenso nei confronti di questi articoli e dei post a riguardo, in particolare verso la ragazza laureata in giurisprudenza che ha preso in giro una malattia come la depressione, che non scegli di avere e che non puoi guarire, come pensano in molti, «pensando positivo». Fonte: pinterest Chi segue il mio blog sa che sono appena tornata dalla mia esperienza Erasmus, per cui ho provato l'ebrezza di studiare all'estero e quindi scoprire un nuovo mondo universitario magico in cui i professori ti rispettano, rispondono entro 5 minuti alle...
Essere universitari nel XXI secolo: cosa significa?
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Essere universitari nel XXI secolo: cosa significa?

Essere universitari nel XXI secolo... Oggi ho deciso di fare una riflessione su questo argomento. Chi segue il blog da un po' di mesi ricorderà il che schifo avere 20 anni in cui ho parlato anche dell'università e della vita di noi universitari in questo periodo nuovo e tragico. Questa volta, voglio entrare un po' più nel dettaglio, voglio far comprendere a chi non la frequenta, che non è poi una passeggiata come la si immagina. No, vi prego, non iniziate con i "e non hai mai lavorato" o con i "zitta e studia" et similia. La mia è solo una semplice considerazione, o forse uno sfogo personale, non intendo in alcun modo discriminare chi ha deciso di lavorare invece che studiare o chi semplicemente non ha ancora trovato la propria strada. Ognuno di noi dovrebbe essere artefice del pr...