Siamo stati tutti felici per la vittoria dell’Italia contro la Spagna, che è stata una degna rivale e che, ammettiamolo, ci ha fatto sudare fino all’ultimo rigore, tuttavia alcuni tifosi italiani dovrebbero imparare a sfogare le proprie frustrazioni in altri modi, senza augurare la morte a un giocatore che sta semplicemente facendo il suo mestiere, tantomeno senza augurarla alla moglie italiana o ai suoi figli. Alice Campello, moglie di Alvaro Morata, negli ultimi giorni ne ha passate davvero tante a causa della sua relazione con lo spagnolo.
Qualche giorno fa Alice Campello era stata chiamata da Minuto Neuquén, argentino, «tallone d’Achille» del calciatore, in quanto italiana. L’Abc invece la definisce il «talismano», dicendo che «il confronto suscita sentimenti contrastanti in Morata, poiché sua moglie, Alice Campello, è italiana». Ma anche i fan spagnoli non si sono conservati con le parole nel pre-scontro, affermando che lei sfrutti lui solamente per la popolarità. Tuttavia, quando gli insulti arrivano dai suoi compatrioti, la situazione è ancora più grave.
«Se non faccio gol i tifosi si arrabbiano perché sto facendo male il mio lavoro, e lo capisco. Quello che però non accetto sono le minacce di morte ai miei figli, gli insulti alla mi famiglia; i tifosi dovrebbero mettersi nei panni di chi subisce queste pressioni prima di esercitarle».
Alvaro Morata dopo lo 0-0 con la Polonia
Da ormai ieri sera, da quando il match è iniziato, ancor di più quando Alvaro Morata ha segnato il goal, i commenti e i DM di Alice Campello sono iniziati a esplodere di minacce nei confronti suoi e dei figli. Secondo questi omuncoli (sia uomini che donne), la ragazza non avrebbe il diritto di postare il goal del marito, uomo che ama e con cui ha anche dei figli, in quanto italiana. Insomma, una moglie non può essere fiera del marito solo per la sua nazionalità.
Ci rendiamo conto di quanto questo sia tossico e sbagliato, vero? Una donna, italiana o non, è libera di tifare per il marito, per l’amico, o almeno gioire per un suo successo. Non è che se una è italiana deve per forza tifare Italia, non c’è alcun obbligo. Tuttavia, se sei una persona buona o almeno decente, sei consapevole del fatto che non è corretto augurare la morte a un calciatore per aver fatto il suo lavoro o addirittura a sua moglie solo per… averlo sposato. È come se ti arrabbiassi con un poliziotto che ha fermato tuo cugino che stava rapinando una vecchietta: non ha senso.
Le storie denuncia di Alice Campello
Fossimo i legali di Alice Campello avremmo già consigliato di denunciare perché gli insulti e le minacce che ha ricevuto non sono delle cose da niente e questi individui devono imparare la lezione: il cyberbullismo non è una cosa su cui scherzare e il calcio è solo uno sport. Tuttavia, Alice ha voluto lanciare un altro messaggio dopo aver pubblicato solo alcuni degli screen dei messaggi che ha ricevuto in privato.
«Sinceramente non sto soffrendo per nessuno di questi messaggi, davvero. Non penso nemmeno sia un fattore di “italiani” ma di ignoranza. Penso però che se fosse successo ad una ragazza più fragile sarebbe stato un problema. Ricordiamoci che è uno sport per unire non per sfogare le vostre frustrazioni. Spero davvero in un futuro si possano prendere provvedimenti seri per questo tipo di persone perché è vergognoso e inaccettabile», ha scritto nell’ultimo storia, dando uno schiaffo morale a tutti i cyberbulli.
Ad Alice non importa se i messaggi arrivano dagli italiani o dagli spagnoli o da chiunque altro, resta però il fatto che in comune tutte queste persone abbiano il fattore ignoranza, perché una persona educata, istruita e intelligente è capace di comprendere cos’è giusto e cosa no, e minacciare di morte una donna la cui unica colpa è quella di aver sposato e avuto dei figli con un giocatore spagnolo che ha segnato un goal durante la partita, non è una cosa moralmente ed eticamente giusta.
Immaginate quanto può essere deviata una persona che, non appena un giocatore della squadra avversaria segna un goal, invece di urlare come una persona normale decide di aprire Instagram, andare sul profilo della moglie e cominciare a insultarla, magari pensando che «tanto riceve molti messaggi, non leggerà il mio», e invece no. La ragazza ha letto tutti i messaggi e ha deciso anche di postarli senza alcuna censura, in modo che anche chiunque conosca quelli individui possa in qualche modo far comprendere loro l’errore gravissimo che hanno commesso.
Quando in molti dicono che il calcio è uno sport tossico per esaltati è a questo che ci si riferisce, al fatto che molti tifosi ritengano corretto insultare una donna italiana solo perché il marito spagnolo ha segnato un goal contro l’Italia. Ovviamente sappiamo che non tutti i tifosi sono così, tuttavia una buona parte meriterebbe una bella lezione di educazione. Lo sport deve unire e far divertire, se cercate un modo per sfogare le vostre frustrazioni prendete a pugni il muro, magari con la testa, così potrete avvicinarvi al dolore di una madre che deve leggere insulti verso i propri figli (per l’amor del cielo, è una metafora, non fatelo davvero).
Possiamo vincere contro chi vogliamo, ma se sulla faccia della terra esisteranno Subumani che augurano i peggio mali ad Alice Campello e famiglia, bhé ma mi duole dirlo abbiamo perso come società.
— Antonio Golia (@AgGolia) July 7, 2021
Basita dalle storie che sta mettendo Alice Campello
— gåia con la å (@ashcoltami) July 7, 2021
Godete per il rigore sbagliato okay ma che bisogno avete di scriverle per augurare la morte ai suoi figli dai cazzo fate schifo
E anche oggi non sapete stare al mondo.
— 𝐺𝑖𝑢𝑙𝑖𝑎 🇮🇹⚽️ (@itsgiuliadip) July 7, 2021
Vi dovete vergognare per aver scritto quelle cose ad Alice Campello e rinnovo l’invito a non seguire più nessuno sport se lo vivete in questo modo.
Fate semplicemente schifo.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
Instagram: @murderskitty