Simone Pillon insulta i Maneskin, ma almeno non è ipocrita quanto Matteo Salvini

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Quando pensi di non poter cadere più in basso, decidi di aprire bocca sull’outfit dei Maneskin, perché nel 2021 non puoi permetterti di vestirti come preferisci. Poi, per carità, ognuno ha i propri gusti e non a tutti deve piacere lo stile dei Maneskin. Tuttavia, come a Simone Pillon piacciono gli uomini vestiti con giacca e papillon e le donne con dei vestitini, c’è anche a chi piace fare il rivoluzionario indossando delle giarrettiere. Il post che ha scritto è incommentabile ma daremo il meglio di noi per rispondergli.

Da cosa è partito l’astio di Simone Pillon per i Maneskin? Ovviamente per la semi citazione al DDL Zan, perché non puoi permetterti di lamentarti della sconfitta dei diritti civili. Puoi però invece passare mesi interi a pubblicare fake news a riguardo, parlando di GPA, di “genitore 1 e genitore 2” (potrebbe interessarvi: La verità su genitore 1 e genitore 2: ennesimo fail della destra) e tante cose che con il DDL c’entravano poco e niente. E la cosa più triste è che le persone ci credono, perché informarsi su Facebook è più facile che informarsi dalla fonte.

Vorrei fare anche una piccola digressione. Ricordate la storia di Alfonso Signorini che vi abbiamo raccontato ieri? Ovviamente il caro Simone Pillon ha espresso la sua solidarietà all’uomo, d’altronde non c’è nulla da stupirsi considerando il soggetto. Il problema più grande, però, sono i suoi fan. Ho commesso l’errore di aprire i commenti e ho letto cose come (riferendosi a Izabela, 30enne morta in Polonia) «se Dio ha voluto così è giusto sia così. “Se il chicco di grano non muore non porta frutto”» o ancora «è morta in grazia di Dio questo conta cosa che importa a pochi ormai».

Vorrei solo dire una cosa: siete bigotti e pericolosi. In nome di Dio volete far morire delle donne. In nome di Dio non volete che l’aborto sia legale, perché è omicidio. Quindi l’aborto non va bene perché è omicidio, però uccidere una donna non facendola abortire, va bene. Dovreste seriamente rivedere le vostre priorità e soprattutto farvi due domande su quanto siate umani, perché personalmente io ritengo che siate solo dei fanatici che in Dio neanche ci credono. Fine digressione, torniamo a Simone Pillon.

Simone Pillon contro i Maneskin

Cos’hanno detto i Maneskin? «Quest’anno, in particolare, bisogna andar fieri del nostro Paese per i risultati raggiunti non solo da noi ma da tanti sportivi e da tante personalità della cultura. Peccato per i diritti civili, dove continuiamo a rimanere indietro, e invece per noi sarebbe stata la vittoria più importante». Hanno insultato qualcuno? No. Hanno mancato di rispetto a qualcuno? No. Hanno semplicemente detto che i diritti civili non hanno vinto, cosa che è assolutamente vera considerando gli applausi e le urla da stadio di uomini grandi e vaccinati davanti alla sofferenza di ragazzini picchiati perché LGBT.

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E Simone Pillon, che fa? Leggiamo insieme il suo post. «I #maneskin a Budapest, davanti a un impettito presentatore in kilt (deve aver confuso gli Scoti con gli Ungari), con tanto di performer (maschietto) in culottes e giarrettiere, ricevono gli #MTVEMA Tra poco arriveremo al reggiseno da uomo», scrive nel primo paragrafo. Ha avuto da ridire persino sul presentatore in kilt (Drew McIntyre, wrestler chiamato “Il guerriero scozzese”, forse sarebbe stato utile informarsi), che è una gonna per uomini che esiste da secoli. Tra l’altro bisogna ricordargli che gli antichi romani, quelli forti e virili, indossavano una gonna? No, meglio di no, si metterebbe a piangere.

«Ovviamente, una volta preso il microfono, non possono esimersi dal piagnisteo per la sonora bocciatura del #ddlZan Guardandoli, mi chiedo: “dove sarebbero le discriminazioni?“», continua, e qui ci sorge spontanea la domanda: si rende conto che è stato proprio lui a discriminarli nel primo paragrafo e in tutto il post? Li ha letteralmente messi nelle grinfie dei suoi fan che hanno cominciato ad attaccarli e criticarli, sentendosi in dovere di farlo solo perché il loro leader lo aveva fatto.

Adesso però arriva il bello: «Mi piacerebbe sapere quanta carriera potrebbe fare una band che si ispirasse alle radici cristiane d’Europa, o che inneggiasse alla difesa della vita dal concepimento o che prendesse a tema la lotta alla droga». Giusto, giusto. Chi glielo dice che le origini dell’Europa sono pagane? Parliamo dall’inizio dei tempi fino al IV d.C. circa, quindi direi proprio che le radici d’Europa sono pagane, non cristiane. Forse, ancora una volta, Simone Pillon dovrebbe studiare.

Cita poi Povia che nel 2007 ha partecipato al Family Day e scrive che «è facile andare secondo la corrente del politicamente corr(o)tto. Da giovani che si dicono alternativi e ribelli mi sarei aspettato qualcosa di diverso, che so, sul palco in smoking i maschietti e in abito da sera la signorina, con tanto di dichiarazioni tipo “i bambini hanno il diritto di avere una mamma e un papà”». Ma Simone Pillon si rende conto che il Parlamento e il Senato sono pieni di gente bigotta come lui ed è contro gente simile a lui che dobbiamo ribellarci? Forse no, non l’ha capito.

I #maneskin a Budapest, davanti a un impettito presentatore in kilt (deve aver confuso gli Scoti con gli Ungari), con…

Pubblicato da Simone Pillon su Lunedì 15 novembre 2021

In ogni caso, c’è da dire una cosa. Simone Pillon è un ignorante (non in senso dispregiativo, è che proprio ignora la verità), ma almeno non possiamo dire che è come Matteo Salvini che pur di cavalcare l’onda del momento si mostra il solito incoerente che è. Perché Pillon non nasconde mai il suo essere un bigotto transfobico, ma Salvini fa di tutto per essere amato anche da quella fetta di popolazione che ama i Maneskin e che, però, va contro di lui.

«Complimenti ai #Maneskin che si impongono come miglior gruppo rock agli #MTVEma di Budapest. Successo storico. Viva l’Italia che vince!», scrive il leader della Lega. Ma i suoi fan cominciano a capire che tipo di persona è, i commenti cominciano a dimostrare che anche i suoi fan si stanno svegliando e non abboccano più alla sua “bestia”. È solo questione di tempo.

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