La destra aspira a renderci l’Ungheria, e il Peppa Pig gate ne è l’esatta dimostrazione. Pro Vita Famiglia onlus ha chiesto alla Rai di non trasmettere la puntata incriminata, mentre Fratelli d’Italia piagnucola sull'”indottrinamento gender“. Perché se due bambini, un maschio e una femmina, sin da quando sono neonati vengono fatti accoppiare dai genitori che li chiamano “fidanzatino” o “fidanzatina” o vedono dei cartoni in cui c’è una principessa salvata da un cavaliere, va bene. Ma se un personaggio di Peppa Pig (neanche la protagonista, per intenderci) dice semplicemente di avere due mamme, non va bene ed è indottrinamento.
Sin da quando siamo bambini veniamo battezzati, senza il nostro consenso. Poi ci viene detto che dobbiamo fare la confessione (e i nostri crimini sono al massimo “ho detto una bugia alla mamma, ho dato un pizzicotto al mio fratellino“), poi la comunione e persino la cresima. Siamo bambini, che scelta abbiamo in questo caso? Dire no ai nostri genitori che comunque ci porteranno lo stesso al catechismo? Non abbiamo mica l’opportunità di cambiare canale e non farne un caso nazionale. Non accusiamo mica i nostri genitori in uno stato laico di averci indottrinato.
Tuttavia, per il primo partito politico italiano, far vedere una famiglia LGBT, non va bene, perché le famiglie LGBT non esistono, sono un indottrinamento. Non come la religione in cui credono che è basata sulla feda e che non ha niente di concreto. Ovviamente non voglio andare contro la religione cristiana, né contro qualsiasi altra religione, tantomeno sminuire gli stessi religiosi, ma è elementare comprendere che tra una famiglia LGBT, tra persone reali che vivono fra noi, e una divinità, per una delle due ci siano più possibilità di stabilirne la realtà oppure no.
Ma Fratelli d’Italia vuole proprio farci diventare come l’Ungheria di Viktor Orbán, alleato di Matteo Salvini e Giorgia Meloni che “non sono assolutamente omofobi“. Grazia a una legge promossa dal partito di estrema destra Fidesz che “tutela i bambini dalla pedofilia”, perché le destre vogliono sempre “tutelare i bambini”, tranne dall’evidente prova della pedofilia della chiesa cattolica (e sia chiaro, non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma le prove sono più che evidenti), si vieta di trasmettere su qualsiasi piattaforma nel territorio dei contenuti LGBT.
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Allo stesso modo si fece in Russia e in Cina con The Eternals. Questi sono i paesi da cui Fratelli d’Italia prende esempio per il futuro dell’Italia: Cina, Russia, Ungheria. Paesi dove i diritti ti sono garantiti solo se sei un uomo, bianco, etero, una donna maschilista e sessista, e se segui il regime a occhi chiusi, senza mai protestare, senza mai opporti. Il 25 settembre, per favore, facciate la scelta giusta per il nostro futuro. O meglio, per quello dei vostri figli, poiché i sondaggi hanno reso evidente l’età media degli elettori del partito.
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«È intollerabile usare cartoni animati in salsa Lgbtqia+ per influenzare la mente dei bambini e normalizzare situazioni che si fondano sull’ideologia gender. Per questo il primo episodio di Peppa Pig trasmesso in UK con la presenza di ‘due mamme lesbiche’ è di una gravità assoluta», ha scritto la Onlus Pro Vita Famiglia, spiegando che «due donne possono dotarsi di un figlio solo acquistando gameti umani e praticando la fecondazione artificiale, violando il diritto del figlio di crescere con suo papà». Ma lo sanno che esiste l’adozione e che in alcuni paesi una coppia LGBT può adottare i figli che gli etero non hanno voluto?
Continuano dicendo che «i cartoni animati devono divertire ed educare i più piccoli, non confonderli con la presenza di elementi politicamente corretti». Ma la destra se li ricorda i cartoni con cui siamo cresciuti noi? Ho ancora i traumi per Mucca e Pollo (sto scherzando, chiaramente, perché quando sei un bambino e ti mettono davanti alla televisione, non ti poni domande come: “ma perché questo personaggio ha due mamme? Ma è naturale?”, perché l’odio appartiene solo agli adulti, non ai bambini). Altro che Peppa Pig.
E poi chiedono alla Rai di «non trasmettere l’episodio in questione su nessun canale o piattaforma web». Ed eccola qui la censura, contro Peppa Pig, solo per una famiglia LGBT. E la censura arriva da parte delle stesse persone che qualche mese fa se ne lamentavano, da parte di quelli che in programmi televisivi in diretta nazionale si lamentavano perché Giuseppe Conte aveva fatto nome e cognome. Lo stesso è stato fatto dal partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, con Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d’Italia che concorda con l’inaccettabilità di «inserire un personaggio con due mamme».
Ma questi individui sono a conoscenza del fatto che in tutto il mondo esistono dei bambini con due mamme, o con due papà, o con solo una mamma, o con solo un papà, e così via? Sanno che famiglia è dove c’è amore e non dove ci sono un uomo e una donna? Può capitare che una donna abbia avuto un figlio con un uomo, poi la storia sia finita e si sia fidanzata con una donna, con cui magari si è anche unita civilmente. A livello legale, non è madre di quel bambino, ma chi vieta al piccolo di chiamare madre una donna che comunque lo sta crescendo?
Chiaramente, oltre che verso Peppa Pig, arriva la critica contro il crudele politicamente corretto, «e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini?», ha chiesto Mollicone. Rispondo io: sì, certo. I bambini possono essere solo bambini e questo non è politicamente corretto, bensì scorretto. Voglio ricordare che Fratelli d’Italia ha la maggioranza netta in Italia, per cui è più politicamente scorretto essere a favore dei diritti della comunità LGBT, che andarci contro. Ha senso, vero?
«Come ha dimostrato recentemente Giorgia Meloni siamo e saremo sempre in prima linea contro le discriminazioni, ma non possiamo accettare l’indottrinamento gender», ma di quali discriminazioni parla? Quelle contro i fascisti? Perché io ricordo solo che è riuscita ad andare contro persino le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare e che hanno una dipendenza. Ma forse ricordo male io (Giorgia Meloni, tra “devianze” e “stupro”). In ogni caso, si uniscono all’appello alla Rai e chiedono di non trasmettere la serie Peppa Pig.
Interviene poi persino la leader, che invece di pensare ai problemi che stiamo vivendo in Italia (e questa critica va a tutti i partiti che hanno sentito il dovere di intervenire nel Peppa Pig gate), dice che «Peppa Pig è un cartone che guardano mediamente bambini di tre anni. Sono materie che dovrebbero maneggiare le famiglie. Questo ho sempre pensato e questo continuo a pensare. Altrimenti si rischia di voler per forza imporre concetti che è un po’ presto per metabolizzare. Non ci sono le famose fobie che qualcuno ritiene».
Ma, a prescindere che lo vedano in Peppa Pig o incontrando due persone per strada, quanto ci metti a dire a tuo figlio: “ci sono uomini che amano le donne, e uomini che amano altri uomini, ma è completamente normale perché l’amore è meglio dell’odio in qualsiasi sua forma“? Forse però qualcuno è più impegnato a spiegare che esiste una divinità a cui puoi chiedere di tutto tramite preghiere ma che comunque non vedrai mai, non sentirai mai, non toccherai mai. Vabbè dai, lo capisco. È difficile spiegare che l’amore, quando sei capace di provare solo odio.
Ci avete fatto caso che nessun politico ha niente da ridire su Lupin III ? Fateci caso. #PeppaPig pic.twitter.com/RdkF7msTc6
— Simon Fakes ☯︎☮︎ (@simonefabbrix) September 10, 2022
“Hai già le unioni civili ma che cazzo vuoi?”.#Meloni #PeppaPig pic.twitter.com/tlgxAuh62m
— Francesco B. (@baffi_francesco) September 10, 2022
Lo sa anche #PeppaPig pic.twitter.com/9N676Tva52
— Viviana Desio 🌈🇮🇹🇪🇺 #facciamorete (@VivianaDesio) September 10, 2022
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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