Ancora sul Peppa Pig Gate

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Assurdo quanto stia durando questa storia, ma la destra continua ancora a piangere perché esistono delle famiglie LGBT e una di loro è apparsa in Peppa Pig. Infatti, dopo le varie polemiche di Onlus Pro Vita Famiglia e di Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d’Italia, a cui poi si è anche aggiunta Giorgia Meloni, adesso Giorgio La Porta non si rende conto di aver implicitamente paragonato la leader di FDI ai musulmani estremisti, e Pro vita ha persino presentato un esposto contro la Rai.

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«È intollerabile usare cartoni animati in salsa Lgbtqia+ per influenzare la mente dei bambini e normalizzare situazioni che si fondano sull’ideologia gender. Per questo il primo episodio di Peppa Pig trasmesso in UK con la presenza di ‘due mamme lesbiche’ è di una gravità assoluta», scrisse la Onlus Pro Vita Famiglia, spiegando che «due donne possono dotarsi di un figlio solo acquistando gameti umani e praticando la fecondazione artificiale, violando il diritto del figlio di crescere con suo papà». 

La Onlus ha chiesto alla Rai di «non trasmettere l’episodio in questione su nessun canale o piattaforma web», a cui poi si è unito anche Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d’Italia che concorda con l’inaccettabilità di «inserire un personaggio con due mamme». Chiaramente, oltre che verso Peppa Pig, arriva la critica contro il crudele politicamente corretto, «e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini?», ha chiesto il politico.

Alla polemica si è unita anche Giorgia Meloni che ritiene che «Peppa Pig è un cartone che guardano mediamente bambini di tre anni. Sono materie che dovrebbero maneggiare le famiglie. Questo ho sempre pensato e questo continuo a pensare. Altrimenti si rischia di voler per forza imporre concetti che è un po’ presto per metabolizzare. Non ci sono le famose fobie che qualcuno ritiene». Ma la storia non finisce qui.

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Le ultime news dal Peppa Pig gate

Iniziamo da Giorgio La Porta, popolare per difendere a spada tratta la leader di Fratelli d’Italia o qualsiasi ideologia di destra. Il giornalista ha contestato il fatto che la sinistra e i “liberi pensatori” non si siano opposti quando a censurare Peppa Pig «e proibirla nelle scuole furono i musulmani». Quello a cui fa riferimento è quando la casa editrice Oxford University Press abolì i riferimenti al maiale nei testi per bambini, per evitare di offendere i musulmani. Ma cosa fa storcere il naso in questa notizia?

Ovviamente il fatto che è una notizia incompleta e soprattutto che non può essere paragonata alle lamentele della destra per Peppa Pig. Infatti, quella di Oxford University Press non fu un’iniziativa politica, del governo o addirittura della regina, bensì di un semplice editore. In più, non era un problema che riguardava l’Italia, per cui perché i politici di sinistra si sarebbero dovuti interessare alla notizia? E… sbaglio o ha paragonato la destra di Giorgia Meloni con i musulmani? Tra l’altro, sembra che quella della Oxford ofsse anche una fake news anche smentita. Tipico della destra campare sulle fake news.

Può andare peggio? Beh, sì. Pro-vita Onlus ha dichiarato che «questa mattina su RAI Yoyo, canale dedicato ai bambini dai 4 ai 7 anni, è stato trasmesso un episodio di Peppa Pig in cui sono presenti le “due mamme” lesbiche al centro delle polemiche di questi giorni. Nell’episodio di oggi i due personaggi non si presentano come coppia lesbica, particolare che sarà esplicitato solo in un episodio della nuova stagione, già apparso sulla TV inglese la settimana scorsa. Questo la dice lunga sulla scandalosa strategia pro Lgbtqia+, che sta surrettiziamente introducendo le cosiddette “due mamme” per far affezionare i bambini in vista dell’outing pubblicizzato nel Regno Unito».

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Continuano poi: «Ribadiamo pertanto la richiesta alla RAI di non trasmettere la puntata incriminata sulle proprie reti. Per far luce sull’episodio odierno trasmesso in Italia e sulla strategia generale è pronto un esposto al Comitato Media e Minori e alla Commissione Vigilanza Rai. Intanto, migliaia di genitori italiani sono già indignati e allarmati, come dimostrano le 25.000 firme raccolte dalla nostra petizione in pochi giorni e non stupirebbe se molti cittadini decidessero di non pagare più il canone per una TV pubblica che mette a rischio l’educazione dei bambini e li getta tra le braccia dell’indottrinamento gender».

Ma in che modo l’educazione dei bambini dovrebbe essere compromessa solo perché vedono una famiglia composta da due mamme? Perché questi individui sono convinti che vedendo solo persone etero i bambini crescano etero? Ma lo sanno che gli omosessuali sono sempre esistiti, anche quando erano illegali e, soprattutto, che sono figli di persone eterosessuali? È davvero straziante.

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