Il rapporto della Commissione indipendente sugli abusi nella Chiesa (CIASE) sulle violenze sessuali all’interno della Chiesa cattolica in Francia è davvero scandaloso e ci fa comprendere che essere cristiani non significa essere buoni. Sono più di 330 mila i bambini e le bambine che hanno subito degli abusi sessuali da sacerdoti o da persone laiche che hanno a che fare con la Chiesa. A chiedere questi numeri era stata la Conferenza episcopale francese, in modo da approfondire tutte le accuse che erano state rivolte negli ultimi anni alla Chiesa.
Il rapporto fa riferimento ai migliaia di casi di abusi sessuali su minori avvenuti negli ultimi 70 anni, e infatti è composto da 2500 pagine in cui si descrivono 3000 pedofili, di cui due terzi sono dei sacerdoti, mentre il resto sono persone che hanno lavorato nella Chiesa cattolica in Francia nel periodo di tempo analizzato. In una conferenza stampa, il presidente della commissione che ha reso pubblico il rapporto, Jean-Marc Sauve, ha detto che il numero di vittime stimato è di circa 330.000, includendo anche i reati da parte di insegnanti di scuole cattoliche. 216.000 sono le vittime del solo del clero francese.
«Quelle sui minori da parte della Chiesa cattolica rappresentano il 4 % del totale delle violenze sessuali avvenute in Francia, se si includono solo i preti e il clero, e il 6 % se si considerano anche gli abusi commessi da laici (cattolici)», ha detto il presidente. Francois Devaux, co-fondatore dell’associazione “La parola liberata” e vittima in primis, ha detto che «voi membri della Commissione, siete tornati dall’inferno. Avete esplorato ciò che di più oscuro e abietto gli uomini sono capaci di fare e siete scesi nei meandri più viziosi e insostenibili del comportamento umano».
Ovviamente Papa Francesco non poteva stare in silenzio. Già in un’altra occasione aveva mandato la sua solidarietà alle vittime, e anche questa volta non ha fatto eccezione. Il suo portavoce, Matteo Bruni, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che «il suo pensiero va anzitutto alle vittime, con grande dispiacere, per le loro ferite, e gratitudine, per il loro coraggio nel denunciare, e alla Chiesa di Francia, perché, nella consapevolezza di questa terribile realtà , unita alla sofferenza del Signore per i suoi figli più vulnerabili, possa intraprendere una via di redenzione».
Abusi sessuali nella Chiesa francese: i messaggi sul web
Su Twitter gli utenti non hanno parole per descrivere il disgusto nei confronti dei pedofili. Un utente scrive: «Terribile. Secondo questo rapporto, tra tutti gli ambiti di socializzazione dei bambini, la chiesa è quello con il più alto tasso di rischio di abusi su minori.» (@nonfaretardi) Un altro scrive: «Risuonano in me le parole di vescovi e preti che ho tristemente ascoltato quando negavano la gravità degli abusi su minori: – “da noi la situazione non è grave”; – “il prete colpevole è solo un povero peccatore”; – “la vittima si è solo immaginata ciò che è successo”»(@clerical_abuse).
In attesa che anche in Italia emerga la Verità sugli abusi su minori da parte del clero come sta avvenendo in Francia, ri-posto questa riflessione dedicandola a tutte le vittime, in particolare a quelle che ho avuto l'onore di conoscere:https://t.co/9wUFNcfnfI
— #stopabuse (@clerical_abuse) October 5, 2021
La "chiesa" ammette oltre 200.000 abusi pedofili su minori
— La Claudia🇮🇹🆓 (@Clatempesta) October 5, 2021
SOLO IN FRANCIA!!
In realtà sono MILIONI e continuano in modo indisturbato
I "cattolici" sono FIANCHEGGIATORI e COMPLICI
Non certo "fedeli e timorati di Dio"
VERGOGNATEVI! 💩https://t.co/FDxnSqs3Dw
La situazione, al momento solo in Francia, un paese vicino a noi, un paese sviluppato, un paese che non si trova dall’altra parte del mondo, è tragica. 330.000 vittime sono tantissime, sono troppe. E a poco servono gli appelli per «ristabilire un’alleanza che è stata danneggiata», bisogna fare qualcosa di concreto. «La nostra speranza non può essere e non sarà distrutta. La Chiesa può e deve fare tutto per ripristinare ciò che è stato danneggiato e ricostruire ciò che è stato rotto», ha detto il Presidente Sauvé. Ma ci riuscirà mai?
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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