Kyle Rittenhouse: uccise due persone durante le manifestazioni Black Lives Matter, ma per la corte non è colpevole

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Se non eravate ancora sicuri di come in America le persone nere o gli alleati siano tre gradini più in basso di quelle bianche e razziste, ora ne avete l’ulteriore conferma: Kyle Rittenhouse ha ucciso due persone durante le manifestazioni di Black Lives Matter ed è stato giudicato non colpevole, poiché ha agito per “legittima difesa“. Immagina avere 17 anni, partire dall’Illinois, arrivare in Wisconsin armato di fucile, uccidere due persone, però dire che è stata “legittima difesa”. E venire assolto, per questo. La giustizia non esiste più.

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Kyle Rittenhouse

Ricordiamo tutti le manifestazioni Black Lives Matter lo scorso anno. In tutto il mondo c’è stata molta apprensione dopo l’omicidio a sangue freddo di George Floyd, un uomo nero colpevole di aver usato delle banconote false. Come se avesse ucciso qualcuno, le forze dell’ordine gli hanno messo un ginocchio sulla gola e, nonostante le sue supplice, nonostante i suoi “non riesco a respirare“, nonostante le persone intorno che urlavano che lo stava uccidendo, Derek Chauvin ha brutalmente ucciso l’uomo.

Le rivolte di Black Lives Matter sono divenute popolari in tutto il mondo, e anche in altri paesi, sebbene fossimo in piena pandemia e non tutti hanno avuto la possibilità di parteciparvi (in Italia, ad esempio, eravamo in lockdown), ci sono state tantissime manifestazioni. In molti se la sono presa anche con le statue di persone razziste che però vengono ricordate per qualcosa che hanno fatto. Tuttavia, Kyle Rittenhouse ha deciso di erigersi a “paladino” uccidendo due manifestanti e ferendone un terzo, per le manifestazioni in seguito all’ingiustizia subita da Jacob Blake.

Colpito con 7 spari alle spalle davanti agli occhi dei suoi bambini di 3, 5 e 8 anni, Jacob Blake è un altro uomo apparentemente innocente che ha quasi perso la vita a causa del razzismo e dell’incompetenza della polizia americana, il tutto registrato in un video che dimostra come l’uomo non stesse facendo nulla. È successo a Kenosha, una città del Wisconsin, l’uomo aveva appena sedato la rissa fra due donne, per cui la polizia si era recata sul posto, ed è stato poi sparato con sette colpi e ferito gravemente alla schiena da un poliziotto che lo ha sparato mentre camminava.

Kyle Rittenhouse, oggi diciottenne, è figlio dell’America razzista, è figlio di un Presidente che per anni ha istigato al razzismo e all’omofobia, è figlio dei social network che accettano come opinione l’odio verso persone nere, verso persone omosessuali, verso persone “diverse“, ma che di diverso non hanno nulla. Perché, alla fine dei conti, l’unica cosa per cui vale la pena “dividerci” è la mentalità. C’è chi accetta che esistano delle persone libere, e c’è chi non accetta che esistano delle persone che non sono tali e quali a noi. Ma di cosa avete paura?

Immagina essere un bianco privilegiato che a 17 anni è persino munito di fucile, e avere paura di un gruppo di persone che sta semplicemente cercando di cambiare il futuro dell’America. Perché le manifestazioni servivano a cambiare, servivano a far capire che le persone nere negli Stati Uniti esistono, e meritano lo stesso rispetto delle persone bianche. Le manifestazioni servivano a denunciare il problema della polizia statunitense razzista. Perché George Floyd e Jacob Blake non sono gli unici. Duante Wright, Breonna Taylor, Tamir Rice, Elijah McClain, sono solo alcuni dei nomi.

Kyle Rittenhouse assolto dopo aver ucciso due persone

Ricordate la storia di Dylann Roof? Un giorno si svegliò e decise di uccidere nove persone nere in una chiesa gospel di Charleston. Ricordate come fu arrestato, dopo aver ucciso nove persone nere? Fu preso a braccetto, gli venne persino offerto un panino da Burger King, il tutto munito di giubbotto antiproiettile. Persone come George Floyd, Duante Wright, Breonna Taylor, invece hanno ricevuto la morte pur essendo innocenti. Non c’è da sottolineare neanche quale sia la differenza fra i trattamenti.

Allo stesso modo, Kyle Rittenhouse, dopo aver ucciso due persone (le vittime non erano nere, ma erano in strada per manifestare contro il razzismo), è stato dichiarato innocente. Ma può mai essere innocente una persona di 17 anni che parte da casa sua, fa quattro ore in auto con un fucile, con l’obiettivo di “proteggere“? Con le armi non si protegge. Con le armi si uccide, si ferisce, si fa del male. Poi, sia mai che a venire protette siano le persone che vengono continuamente uccise e discriminate. Poi ci lamentiamo anche di come negli Usa ci siano fin troppe sparatorie scolastiche. Questi ragazzini crescono con le armi come giocattoli.

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Kyle Rittenhouse aveva 17 anni quando ha ucciso due persone. Ha avuto il sangue freddo, a 17 anni, di uccidere due persone. Perché noi stiamo pensando tanto all’ingiustizia, ma quanto può essere pericolosa una persona che da adolescente impugna un’arma e preme il grilletto? Ci sentiamo al sicuro a sapere che in giro ci sono persone del genere che adesso si sentiranno anche legittimate a uccidere perché tanto è legittima difesa? Il 25 agosto 2020, Kyle Rittenhouse ha tolto la vita a due persone, e ne ha ferita una terza.

Tuttavia, secondo gli avvocati del ragazzino, lui si è solo difeso perché uno dei manifestanti lo ha colpito con uno skateboard, mentre uno gli ha puntato una pistola contro (forse dobbiamo cominciare a pensare di non vendere le pistole come se fossero un pacchetto di patatine, caro Presidente?). Lui, quindi, ha sparato più volte. Con il fucile che si era portato da casa sua, a quattro ore di distanza da quel posto. Sempre lui che durante il processo aveva delle grosse lacrime da coccodrillo.

Ma, va bene, giusto? Alla fine sono morte solo altre due persone anti razziste. Le 12 persone della giuria, sette donne e cinque uomini, hanno ritenuto che la vita di quelle due persone non fosse così importante, evidentemente. Kyle Rittenhouse darà molto di più a questo mondo. Ma per favore. Joseph Rosenbaum, 36 anni, e Anthony Huber, 26 anni, le due vittime, e Gaige Grosskreutz, 28 anni, rimasto ferito. Questi sono i nomi delle tre persone che non hanno avuto giustizia.

Ai tempi, pensate, il presidente Trump parlò a favore dell’imputato ancora prima del verdetto, ma ricordiamoci che Kyle Rittenhouse fa parte di una «milizia armata», la «Kenosha Guard». Questi soggetti auto-eletti a paladini razzisti, hanno deciso, tramite un appuntamento su Facebook, di «proteggere la proprietà». I video mostrano come il 17enne cammina nella strada con dei manifestanti che tentano di disarmarlo, ma lui spara e il resto lo sappiamo. La giuria, decidendo di non ritenere colpevole il ragazzetto, ha deciso di legittimare la Kenosha Guard, le SS del 2021.

In ogni caso, la sentenza pronunciata ieri, dopo tre giorni, ha scatenato ulteriori proteste fuori dal tribunale di Kenosha, cittadina del Wisconsin, tanto da attirare l’attenzione di Joe Biden, che in un comunicato ha affermato che il verdetto ha fatto «precipitare numerosi americani nella collera e nell’inquietudine, me compreso», tuttavia ha chiesto di «esprimere le proprie opinioni pacificamente, nel rispetto della legge. Se da una parte il verdetto a Kenosha lascerà molti americani arrabbiati e preoccupati, me incluso, dall’altro dobbiamo riconoscere che la giuria ha parlato».

Conclude: «ho corso con la promessa di riunire l’America, perché credo che ciò che ci unisce è di gran lunga più grande di quello che ci divide. So che non guariremo le ferite del nostro Paese da un giorno all’altro ma resto saldo nel mio impegno a fare tutto quello che è in mio potere per garantire che ogni americano sia trattato equamente, con correttezza e dignità, secondo la legge». Tuttavia, accettare un verdetto del genere è difficile.

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