Kanye West si presenta in passarella con la maglia “White Lives Matter”

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Non ce la fa proprio Kanye West: deve far parlare di sé, e lo deve inevitabilmente fare mancando di rispetto a qualcuno o facendo delle polemiche. La candidatura alla Casa Bianca e il ritiro a favore di Donald Trump, il delirio che ha avuto la scorsa estate contro i vari manager e l’industria della musica, in cui, se ricordate bene, urinò sul suo Grammy postando il video online, poi le notizie sul tradimento e, infine, l’indossare una maglia con scritto “White Lives Matter” a Parigi, schierandosi con l’estrema destra.

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Il rapper americano, che negli ultimi anni aveva fatto pensare a una candidatura alla Casa Bianca, non se la passa poi così bene. O meglio, le persone non estremiste lo disprezzano. In più, non è in buoni rapporti con le sue case discografiche, la Universal e la Sony, da diversi mesi, tanto che, due anni fa, portò in tribunale le sue etichette che non avrebbero pagato le royalties e anche per cercare di riavere il possesso sui diritti e sui master.

Aveva anche spiegato il tutto in un video, affermando di voler acquistare le proprie canzoni, avendo i soldi necessari per farlo, ma non gli è stato concesso. Così, nelle ultime ore, su Twitter ha postato più di 100 tweet in cui si definisce “il nuovo Mosè”, accusando anche l’industria discografica e l’NBA di essere le “moderne navi di schiavitù“. Sono in molti a ritenere che abbia dei problemi mentali, e non ovviamente per insultarlo, ma per far sì che si curi e guarisca.

Il colmo lo ha raggiunto quando ha urinato sul suo Grammy. «Fidatevi… Non mi fermerò», scrive, come didascalia. E noi siamo sicuri che non lo farà o, più che altro, non potrà, dopo essersi esposto così tanto, mettendo a rischio se stesso e anche la sua carriera.

Kanye West e il maglione White Lives Matter

Prima dell’inizio dello show, Kanye West ha dichiarato che «tutti qui sanno che io sono il leader, non puoi gestirmi. Questa è una situazione ingestibile». In passerella con lui, senza indossare la discutibile felpa, c’era anche Naomi Campbell. Nella foto, invece, c’è anche Candice Owens, giornalista e attivista afro-americana finita nelle liste di proscrizione della Cnn e degli altri megafoni liberal da quando ha manifestato il suo sostegno a Donald Trump.

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«La decisione di Kanye West di indossare una maglietta ‘White Lives Matter’ è disgustosa, pericolosa e irresponsabile. Alcuni di voi correranno a difenderlo. Dovreste chiedervi perché…», ha commentato il noto professore universitario Marc Lamont Hill, condividendo la foto. L’editor nera Gabriella Karefa-Johnson, nemica di Kanye West che più volte l’ha insultata, ha ovviamente commentato la vicenda, e il rapper ha cominciato a insultarla gravemente dicendo che «questa non è una persona fashion» e «so che Anna odia questi stivali», facendo riferimento alla direttrice di Vogue America Anna Wintour. In difesa della giornalista, anche Gigi Hadid: «Sei un bullo e ridicolo».

Molto critico anche l’articolo di France Inter, emittente radiofonica tra le più seguite di Francia e covo del goscismo culturale parigino, che ha postato un articolo dicendo che «la frase richiama lo slogan “Black Lives Matter”, scandita in occasione della manifestazione contro le violenze della polizia e da cui è nato un movimento politico. L’espressione può essere tradotta con “Le vite dei neri contano”. Ma la formula ripresa da Kanye West ha completamente un altro senso. È associata all’estrema destra».

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«Secondo l’Anti-Defamation League, organizzazione di lotta contro l’antisemitismo e le discriminazioni, si tratta di un’espressione della supremazia bianca che è nata all’inizio del 2015 come risposta razzista al movimento Black Lives Matter», aggiungono. Intanto Kanye West dice che «lo sanno tutti. Black Lives Matter è stata una truffa. Ora è finita. Di nulla».

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