
Giovanni Muciaccia: “Prima di Art Attack stavo per mollare, ho rischiato la vita tre volte”
Giovanni Muciaccia è uno di quei volti che hanno segnato l’infanzia di milioni di bambini grazie a “Art Attack”, il celebre programma di manualità artistica trasmesso su Disney Channel e Rai. Oggi, a distanza di anni, l’artista e conduttore ha raccontato in un’intervista al podcast Tintoria i momenti difficili vissuti prima del successo, i rischi affrontati nella sua vita personale e il valore della resilienza.

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TogglePrima di Art Attack: un periodo di crisi e di dubbi esistenziali
Pensavo proprio di mollare, a un certo punto non sapevo più che fare. Quando ti capita soffri come un cane. Hai fatto 3 anni di televisione, hai 25-26 anni e improvvisamente non c’è più niente. Sono tornato un po’ al teatro, ho fatto qualche pubblicità, però non riuscivi a vivere del tuo lavoro. Mi sono serviti perché mi hanno insegnato a gestirmi meglio crescendo. Ho capito che noi dobbiamo fare un po’ come le formiche. Quando lavori metti nel granaio e non fai spendi e spandi.
Giovanni Muciaccia
Nonostante oggi sia un volto iconico, Giovanni Muciaccia ha attraversato una lunga fase di incertezza prima di approdare alla televisione che conta. Dopo le prime esperienze in programmi come Disney Club e La Banda dello Zecchino, il futuro sembrava promettente. E invece, per circa due anni e mezzo, il lavoro si fece sempre più raro, al punto che Muciaccia pensò seriamente di abbandonare il mondo dello spettacolo.
Racconta anche la sua esperienza con il cinema: «Andai vicino a fare due film. Uno era con Dino Risi, il remake di Poveri ma belli. Dovevo essere l’amante di Anna Falchi ma non ero credibile, non mi presero perché dicevano che a fianco a lei sembravo il fratello quello più piccolo. Non so se è una leggenda, però dicevano che al posto mio hanno preso un attore che chi si occupava del casting ha incontrato sulla metro. Poi andai molto vicino a fare un altro film che era Marciando nel buio, che era un film di Spano. Un film di una storia di omosessualità, io ero un militare in caserma».
«I miei genitori non approvavano la mia scelta di fare televisione — racconta —. Mi spingevano a trovare un lavoro ‘serio’. Non è stato facile continuare a credere nei miei sogni, quando tutto sembrava remarmi contro». La pressione familiare e la mancanza di opportunità portarono il giovane artista a un passo dal rinunciare ai propri obiettivi artistici. Il desiderio di Giovanni Muciaccia di non arrendersi e di dimostrare il proprio valore, però, fu più forte delle difficoltà. Fu proprio in quel periodo che arrivò l’occasione che gli cambiò la vita: la conduzione di “Art Attack”.
Il successo planetario di Art Attack: un trampolino insperato
Nel 1998, Giovanni Muciaccia diventa il volto italiano di Art Attack, programma educativo dedicato ai bambini, ideato da Neil Buchanan. La trasmissione, prodotta a Londra, veniva registrata in diversi studi internazionali con conduttori locali di vari paesi. Con il suo stile semplice, l’entusiasmo contagioso e la capacità di spiegare concetti artistici in modo chiaro e divertente, Muciaccia conquistò rapidamente il pubblico italiano. “Art Attack” non solo diventò un successo nazionale, ma venne trasmesso in oltre 32 paesi, rendendolo un fenomeno globale.
Si registrava a Londra, andando poi in onda in 32 paesi nel mondo. C’era un unico studio e i conduttori arrivavano lì da ogni parte del mondo.
Giovanni Muciaccia

Un altro elemento chiave della sua popolarità fu l’imitazione di Fiorello, che parodiava il suo modo di parlare e di presentare. Invece di offendersi, Muciaccia accolse quell’imitazione come un vero riconoscimento: «Quando Fiorello ti imita significa che sei entrato nell’immaginario collettivo», ha raccontato. Grazie a “Art Attack”, Giovanni Muciaccia è diventato una sorta di simbolo della creatività infantile, un punto di riferimento per chi è cresciuto tra forbici, colla vinilica e grandi progetti artistici «a misura di bambino».
Le sfide personali: la passione per il kite surf e i rischi affrontati
Oltre alla carriera televisiva, Giovanni ha coltivato una grande passione per il kite surf, disciplina che pratica fin dai tempi del Disney Club. Tuttavia, questo sport estremo lo ha portato ad affrontare momenti davvero drammatici. Muciaccia ha raccontato di aver rischiato la vita ben tre volte mentre praticava il kite surf. Una delle esperienze più pericolose si è verificata a Maui, nelle Hawaii, dove, a causa di onde giganti e condizioni meteo avverse, si trovò in una situazione estremamente critica.
Era una giornata di vento sostenuto, fattibile. Il problema erano le onde, mi sono trovato praticamente in una una schiumata bianca di non lo so, 60 metri. Io abbasso leggermente il kite, tocco l’acqua, retrocedo un po’ così con la testa e penso dico “Cavoli, che figata sto a Maui. Appena riapro gli occhi, vedo un muro davanti a me di 4 metri più o meno.
Non ho fatto in tempo a invertire il kite, che mi ha travolto. Sono andato sotto a quest’onda e pensavo di sbattere sul reef. M’ha strappato il costume e poi l’onda ha preso il kite e mi ha ritrascinato per altri per altri 100 metri. Mi sono venuti a riprendere con la moto d’acqua e m’hanno detto che ero il decimo del giorno.
Giovanni Muciaccia
«Ci sono stati momenti in cui ho pensato che non sarei tornato a casa», ha confidato. Nonostante i rischi, però, l’amore per il kite surf non si è spento, diventando anzi una metafora della sua filosofia di vita: affrontare le paure, superare i limiti e restare fedeli a se stessi.
Giovanni Muciaccia oggi: creatività, social network e nuova vita familiare
Attualmente, Giovanni Muciaccia continua a vivere di arte e creatività. È molto attivo sui social network, soprattutto su TikTok, dove racconta curiosità artistiche, storie dell’arte contemporanea e propone tutorial creativi, avvicinando anche le nuove generazioni al mondo dell’arte. Nel 2022 ha pubblicato il libro “Attacchi d’arte contemporanea”, un’opera che invita i lettori a esplorare l’arte contemporanea in maniera giocosa e senza pregiudizi.

Dal punto di vista personale, Giovanni vive in campagna, alle porte di Roma, con la moglie Chiara Tribuzio, ex modella, e i loro due figli. Una vita serena e familiare che sembra il perfetto coronamento di un percorso fatto di passione, perseveranza e coraggio.
On his TikTok profile, former "Art Attack" TV host Giovanni Muciaccia mixes together The Head and Silvio Berlusconi's voice. The final result is quite hilarious. pic.twitter.com/5ia8BMejYf
— Crazy Ass Moments in Italian Politics (@CrazyItalianPol) September 5, 2022
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty