Emanuela Orlandi: Papa Francesco esprime vicinanza alla famiglia

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A quarant’anni dal rapimento di Emanuela Orlandi, quindicenne scomparsa dal Vaticano, Papa Francesco è il primo pontefice a nominarla e a esprimere vicinanza ai famigliari della ragazzina. Tra l’altro questo Papa ha anche per la prima volta aperto un’inchiesta per il caso che non ha mai avuto giustizia, secondo il fratello Pietro perché «evidentemente vuole fare chiarezza» anche lui. Anche a distanza di quarant’anni, speriamo sempre che la famiglia Orlandi possa trovare pace nella giustizia.

Parliamo brevissimamente del caso di Emanuela Orlandi e di come sembrasse che Papa Giovanni Paolo II, o meglio il Vaticano, fosse coinvolto nell’insabbiamento del caso. Ancora oggi il nome di Emanuela è un po’ un tabù nel Vaticano, il primo Papa a pronunciare il suo nome è Francesco, che disse ai familiari che la ragazza è in cielo: «Dopo gli anni di silenzio di Ratzinger, soltanto sentire il nome di Emanuela pronunciato da un Papa è stata una cosa forte». Quando Papa Benedetto XVI morì, Pietro Orlandi disse che «Ratzinger, come il suo predecessore, è rimasto in silenzio fino alla morte».

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Emanuela Orlandi

Sul caso di Emanuela Orlandi ci sono state diverse ipotesi, dall’allontanamento volontario da casa all’attentato a Giovanni Paolo II, dallo scandalo IOR e il caso Calvi alla Banda della Magliana, finendo con la pedofilia. Tuttavia, non sappiamo quale di queste teorie sia quella che cela la verità. Il caso è stato anche collegato alla scomparsa di Mirella Gregori, una quindicenne scomparsa il 7 maggio dello stesso anno a Roma. Nessuna delle due è stata mai ritrovata. Ma per Papa Giovanni Paolo II la questione è ancora più complessa, perché è anche stato accusato di aver coperto degli abusi su minori da parte del clero polacco.

In più, ultimamente è anche attaccato a causa di un documentario investigativo e pubblicato da TVN emittente indipendente che non ha paura di criticare il governo conservatore polacco e tutte le sue discutibili scelte, in cui si sosteneva che il Papa polacco avesse coperto degli abusi sessuali su minori che coinvolgevano il clero nella sua nativa Polonia prima della sua elezione a pontefice. A ciò si aggiunge anche un libro di un giornalista olandese, Ekke Overbeek, in cui si affermano le stesse accuse. Si riuscirà mai ad avere giustizia per la scomparsa di una minorenne?

Le parole del Papa per la famiglia di Emanuela Orlandi

«In questi giorni ricorre il qurantesimo anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi», ha detto Papa Francesco nell’omelia di ieri. «Desidero esprimere vicinanza ai familiari, soprattutto alla mamma, e assicurare la mia preghiera. Estendo il ricordo a tutte le famiglie che recano il dolore per una persona cara scomparsa». E di persone scomparse nel nulla, in Italia, ce ne sono tante. Dai bambini, come Denise Pipitone, Angela Celentano, Santina Renda, o anche la piccola Kata, scomparsa da poche settimane, e poi le persone adulte, come Alessandro Venturelli. Nessuno di loro ha giustizia.

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«C’è una ragazza che viene da Londra, un sacerdote che viene dalla Romania, un’altra persona dalla Germania. Sono le cose che mi emozionano e mi danno la forza di andare avanti», ha commentato Pietro Orlandi al sit-in a largo Giovanni XXIII a quarant’anni dalla scomparsa di Emanuela. L’uomo aveva già lodato Papa Francesco per aver aperto un’inchiesta ed era fiducioso che il pontefice avrebbe detto qualcosa, «evidentemente vuole fare chiarezza. E non ci sarebbe niente di male, anzi sarebbe positivo, se lui oggi ricordasse i quarant’anni della scomparsa – anzi, del rapimento, perché anche loro lo chiamano rapimento».

Prosegue poi: «Vorrei chiarire alcune situazioni. Sapete che il 9 gennaio, a due giorni dai funerali di papa Ratzinger, il Vaticano ha aperto un’inchiesta. Ci ha colpito in modo positivo. Erano anni che chiedevamo di essere ascoltati e poter verbalizzare, eravamo in possesso di molti elementi nuovi, e quindi non vedevo l’ora di poter verbalizzare. Finalmente l’ho potuto fare l’11 aprile quando sono stato convocato dal promotore di giustizia. Un incontro che aspettavo da tempo. E lì ho potuto presentare anche una memoria che è stata protocollata, con tutto quello che avevamo trovato con l’avvocato negli ultimi anni».

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Conclude poi, parlando con l’AGI: «lo stesso Diddi mi ha detto: ‘ho avuto mandato di fare chiarezza e di andare a fondo a 360 gradi. Senza fare sconti a nessuno. Chiederò l’aiuto anche alla procura di Roma e alla futura commissione parlamentare’. Poi c’è stata una serie di lancio di fango nei miei confronti che ha rallentato un po’ le cose. Solo per il fatto di aver nominato papa Giovanni Paolo II ho sempre detto nel 2023 che non dovrebbero esistere persone intoccabili. È stata una presa di posizione che io reputo importante e che avrà un peso positivo nei prossimi giorni, per arrivare a fare chiarezza su questa storia».

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