Santina Renda: per il suo 40esimo compleanno, una donna dice di essere lei

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Una donna ha affermato di essere Santina Renda, una ormai donna scomparsa, rapita davanti casa sua a Palermo, quando aveva sei anni nel 1990, quindi ormai 33 anni fa. Il suo è uno degli ennesimi casi di bambini che sono scomparsi nel nulla e per cui non è stato punito nessuno, sebbene l’anno successivo Vincenzo Campanella, chiamato “lo scemo” nel suo quartiere in quanto psicolabile, confessa di aver ucciso la bambina a causa di un incidente in modo. Non viene comunque creduto, nonostante sia stato ritenuto invece colpevole dell’omicidio del piccolo Maurizio Nunzio, bambino di otto anni e cugino di Santina.

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Santina Renda

Era il pomeriggio del 23 marzo 1990, e Santina Renda stava giocando con la sorellina Francesca e altri bambini in via Pietro dell’Aquila, vicino alla casa in cui abitava insieme alla sua famiglia. L’allarme di scomparsa è stato dato alle 16, dopo che l’avevano cercata ovunque e hanno cominciato a temere che si fosse smarrita o ferita, ma nessuno poteva pensava che potesse esser stata rapita. La notizia comunque comincia subito a fare il giro del quartiere, e alcuni testimoni parlano di una BMW che l’avrebbe avvicinata, ma non ci sono conferme.

Si suppone che possa esser accaduto di tutto: dal presunto sequestro da parte dei soliti trafficanti di organi (una leggenda metropolitana che spaventa l’Italia in questi anni e di cui si continuò a parlare persino per il caso di Denise Pipitone, avvenuto più di un decennio dopo) alla compravendita di bambini da parte dei genitori, fino al rapimento attribuito ai Rom (sempre caso Denise Pipitone), un’altra paura diffusa in quegli anni. Nonostante le accuse di rapitori di bambini, i membri della comunità Rom del quartiere si mettono alla ricerca di Santina, avvertendo le famiglie e le comunità romene in tutta Italia.

Il caso finisce nelle mani di Danetella Raffai, che su Chi l’ha visto lancia appelli e raccoglie segnalazioni. Alcune persone sostengono di aver visto una bambina con i capelli biondo scuro simile a Santina Renda, ma queste piste si rivelano false. In realtà non ci sono prove concrete che facciano pensare che la bambina sia ancora in vita, ma neanche che sia morta. Quando i genitori della piccola vengono messi sotto pressione e accusati di averla venduta per una somma di denaro, è il nonno Carmelo Scurato a difendere strenuamente la famiglia. «Se davvero credono che siamo colpevoli, allora arrestateci!», dichiara il nonno, sottolineando l’assenza di prove contro di loro.

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Santina Renda e la sorella Francesca

Tuttavia, è qualcun altro a confessare. Si tratta di Vincenzo Campanella, deriso nel quartiere con il soprannome di “lo scemo” a causa delle sue fragilità psicologiche. Campanella afferma che Santina è caduta mentre si trovava dietro al suo motorino, descrivendo l’evento come un incidente. Non è in grado di indicare la posizione del corpo della bambina e la sua versione non viene creduta.

Poco tempo dopo, nel quartiere si verifica un’altra tragedia. L’8 febbraio 1992, Maurizio Nunzio, otto anni, scompare nel nulla. Era il cugino di Santina. Lo stesso giorno, il corpo del bambino viene trovato con la testa fracassata. Vincenzo Campanella confessa ancora una volta e questa volta la sua confessione viene creduta, supportata da prove concrete. Viene ritenuto capace di intendere e volere e condannato a 29 anni di carcere. Tuttavia, non gli verrà mai attribuita alcuna responsabilità per la scomparsa di Santina Renda.

Ad oggi, i genitori non smettono di sperare che la propria figlia possa ritornare a casa, ma il caso è caduto completamente nel dimenticatoio e ormai, sebbene Palermo non l’abbia dimenticato, sono in pochi quelli che ancora oggi lo ricordano. Adesso non ci resta che aspettare che la donna che ritiene di essere lei, dimostri davvero di esserlo tramite dei test sicuri e accertati. Possiamo solo incrociare le dita.

Santina Renda: la donna che crede di essere lei

Ieri Santina Renda compie 40 anni. Secondo quanto riportato dall’associazione Manisco World su Facebook nei giorni scorsi, una donna residente nel Nord Europa ha contattato affermando di essere proprio Santina. Un team di esperti ha fornito alla donna indicazioni sulle tecniche di raccolta, conservazione e spedizione del suo materiale biologico. «Nelle prossime settimane, il materiale genetico arriverà a Roma presso il laboratorio della dottoressa Marina Baldi per estrarre il DNA e confrontarlo con il profilo della madre di Santina, Enza Scurato», afferma la Manisco World, un’organizzazione che si occupa di persone scomparse.

«In occasione di questo evento, è stata realizzata una Age Progression, per la quale ringraziamo Missing Angels Org con sede negli Stati Uniti», scrive l’associazione, condividendo un’immagine di Santina elaborata al computer e che era stata condivisa già mesi fa. Nel frattempo, dall’avvocato Giorgia Bagnasco del team legale della Manisco World, delegato dallo studio Ferrandino e basato in Sicilia, sono stati presi contatti con la procura di Palermo per consegnare i rapporti di alcune attività investigative condotte autonomamente, al fine di ottenere la riapertura delle indagini su Santina Renda.

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Un team di esperti, coordinati dall’avvocato Luigi Ferrandino, ha stabilito un collegamento con la donna e le ha fornito indicazioni sulle tecniche di raccolta, conservazione e spedizione del suo materiale biologico. Nel frattempo, l’avvocata Giorgia Bagnasco, delegata dallo studio Ferrandino, ha contattato la Procura di Palermo per consegnare i rapporti relativi ad alcune attività investigative condotte autonomamente, al fine di richiedere la riapertura delle indagini su Santina Renda. L’avvocato Luigi Ferrandino ha anche confermato la storia a IlGiornale.it: «Una donna che vive in Germania si è riconosciuta nella foto di Santina Renda».

Racconta che «la signora, che sostiene di essere stata adottata, ha detto di aver notato delle forti somiglianze tra lei e la bimba palermitana. Al punto da decidere di chiamare immediatamente l’associazione. Informato della segnalazione, ho chiesto se fosse disponibile a fornirci il suo Dna: lei ha subito accettato. Le abbiamo spiegato passo per passo come procedere. Nelle prossime settimane il materiale genetico dovrebbe giungere a Roma, presso il laboratorio della dottoressa Marina Baldi.

Dopo aver estratto il Dna, si procederà al confronto con il profilo della madre di Santina. Nel frattempo l’avvocato Giorgia Bagnasco, una collega del mio studio, ha preso contatti con la Procura della Repubblica di Palermo per informare la magistratura di alcune attività investigative svolte in proprio e che, ci auspichiamo, possano far ripartire le indagini». Fa sapere che ci vorranno circa 10-15 giorni per conoscere l’esito degli accertamenti sul DNA, e noi ci auguriamo che davvero possa essere la bambina, e che si faccia giustizia sul suo caso.

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