Kata: smentita l’ipotesi dello scambio di persone

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Un’altra ipotesi sul rapimento della piccola Kata, scomparsa a Firenze il 10 giugno. Secondo le indagini (e non secondo il padre, Miguel Angel Romero Chicclo, come era stato inizialmente riferito dalla stampa italiana) sul rapimento della bambina si tratterebbe di uno scambio di persona, di qualcuno che avrebbe voluto prendere in realtà un’altra bimba, ma l’ipotesi è stata smentita. «Il contenuto di quanto messo a verbale dal padre di Kata non è stato rivelato a nessuno», hanno detto gli avvocati, e lo scopo sarebbe quello di non pregiudicare le indagini ancora in corso (come è stato fatto in altri casi di rapimento di bambini in passato, come Denise Pipitone).

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Sul sito di Chi l’ha visto, che ha lanciato l’appello, leggiamo che «Mia Kataleya, che i familiari chiamano Kata, 5 anni, è scomparsa da Firenze il 10 giugno. Intorno alle 13 è stata vista l’ultima volta nel cortile dello stabile occupato di via Maragliano 100, nel quartiere di Novoli, dove abita la famiglia. Vane le ricerche, durate anche tutta la notte, di Carabinieri con unità cinofile e volontari». La bambina si è allontanata da casa indossando una maglietta bianca e un pantalone lungo rosa. Viveva insieme alla famiglia in uno stabile occupato tra via Maragliano e via Boccherini, nel quartiere di Novoli, alla periferia di Firenze.

Solo in Italia, nel 2019, ci sono state 8.331 denunce per minori scomparsi. Di queste, 5.376 stranieri, 2.955 italiani. In Europa, invece, i bambini scomparsi sono stati 116.00, e negli altri continenti la situazione non è assolutamente migliori. Sono troppi i bambini che spariscono nel nulla, senza fare più ritorno a casa. Di loro poi si parla a lungo, si fanno ipotesi, ma sono poche quelle che riescono a tornare sane e salve dopo anni e anni di scomparsa.

Noi ricordiamo alcuni casi di bambini scomparsi, come quello delle gemelline Livia e Alessia Schepp, avvenuto dodici anni fa. Oggi le bambine avrebbero 18 anni, ma di loro ancora non si sa nulla. Ma, andando ancora più indietro nel tempo, non possiamo citare anche Angela Celentano, scomparsa nel 1996 all’età di tre anni. Anche di lei, non si hanno notizie, sebbene, come nel caso di Denise Pipitone, molte persone hanno pensato di essere lei. E questi solo alcuni. Potremmo citare anche Santina Renda, del 1990, o Bruno Romano, scomparso nel 1995. Dobbiamo sperare che Kata riesca a tornare a casa, quanto prima.

Il rapimento di Kata: le ultime ipotesi

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Alcuni sostengono che il sequestro potrebbe essere il risultato dei conflitti tra gruppi rivali che si scontravano nell’occupazione illegale dell’ex hotel Astor, ma per il legale dei genitori di Kata è «inverosimile una vendetta perpetrata verso di loro». In precedenza uno dei legali, Filippo Zanasi, ha spiegato: «È un’ipotesi che il padre di Kata fa e che ha voluto riferire personalmente alla procura. Devo dire che il profilo del mio assistito, e anche quello di sua moglie, è tale che pensare a una vendetta perpetrata verso di loro è onestamente inverosimile, sempre che di vendetta si tratti».

Secondo l’avvocato della famiglia, «a grandi linee diciamo che questa sarebbe la soluzione forse più razionale e dunque quella su cui forse è il caso di addentrarci, però è anche vero che la procura sta andando avanti per piste che non ci è dato conoscere». I legali, Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, poi, hanno smentito:

«Costretti dalle notizie che si stanno diffondendo via web a precisare che né gli scriventi né il padre Miguel hanno mai riferito o rappresentato che la predetta minore sia stata oggetto di uno scambio di persona. Il contenuto di quanto messo a verbale dal padre di Kata non è infatti stato rivelato ad alcuno e pertanto si chiede di rettificare la notizia sopra detta soprattutto allo scopo di non pregiudicare le indagini in corso».

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Nel pomeriggio di oggi, 20 giugno, i genitori di Kata, accompagnati dai loro avvocati e dall’ex comandante del Ris Luciano Garofano, designato consulente della famiglia della bambina, faranno ritorno all’Astor per condurre una loro ispezione. La richiesta ufficiale di visitare l’edificio era stata presentata alla Procura di Firenze dagli avvocati della famiglia, i quali avevano spiegato che, se autorizzata, l’ispezione sarebbe stata organizzata dopo il completamento degli accertamenti da parte della polizia giudiziaria, con il supporto di vari reparti specializzati. L’ex generale Garofano ha commentato:

«Quello di cui abbiamo evidenza finora è che Kata è scomparsa da un posto che come abbiamo visto dalle immagini era un porto di mare e il fatto che anche la ricerca effettuata nei posti più reconditi di quello stabile non abbia dato esito ci fa considerare che è stata portata via.

Ma non mi posso avventurare in ipotesi prima di aver un quadro completo, vanno comprese a fondo anche le relazioni intercorse tra la famiglia della bambina, chi viveva in quei luoghi e anche soggetti esterni. Il trascorrere del tempo statisticamente è un elemento non va a favore dell’esito sperato ma il compito dell’investigatore è di non trascurare nulla, di fare tutto quello che è nelle possibilità e per questo sono qui a mettermi a disposizione».

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