Kata di 5 anni è ancora scomparsa

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Kata ha cinque anni ed è scomparsa cinque giorni fa. Molto probabilmente è stata rapita, e quindi c’è un rapitore di minori in giro (in realtà, sono ancora in giro quelli di Denise Pipitone, e di Angela Celentano, e di Emanuela Orlandi, eccetera, eccetera, eccetera). Per lo Stato, però, è più importante il funerale di Berlusconi, così come tutti i media fanno a gara a chi fa più servizi commemorativi invece di diffondere la notizia del rapimento di una bambina. Ma purtroppo ci siamo preoccupati: finché non c’è un omicidio e un cadavere, lo Stato non interviene, e quando interviene lo fa solo per dare le sue condoglianze.

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Sul sito di Chi l’ha visto, che ha lanciato l’appello, leggiamo che «Mia Kataleya, che i familiari chiamano Kata, 5 anni, è scomparsa da Firenze il 10 giugno. Intorno alle 13 è stata vista l’ultima volta nel cortile dello stabile occupato di via Maragliano 100, nel quartiere di Novoli, dove abita la famiglia. Vane le ricerche, durate anche tutta la notte, di Carabinieri con unità cinofile e volontari». La bambina si è allontanata da casa indossando una maglietta bianca e un pantalone lungo rosa. Viveva insieme alla famiglia in uno stabile occupato tra via Maragliano e via Boccherini, nel quartiere di Novoli, alla periferia di Firenze.

Solo in Italia, nel 2019, ci sono state 8.331 denunce per minori scomparsi. Di queste, 5.376 stranieri, 2.955 italiani. In Europa, invece, i bambini scomparsi sono stati 116.00, e negli altri continenti la situazione non è assolutamente migliori. Sono troppi i bambini che spariscono nel nulla, senza fare più ritorno a casa. Di loro poi si parla a lungo, si fanno ipotesi, ma sono poche quelle che riescono a tornare sane e salve dopo anni e anni di scomparsa.

Noi ricordiamo alcuni casi di bambini scomparsi, come quello delle gemelline Livia e Alessia Schepp, avvenuto dodici anni fa. Oggi le bambine avrebbero 18 anni, ma di loro ancora non si sa nulla. Ma, andando ancora più indietro nel tempo, non possiamo citare anche Angela Celentano, scomparsa nel 1996 all’età di tre anni. Anche di lei, non si hanno notizie, sebbene, come nel caso di Denise Pipitone, molte persone hanno pensato di essere lei. E questi solo alcuni. Potremmo citare anche Santina Renda, del 1990, o Bruno Romano, scomparso nel 1995. Dobbiamo sperare che Kata riesca a tornare a casa, quanto prima.

La piccola Kata è ancora dispersa

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Qual è la novità? Secondo quanto riporta La Stampa, ci sarebbe un testimone che ha affermato di aver visto un uomo portare via Kata, «non dall’ingresso principale dell’hotel Astor, ma da una via laterale, verso il palazzo vicino che è stato perquisito», ma ovviamente si stanno facendo degli accertamenti per comprendere quanto questo testimonianza sia attendibile, in particolare perché nei casi di rapimenti di bambini ci sono sempre dei mitomani e soprattutto tante persone che pensano di averli visti (ad esempio, Kata sarebbe stata vista a Bologna in un bus con una donna).

Nel caso del mitomane, in realtà, ce n’è già uno. Il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze che si sta occupando delle indagini ha raccontato: «Una amica della madre ha ricevuto una telefonata di una persona che diceva che la bambina era con lui. Riteniamo che fosse un mitomane, non ha fornito elementi pratici e non ha detto perché avrebbe fatto il sequestro. Riteniamo che sia una telefonata fallace ma ci stiamo lavorando lo stesso per individuare l’autore. Stiamo cercando di rintracciare la persona che ha fatto la telefonata».

Aggiunge poi che la madre «facendo una valutazione di buon senso, ha supposto la sparizione della figlia collegata a litigi avvenuti all’interno della struttura, ma non ci ha dato un nome preciso», sebbene non ci siano comunque «richieste di denaro o a carattere estorsivo». Altre fonti giornalistiche parlano del fatto di come il rapimento di Kata potrebbe essere una vendetta per lo stupro di una ragazza peruviana di 15 anni avvenuto lo scorso febbraio, ma per il momento sono solo delle voci e non è nulla accertato.

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© Aleandro Biagianti / AGF 

Intanto, per dare sostegno alla propria famiglia e in particolare alla moglie, il padre di Kata è stato scarcerato. Miguel Angel Chicllo Romero, incarcerato nel penitenziario di Sollicciano da marzo per reati contro il patrimonio, è stato rilasciato martedì sera. Il giudice ha deciso di sostituire la misura della custodia cautelare con l’obbligo di firma. Secondo il suo avvocato, Cristiano Toraldo, il padre della piccola, precedentemente detenuto per furto e utilizzo indebito di carte di credito, è stato liberato “per poter stare accanto alla sua famiglia“.

Entrambi i genitori hanno tentato il suicidio: la madre ha ingerito una piccola quantità di candeggina, e il padre avrebbe fatto lo stesso con il detersivo provando anche a strangolarsi con un filo. La presidente di Penelope Toscana, che sta seguendo emotivamente e legalmente la madre di Kata, ha detto che la donna «sta molto molto male, è divorata dalla sofferenza. È una ragazza di 25 anni e non ha la famiglia accanto, anche se tutta la comunità peruviana di Firenze le sta accanto. Per lei è una pressione insostenibile, vuole solo ritrovare la sua bambina». Ma per i TG, la morte di Berlusconi è più importante.

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