La violenza nello sport – Una Tazza D’horror #47

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In questo episodio di “Una Tazza D’horror” parleremo di un tema che troppo spesso sfugge in questa società: la violenza nello sport, dove allenatori e compagni si rendono carnefici delle menti e dei corpi di atleti che vedranno per sempre macchiato il loro più grande sogno.

La violenza nello sport

Nel 2023 viene rilasciata l’indagine promossa da ChangeTheGame, associazione di volontari attiva contro gli abusi nello sport in Italia. Il rapporto porta il nome di “Athlete Culture & Climate Survey“, anche grazie al contributo del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di Terres des Hommes, del consorzio Vero Volley e la Fondazione Candido Cannavò.

L’indagine è stata condotta su un campione di 1446 atleti corrispondenti ad una età compresa tra i 18 e i 30 anni, i quali avevano preso parte ad una attività sportiva senza aver compiuto la maggiore età.

I risultati ci mostrano una realtà a dir poco preoccupante: 4 giovani atleti su 10 possono dire di aver ricevuto abusi nel mondo dello sport, specialmente tra i 14 e i 16 anni di vita. Le conseguenze di queste esperienze hanno riscontrato nel 20% dei casi problemi di salute, mentre un 32,4% ha deciso di abbandonare lo sport in cui era coinvolto, con la possibilità di cambiare ambiente o di appendere per sempre al chiodo qualsiasi passione sportiva.

Vi è ancora tanta ignoranza su questo delicatissimo tema. In molti casi situazioni di molestie nei confronti di atleti adolescenti vengono declassati ad atti di bullismo, comunque privati della corretta attenzione, lasciando ragazzi e ragazze a dover metabolizzare qualsiasi orrore abbiano subito in una palestra, negli spogliatoi o in un campo sportivo.

Sempre più spesso i giovani non chiedono aiuto, proprio per la vergogna di essere tacciati come deboli nel 30% dei casi, o perché ritengono tali eventi tollerabili per un 47%, mentre un 17% si è dimostrato addirittura spaventato delle possibili conseguenze, probabilmente a causa di minacce colorite ricevute dai veri colpevoli.

Fonte: La Difesa del Popolo

Si possono riconoscere diversi tipi di violenza nello sport:

  • La più diffusa è la violenza psicologica, riscontrata nel 30,4% dei casi. I giovani atleti vengono costretti a performare in situazioni di elevata pressione, ricevendo umiliazione e insulti verbali che vanno a ledere il benessere mentale dell’individuo.
  • La violenza fisica colpisce un 18,6% degli atleti, imponendo esercizi in grado di minare alla salute fisica di ragazzi e ragazze sottoposti ad allenamenti intensivi e stressanti anche in caso di infortunio.
  • La negligenza riguarda il 14,5% dei giovani sportivi, in particolare le donne, che non ricevono un adeguato supporto nelle loro attività.
  • La violenza sessuale si dimostra alquanto pericolosa, con una percentuale di 13,7% vittime, la cui probabilità di sviluppare problemi di salute cronica ammonta ad un valore di 1,2 volte superiore rispetto agli altri casi.
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Fonte: ChangeTheGame

Se i ragazzi sono più colpiti dal gruppo di compagni, le ragazze si ritrovano per lo più a dover fronteggiare comportamenti inadeguati da parte di allenatori e altro personale sportivo.

Ancora più agghiacciante è indagare nel dettaglio i retroscena che seguono tali esperienze, in particolare i dettagli giudiziari.

Una campionessa di scherma dell’età di 17 anni è stata violentata da due atleti tesserati durante un ritiro. L’evento ancora più sconvolgente è stata la mancata sospensione dei due atleti indagati per conto di Federscherma. Paolo Azzi, presidente della Federazione nazionale scherma, aveva parlato di “falle del sistema“. La ragazza, a distanza di sei mesi dalla violenza subita, avrebbe dovuto condividere lo stesso ambiente sportivo, continuando a vedere i due ragazzi gareggiare senza alcun rimorso sui loro volti.

Questo perché “la giustizia sportiva segue quella penale“, e che quindi Federscherma non abbia ricevuto alcuna informazione dalla Procura. La sospensione è arrivata dai due ragazzi medesimi, dopo aver consultato i propri avvocati, nonostante si siano dichiarati innocenti.

Ma se questa vicenda non ha ancora potuto scrivere il suo finale, ci sono molte altre testimonianze a descrivere l’orrore che gli abusi nel mondo dello sport possono provocare. Ragazzi e ragazze di ogni età costretti a vivere nell’angoscia che il loro più grande sogno posso spezzarsi a causa di chi avrebbe dovuto accompagnarli in quel lungo percorso. Storie di giovani atleti vittime di violenza e privati delle loro passioni.

Fonte: Il Giorno

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