Sempre più paesi si stanno muovendo per vietare le terapie di conversione (sebbene alcuni si stiano muovendo in modo totalmente sbagliato, spronando indirettamente alla transfobia), e la Grecia non rimane indietro: sono state ufficialmente bandite le terapie per i minori. A darne notizie è stato Reuters. Il disegno di legge vieta non solo queste barbare pratiche ma anche di pubblicizzarle.
Le terapie di conversione sono un serio problema in Italia come anche all’estero. Si pensa che l’omosessualità, che non è in alcun modo una malattia, possa essere guarita come un’influenza qualsiasi. Una persona nasce omosessuale, nasce bisessuale, nasce lesbica, nasce transgender. Non si viene influenzati. Certo, per alcune persone potrebbe essere davvero una fase, come è normale anche interrogarsi sul proprio orientamento per poi arrivare a una conclusione, che potrebbe portare all’omosessualità come all’eterosessualità. Tuttavia, se una persona dice di essere omosessuale, non deve essere guarita.
Un esempio di terapie di conversione l’abbiamo visto in Italia con Alessandro, il ragazzo pazzo per Gesù, che si è dedicato a questa terapia dopo essersi accettato e amato per quel che era, ma quando la madre ha cominciato a pregare per lui ogni sera, a piangere, a dimostrare di essere delusa solo perché il figlio era omosessuale, ha deciso di sottoporcisi. Quando fece coming out, lei gli chiese: «ma c’è qualcuno che ti obbliga a essere così?». In Italia è ancora legale, e questo ne è la dimostrazione. Ma una madre ama il proprio figlio a prescindere da chi lui ami, e chi lui sia.
In altri Paesi, come l’Inghilterra (sebbene ci sia da chiarire questo passo indietro di Boris Johnson), ma anche la Spagna, si è deciso di vietare che delle persone vengano private della propria essenza da bigotti che vivono nel Seicento. In Spagna la legge che le abolisce vede le terapie di conversione come una serie offesa ma anche come un crimine, anche se fatta con il consenso della persona o del loro tutore (nel caso di un minore). Insieme alla Spagna, anche la Nuova Zelanda. E adesso, anche la Grecia!
Grecia: bandite le terapie di conversione
Mercoledì scorso la Grecia ha vietato le terapie di conversione per i minori. Secondo il disegno di legge, che è stato approvato anche in parlamento, gli psicologi o altri professionisti avranno bisogno del consenso esplicito di una persona per eseguire il trattamento, e se violano questa legge rischiano una multa e una pena detentiva. Il governo ha anche redatto una strategia nazionale che durerà fino al 2025 sulle riforme che promuovono l’uguaglianza di genere in Grecia.
«Ci sono false cure che affermano che quando un minore “sceglie” un orientamento sessuale diverso, i suoi genitori possono procedere con specifici ‘trattamenti’ affinché questo bambino “ritorni” alla normalità. Ovviamente questi trattamenti non solo non sono una terapia, ma non sono supportati scientificamente», ha detto il ministro della Salute Thanos Plevris.
Ha anche aggiunto che il Paese cercherà di vietare gli interventi chirurgici su neonati intersessuali e su bambini nati con cromosomi atipici che influenzano la loro anatomia riproduttiva in un modo che non si adatta alla definizione normativa di maschio o femmina. Insomma, è un altro passo avanti per la civiltà, ma chissà quando l’Italia vieterà le terapie di conversione.
Paesi nel mondo che hanno vietato per legge le terapie per “curare” l’omosessualità:
— radio_zek (@radio_zek) May 13, 2022
– Germania 🇩🇪
– Francia 🇨🇵
– Malta 🇲🇹
– Grecia 🇬🇷
– Brasile 🇧🇷
– Canada 🇨🇦
– Ecuador 🇪🇨
– Nuova Zelanda 🇳🇿
La #Grecia ha vietato le #TerapieDiConversione come accade sempre più spesso in UE e nel mondo. Queste pratiche violano la dignità, i diritti fondamentali e l’integrità psicofisica di noi #LGBTQ+. In Italia, nonostante oltre 18mila firme, la politica fa finta di nulla. Assurdo. pic.twitter.com/nzq2wzae3o
— Gianmarco Capogna 🏳️🌈 (@gmarcoc) May 13, 2022
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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