Negli ultimi giorni su Tiktok e poi sugli altri social è andato molto di moda un filmato di qualche anno fa in cui Alessandro, un ragazzo «ex-gay», ha detto di essere «pazzo sì, pazzo per Gesù» e un mucchio di parole che alla comunità lgbt e sostenitori fa venire il voltastomaco. Era il 2018 e anche le Iene lo hanno intervistato, per comprendere meglio le sue parole omofobe. Oggi, che è divenuto nuovamente virale, rivediamo le sue dichiarazioni.
Non ci stupiamo minimamente, in un’Italia in cui persino il discorso omofobo di Giorgia Meloni è divenuto una hit estiva, che un ragazzo che si è sottoposto a una terapia di conversione e che ritiene che l’omosessualità sia frutto del demonio, sia divenuto virale e un trend su Tiktok. Va bene, più o meno, farsi una risata per quel pazzo per Gesù, proprio per l’assurdità delle sue parole, ma bisogna anche contestualizzare e comprendere che le sue parole potrebbero ferire tantissime persone. E soprattutto sperare che nessuno si senta sbagliato a causa sua, perché, lo sappiamo, Dio diceva di amare il prossimo. Ma forse hanno capito che con prossimo si intendesse solo l’altro sesso.
Il discorso di Alessandro, il ragazzo «pazzo per Gesù»
Potete trovare il discorso del pazzo per Gesù originale e l’intervista de Le Iene sul loro sito ufficiale, ma se non aveste voglia di ascoltarlo e perdere così tanti minuti della vostra preziosa vita, ci pensiamo noi, trascrivendo tutte le cose che ha detto e che ci fanno pensare a quanto sia stato plagiato. Perché, ricordatelo, l’omosessualità non è una malattia, non esiste un vaccino o una medicina come con il Covid-19. E quindi non si può guarire.
Alessandro, il «pazzo per Gesù» è figlio di due divorziati. Il padre lo ha abbandonato quando era piccolo, lui non ha avuto una figura paterna accanto ma ha solo avuto delle figure femminili, la madre e la sorella e, già da bambino, giocava con le bambole, con le Barbie. Insomma, ha iniziato il suo discorso in un modo piuttosto bigotto dando per scontato che un figlio eterosessuale non possa giocare con le bambole, che le bambole siano per le femminucce e che tutti i bambini che crescono con una mamma o con due mamme o con una nonna, poi diventino omosessuali (beh, flash news: è fake).
Dopo aver raccontato questi dettagli della sua vita, ha dato a suo padre, o meglio all’assenza del padre e della figura “forte e virile” (tanto forte e virile da abbandonare un figlio), la colpa della sua omosessualità. Il pazzo per Gesù aveva fatto coming out con i suoi amici. Era felice, aveva capito di aver trovato se stesso, frequentava i Pride per lottare per i propri diritti, credeva che l’amore non avesse sesso. Ma poi, ha fatto coming out con sua madre, a quanto pare la solita bigotta convinta che l’omosessualità sia un peccato.
«Era un’identità falsa che mi aveva dato il nemico. Ma io sono cresciuto con quest’identità. Mi sono dichiarato ai miei genitori e mia madre subito mi disse “ma c’è qualcuno che ti obbliga a essere così?”. Io lì per lì non sapevo che cosa dire, vi dico che io odiavo mia madre. Lei mi diceva “tu non sei così, Dio può guarire questa tua situazione”, ma io ero accecato: c’era un muro davanti a me.
Quella mattina io cercai Dio per la prima volta, gli dissi di farlo per mia madre che piangeva, si inginocchiava, che pregava per me. E quella sera Dio ha cambiato la mia vita perché io ho deciso di togliere la maschera. Dissi “Signore io non so come si fa a cambiare, se è la tua volontà cambiami”. Nella Bibbia io leggevo e leggevo che un uomo non poteva avere relazioni carnali con un uomo come con una donna, questo è abominevole.
Io sono qui per dire che il diavolo ha rubato la mia identità quando ero piccolo, ma Gesù gliel’ha strappata dalle mani e me l’ha ridata e voglio dare un consiglio alle persone: voi non siete così, non è natura, è il diavolo che si aggrappa al vostro dolore e vi mette delle mura davanti e vi sta ingannando. Mia madre per tre anni ha avuto fede e pazienza e dopo tre anni io sono qui e sono il frutto delle sue preghiere.
Io ieri mattina pregai contro l’omosessualità, dissi “io domani ti svergognerò pubblicamente perché per troppo tempo tu hai fatto residenza in questi posti ingannando persone”».
Il discorso «pazzo per Gesù» si chiude tra applausi e standing ovation, un branco di persone felici perché un omosessuale è guarito, perché sono riusciti a convincere un ragazzo di essere sbagliato, perché sono riusciti a convincerlo che Dio è amore, ma amore eterosessuale. Perché sono riusciti a rendere un ragazzo bigotto tanto quanto loro. Se voi volete ballare su queste parole, su «prendetemi per pazzo, sì, pazzo per Gesù» fatelo, ma fatelo quando sarete in un gay pride e solo consapevoli del fatto che non ha ragione. Che non esistono orientamenti sessuali giusti o sbagliati.
L’intervista con le Iene al pazzo per Gesù
Dopo che il suo «pazzo per Gesù» è divenuto virale, già nel 2018 e adesso nel 2021, le Iene hanno voluto sentire le sue opinioni. Nel discorso si capisce benissimo come Alessandro ritenga che l’omosessualità sia una malattia da cui si può guarire, ma non solo. Si intende che gli omosessuali siano tutti plagiati dal demonio (come se lui non fosse plagiato da un gruppo di bigotti), ma nell’intervista il pazzo per Gesù ha cambiato leggermente idea.
«Le cose che mi hanno scritto sui social mi hanno provato, ma non mi hanno abbattuto perché dalla mia parte ho Gesù. Io ho detto quelle cose del video perché mi baso sulla Bibbia e per me quella non è natura. Quello che ero prima era un ragazzo triste che si sentiva solo, io non sono più quella persona. La prima volta che ho provato attrazione per un uomo? Diciamo che era una ricerca di protezione, mi è mancato un padre e mia madre non poteva prendere il ruolo di un uomo», ha detto alle Iene il pazzo per Gesù.
Ha poi detto di aver cambiato il suo orientamento sessuale in 7 mesi e che, se si fosse innamorato e fidanzato con un uomo, poi la storia sarebbe finita. È convinto che riuscirà a innamorarsi di una donna. Ha anche detto che sua madre non l’ha minimamente plagiato, che è «convinto al 100% di quello che ho detto nel video, non ho più quei buchi di prima, non ho nessun dubbio». Ha poi detto di cominciare a provare attrizione per la donna, cosa che prima non avveniva.
«Mia mamma adesso sta meglio. Ma io non capisco dove sta la grande bufera e lo scalpore. Cioè, se una madre prega per un figlio perché esca dalla droga va bene, ma se una madre dovesse pregare per un figlio che secondo i suoi principi dice ‘dio l’ha creato così…’. Queste cose non le dico io le dice dio, è scritto così». Beh, Alessandro pazzo per Gesù, diciamo che c’è una differenza fra il pregare per qualcosa che potrebbe ucciderti e qualcosa che invece è solo amore.
Ha, infine, concluso dicendo che «l’omosessualità non è una malattia, ma io sono guarito: non è una malattia ma io sono guarito dalle ferite della mia infanzia. Sto iniziando a valutare la donna in un altro modo. Comincio ad avere un’attrazione fisica, prima invece vedevo la donna solo come un’amica». Insomma, per il pazzo per Gesù l’omosessualità non è una malattia ma lui è guarito. Forse, più che guarito, è voluto cambiare. Magari il suo era davvero solo un periodo, tuttavia da qui a dire che il demonio prende possesso degli omosessuali, c’è un abisso.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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